66 7 2
                                    

Ecco, stava succedendo di nuovo ed io ero lì incapace di parlare, tremavo e lui continuava a dire "Mi dispiace, mi dispiace." Io corsi via e le lacrime cominciarono a rigarmi il volto, i miei capelli rossi si attaccavano alla faccia impedendomi di vedere bene, a quel punto rallentai e cominciai ad asciugarmi le lacrime perché casa mia non era molto lontana e non volevo che i miei mi vedessero così. Appena mi ripresi entrai in casa, salutai i miei genitori comodamente stirati sul divano con un sorriso finto in faccia. Salii velocemente le scale e appena chiusa la porta della mia camera scoppiai a piangere dietro la porta. Era successo di nuovo, ero stata lasciata di nuovo, ero rimasta sola di nuovo, è vero a 13 anni non può essere così doloroso ma a me faceva male lo stesso, perché io sono io, e per me è tutto una tragedia. Non appena a letto crollai in un sonno disperato. La mattina seguente mi svegliai e guardando la sveglia mi accorsi di essere in ritardo e cominciai a dare di matto. "Cazzo, no non può essere, è tardissimo!" Scesi subito al piano di sotto, mi lavai i denti, presi lo zaino e andai ma sulla porta d'ingresso trovai Carla, la mia migliore amica. "Ale, ho saputo di ieri...come stai? Andiamo insieme così mi racconti tutto?" Disse senza nemmeno darmi il tempo di salutarla. "Si, certo." Dissi io cercando di imitare invano il suo sorriso.

Verrò a cercarti in paradiso..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora