Oggi è 1 giugno, 6 giorni ancora e finisco la scuola. Però togliendo domenica 5 e la festa della Repubblica, mancano 4 giorni di scuola!!!!
Da quella notte sono passate 2 settimane, e in queste 2 settimane Annachiara si è letteralmente attaccata a me. Ogni giorno, durante la ricreazione, viene sempre da me abbracciandomi e non lasciandomi andare. Alcune volte è fastidiosi in effetti, ma altre volte è piacevole averla tra le mie braccia e tenerla stretta a me.
I miei ricordi mattutini vengono interrotti dalla mia meravigliosa ed odiosa sveglia. Mi alzo, prendo i vestiti dall'armadio, scendo e faccio colazione. Poi apro whatsapp: 167 messaggio del gruppo della classe!! Non li leggo a prescindere che siano importanti o meno. Prendo lo zaino e vado alla fermata dell'autobus. La solita routine.
Entro in classe e mi accorgo di essere l'unico. Guardo l'orologio: sono le 8:05. Sono in netto anticipo, di solito a quest'ora non entra nessuno, tutti alle 8:13 poco prima del suono della campanella.
Eccole finalmente le mie compagne di classe. Era partita bene la giornata, ma quando ho visto Annachiara entrare a testa bassa e singhiozzare ho perso tutta la mia felicità in un attimo, avvertendo un enorme peso dentro me. Mi alzo, dato che la prof non ancora arriva e mi metto vicino ad Annachiara.
Io-"Che succede?"
A.-"Non hai letto i messaggi sul gruppo?" sembra abbastanza nervosa
Io-"No, se vedo 167 messaggi da leggere non mi interesso"
A.-"E se fossero importanti?"
Io-"Lo verrei a sapere dopo, non ho voglia di rincretinirmi di prima mattina"
A.-"Allora puoi anche andarti a sedere che non mi servi"
Io-"Come vuoi" mi alzo e mi dirigo al mio posto
A.-"No dai scusa vieni qua"
Io-"Nono, una volta detto non si torna indietro"
A.-"Stronzo" e scoppia di nuovo in lacrime
Forse dovrei andare da lei, ma entra la prof. La lezione procede quasi bene: mi fa male vedere Annachiara giù. Suona la ricreazione, ma stranamente Annachiara non viene da me fuori dalla classe. Mi affaccio e la vedo ancora seduta con le sue amiche intorno a consolarla. Vado da lei e senza parlare faccio cenno alle altre di andarsene. Mi siedo e le prendo il fianco, lei si gira e si butta su di me, sistemando le sue gambe per poter stare comoda e appoggiando la testa sul mio collo, le sue lacrime mi danno un leggere brivido.
Io-"Posso sapere cos'hai?"
Non risponde, piange ancora, non riesce a smettere.
Io.-"Shh, shh... calma calma" mi da un bacio sul collo con le sue labbra umide. Cavolo che sensazione.
Poggio una mano sulla sua gamba per accarezzarla e rassicurarla.
A.-"Io..."
Io-"Shh, non parlare, quando hai finito parla, ora piangi" mi da un altro bacio e putroppo il mio coso non resiste e lei essendo sopra di me lo sente e lentamente si stacca dal mio collo per guardarmi. Cavolo che imbarazzo, proprio in queste situazioni? Però non è uno sguardo arrabbiato, piuttosto uno sguardo da bambina. Se fa continuamente così rischio di impazzire sul serio.
Le asciugo le lacrime che le scivolano sul viso, quanto è bella. Si avvicina a me e io non resisto all'istinto di darle un bacio. Appoggia la testa ancora una votla su me, ma sul petto, chiudendo gli occhi. Si è addormentata?!
Io-"Anna, non puoi riposare adesso, siamo a scuola"
A.-"Non sto dormendo, sto provando a non pensare"
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Sto Bene... credo
Teen FictionTutto cominciò quel settembre... un giorno, un giorno qualunque... ma basta un qualcosa di inaspettato per farti rimanere a bocca aperta e farti sognare... o piangere