Salvataggio

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Il corpo di Elena che a stento riesce a muoversi mi ricorda me, dopo l'incidente di 2 anni fa. Per terra, la schiena rivolta verso l'asfalto e il sangue che ricopre tutto il corpo.
Ero stordito. Non capivo cosa succedeva. Sagome si avvicinavano verso di me ed urla provenire da tutti i lati.
Ricordo l'atroce dolore alla schiena, in faccia, sul collo.
Dolore che non riuscivo ad esprimere. Non avevo aria nei polmoni. Poi persi i sensi e mi risvegliai in ospedale.
La mia famiglia fece credere a tutti che era stato un'incidente in vacanza e che non mi era successo niente di grave. Invece non era così. Non é stato un'incidente. Sono stato picchiato e poi buttato dal 6° piano da un folle.
Ho rischiato di rimanere per tutta la vita su una sedia a rotelle o per giunta di morire.
I miei genitori non c'erano quel giorno. Se c'erano Non sarebbe successo nulla, ma ormai é successo.

<<Uccidili, Carlo>>
<<Ma sei impazzita? Non ti é bastato quello che ti hanno fatto, non ti é servito di lezione? Possono benissimo rifarlo e io... io non voglio. Sei mia sorella e ti proteggerò ma non chiedermi di ucciderli. É fuori discussione>>
<<Tu, proteggere me? Ma se non sai impugnare neanche un coltello...>>
<<E allora non chiedermi di ucciderli! Se é come dici tu>>
Siamo nel bagno, la porta socchiusa. Mi sento una merda, non dovevamo farlo. Dovevamo ascoltarla, a quest'ora forse gli zombie non ci avrebbero circondato e... mio padre e Giulia non sarebbero morti.
Non ho la certezza che sono morti ma... a quest'ora se erano vivi ci aiutavano.
Cerco di trattenere il pianto ma non ci riesco.
<<Proviamo a salvarla>> dice Stesk sottovoce.
<<No... ci ucciderebbe>>
<<Se solo ci prova uccideremo prima noi a lei>>
<<Non abbiamo nulla per aiutarla>>
<<Un fucile>>
Fatico a fare un sorriso.
<<Scherzo. Possiamo pulirle la ferita con l'acqua del WC e possiamo fasciarla con pezzi di lenzuolo>>
<<Proviamoci>> dico infine.
Apro la porta.
Carlo mi guarda impaurito. Stesk ha in mano il fucile.
Mi avvicino ad Elena. Mi abbasso è dico <<Vuoi essere aiutata?>>
<<Da voi no>> risponde con un filo di voce.
<<Ti devo dire una cosa Carlo>> dico a Carlo sottovoce.
Vado verso il bagno e dico di seguirmi.
<<Carlo!>> grida Jo quando vede a Carlo.
Carlo si abbassa e lo prende in braccio.
<<Che mi devi dire?>> Mi chiede.
<<Allora... vuoi bene a tua sorella?>>
<<Certo che gli voglio bene>>
<<Quindi se gli vuoi bene la vuoi salvare>>
<<Certo>>
<<Prendi dell'acqua del water, e puliscile la faccia, poi taglia con un coltello il lenzuolo e fasciala. Ok? Questo é il massimo che perora possiamo fare>>
<<Ok, lo farò>>
Fa scendere Jo e incomincia a mettere dell'acqua su un bidone aaccanto al water.
<<Tu sei buono o cattivo?>> Mi chiede Jo.
<<Più buono che cattivo>> dico guardando il soffitto in legno.
Jo mi salta addosso e mi abbraccia.
'Menomale che non ha visto quello che é successo' Penso nella mia mente.
Carlo va nell'altra stanza dove ci sono Elena e Stesk.
<<Resta qui>> dico a Jo.
Vado dagli altri. Stesk é accanto al fucile che guarda con una faccia disgustata Elena.
Mi siedo a terra. Gli zombie Non si sentono quasi per niente. Ancora qualche giorno di vita l'abbiamo.
<<Ti manca la vecchia vita?>> chiedo a Stesk.
<<Poco>>
<<A te?>>
<<Si, mi manca>>
<<Secondo te mio padre e Giulia sono vivi?>>
<<Forse>>
Dopo un po' sentiamo tanti spari di pistola e di fucile. Gli zombie incominciano a fare più chiasso ma i battiti sui muri cessano.
<<Arrivano i soccorsi>> dico a tutti.
<<Non aprite la porta finché gli spari non cessano>> dice a tutti Stesk.
Carlo sta fasciando Elena.
A un tratto gli spari cessano. Mi alzo e apro fuori. Per terra ci sono una centinaia di cadaveri di zombie.
<<Prendi il fucile>> dico a Stesk.
Non troviamo nessuno. Tranne un uomo. Ha la parte sinistra della faccia bruciata ed é infuriato. Ha un'accetta nella mano e sta camminano verso di noi.
<<Se ti avvicini solo di un centimetri sparo>> dice Stesk.
L'uomo si ferma e Stesk posa il fucile.
<<Ciao Marianna>> vedo Stesk stringere le labbra e la rabbia repressa quasi invadere i suoi occhi.
<<Non mi chiamo Marianna>>
<<SpaccaTeski, che nome di merda. Fattelo dire>>
Stesk che aveva posato il fucile cerca di prenderlo ma io la spingo a terra.
<<No>> dico a Stesk.
<<Come ti chiami? Chi sei? Come ci conosci? E CON chi sei?>> Chiedo innervosito all'uomo.
<<Se te lo dico non ci credi>>
<<Dimmelo!>> grido.
<<Mi chiamo Emilio. E sono con... le vostre famiglie>>
<<Noi non abbiamo una famiglia>> dice Stesk.
<<Giorgio, tuo padre ti ha cercato e ti ha trovato. Sono tutti nascosti. E Bruno... non é morto Stesk>>
<<Come non é morto?>> dice Stesk confusa.
<<Non avrá un braccio e avrá un paio di ferite che gli ricoprono tutta la faccia ma é vivo>>
<<Tutto questo non ha senso. Se vuoi giocare con i nostri sentimenti diccelo, sennò dici a tutti di uscire>> dico.
<<Uscite!>> grida Emilio.
<<Cosa cazzo sta succedendo?>> chiede confuso Carlo.
<<Non ne ho idea>>
In Lontananza vedo degli uomini armati. Riconosco mio padre. Corro a più non posso verso loro. Pure Stesk.
Vedo Giulia, il fratello di Stesk e... mia mamma. Una lacrima mi scende. Arrivo da mio padre e gli salto addosso. Lui mi abbraccia e incominciamo tutti e due a piangere.
<<Pensavo eravate tutti morti>>
<<Pure io>> dico stringendo sempre più forte.
Poi abbraccio mia mamma, Giulia e saluto Bruno che ha la faccia completamente rovinata ed é senza il braccio destro.
Da dietro arrivano anche Gabriele, Julia, i gemelli, Achille e... pensavo erano tutti morti. É un piacere immenso ritrovarli tutti. Piango sempre più forte.

Stiamo cenando. Carlo é più tranquillo di prima. Elena é abbastanza guarita.
E mi sembra tutto strano. Dal cenare allo stare con le persone che amo e che pensavo fossero morte.
Finito di mangiare scambiamo quattro parole e dopo ci alziamo tutti da tavola.
Vedo Elena andare verso il furgone delle provviste.
Prendo una pistola e la seguo.
Si ferma e io punto la pistola verso di lei.
Penso a quello che sto facendo e poso la pistola. Lei si gira ed estare una pistola.
Preme il grilletto. Sento un dolore atroce alla spalla, mi ha colpito.
<<AIUTO!>> grido.
Spara un'altro colpo, mi colpisce ma non riesco a capire dove. Mi butto a terra.
Sento uno sparo ma non sento nessun nuovo dolore.
Non sento più nulla e perdo i sensi.

5 stelle per il prossimo capitolo

L'era dei morti (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora