Gli allenamenti stavano per finire. Michael era più o meno ancora tutto intatto, tranne due o tre tacchetti stampati sul ginocchio destro. Michael aveva sempre avuto una marcia in più rispetto agli altri giocatori, perché oltre a sapere giocare, aveva sempre un occhio in più per ciò che succedeva nel campo, osservando le mosse degli avversarsi ed elaborando in quattro e quattr'otto una strategia spesso vincente. Si poteva definire uno stratega, e difatti si vedeva come, anche se appena "entrato" in squadra, dirigeva il proprio gruppo com un professionista, per quanto la sua età gli potesse permettere, ovviamente.
Daphne lo guardava catturata dal suo viso concentrato sulla partita, le gocce di sudore che gli imperlavano la fronte, il fiato corto a causa di tutto quell'avanti indietro per tutto il campo, i capelli castani scompigliati a causa della giornata non proprio primaverile. Ne era innamorata, ora ne era certa. Ethan poteva andare a farsi fottere. Anche lui daltronde però non faceva nulla per rianimare la loro relazione che da due mesi a questa parte si era affievolita molto. Non uscivano più, si sentivano di rado. Probabile che pure lui l'avesse rimpiazzata con un'altra. Daphne avrebbe troncato la loro relazione il prima possibile. Se non all'istante. Così prese il telefono e inviò "Mi dispiace, è meglio finire la nostra relazione." in tutta risposta dopo non appena tre minuti ricevette un "Sono d'accordo. Ci vediamo".
Su questo non si poteva lamentare, Ethan era sempre stato un tipo comprensivo. Ora era libera. Non stava male, stava esattamente come prima. Ormai quella relazione non aveva più quel valore autentico di una volta. Tanto meglio, pensò. Dopo poco il coach fischiò tre volte e tutti i ragazzi si radunarono attorno alle panchine. Così la ragazza (veramente unica ragazza in mezzo a sedici maschi: 14 giocatori, il coach e un medico lì per eventuali infortuni) prese su la borsa termica e uno scatolone e scese in campo. La salutarono tutti, tranne Michael, che fece un leggero cenno con la testa. Lei aprì la borsa e passò una bottiglietta d'acqua a tutti, tranne a Michael che non la prese per -molto realistico- non voglia di bere. Dopo poco aprì anche lo scatolone e passò una pastina al cioccolato a tutti, ovviamente rifiutò ancora. Sia chiaro che non gliele passava lei le cose, le riceveva tramite compagni di squadra. Non appena recuperate le forze Michael si avviò verso gli spogliatoi e Daphne se ne accorse. Voleva fingersi indifferente, perché di fatto l'ultima cosa che gli aveva detto era "ti odio". Ma l'immagine di quel ragazzo così perfetto per lei che si disperdeva negli spogliatoi la fece ridestare e presi su bottiglietta e pastina, corse nell'ambiente umido e maleodorante. Corse, perché Michael aveva il passo veloce, deciso. Corse, perché voleva urlare i sentimenti che sentiva per Michael, ma doveva trattenersi a causa della maschera da finta arrabbiata che si era costruita. Corse, perché non poteva sopportare l'idea di non rivedere Michael fino al giorno dopo. Arrivata all'entrata un'ondata di vapore la investì: Michael aveva acceso la doccia, ma non era entrato. Così la ragazza lo chiamò, perdendosi nell'edificio:-Michael!-
Il ragazzo rispose, facendole segno con la mano da una delle tante porte. Lei corse e vi entrò. Lui non aveva riconosciuto la voce e probabilmente se l'avesse riconosciuta ora non si troverebbe a dorso nudo di fronte alla ragazza di cui era innamorato, con cui aveva litigato di brutto la mattina stessa. Lei arrossì un po', prima di lanciargli l'acqua e la pastina:-Non so perché tu non le abbia prese. Ma ti conviene accettarle. Devi reintegrare i sali minerali.-
Lui le appoggiò delicatamente sulla panchina, sapeva che un solo passo falso e lei se ne sarebbe andata, non sapeva in realtà che lei però non aveva intenzione di muoversi di lì.
-Grazie.-
-Mh.-
-Beh, a questo punto credo che le scuse non servano. Più di dirti che è stato tutto un grande sbaglio non so cosa fare.-
-Ci sono rimasta male. Avevi detto di essere innamorato di me. Poi ti sei messo con Jamie.-
-E se ti dicessi che stavamo insieme per finta? Che volevo fare il coglione solo per farti ingelosire? Mi crederesti Daphne?...Ci riusciresti?-
La ragazza rimase impietrita. Ad accompagnare i battiti veloci dei loro cuori solo lo scroscio dell'acqua che sbatteva impetuosa contro il pavimento della doccia. Il vapore annebbiava le loro viste. Non erano così vicini da potersi distinguere nel vapore umido. Si vedevano appena. Quel tanto da sapere con chi stavano parlando. Quel tanto da vedere il viso di Daphne che prendeva un colorito bordeaux. Quel tanto da vedere il petto nudo di Michael.
-Vuoi forse dirmi che dovrei crederti? Era tutta una balla...?-
-Sì. Era un gioco. Un brutto gioco. Che alla fine ha finito per ferirti.-
-Allora dimmi, Michael...- la ragazza si avvicinò cauta al moro, immobile:-...Non è vero che tu stai con Jamie?-
-Esatto...secondo te potrei mai fare una cosa del genere sul serio? Dire ad una ragazza di essere innamorato di lei e mettermi con una il giorno stesso?-
-Non ti conosco abbastanza bene da poterlo dire.-
Questa volta fu il ragazzo ad avvicinarsi a Daphne:-Forse perché non mi hai mai voluto conoscere.-
-E sai il perché?-
-No...- ora erano vicinissimi. Lei gli buttò le mani al collo, incollandosi al corpo sudato del ragazzo. Era la prima volta che si abbracciavano. Il vapore li avvolgeva come una calda coperta, il fruscio dell'acqua colmava quel silenzio carico di emozione. In un sussurro, lei gli disse:-Forse perché mi andavi bene così.-
Appoggiò la testa al petto del ragazzo, non le importava che fosse sudato, anzi rendeva più magico il momento. Lui la stringeva per la vita, attirandola a se. Entrambi volevano che il tempo si fermasse.
-Vuoi dire che mi hai perdonato per quest'enorme cazzata?-
-No. Non ti ho perdonato. Sto solo prendendo in considerazione l'idea che tu mi possa piacere.-
-Scusa, non eri fidanzata?-
-Esatto...ero.-
-Sei pazza, Finnegan.-
-Tu sei messo peggio Harris...ti sei innamorato di me.-
-Hai ragione...- i due sciolsero l'abbraccio.
-Beh, credo che mi aspettino in campo.-
-Non puoi restare?-
-Devi farti la doccia, non credo sia il caso...-
-Ancora una volta hai ragione...- il ragazzo fece per baciarla sulle labbra, ma lei gli porse la guancia:-Spiacente, sono ancora arrabbiata.-
Lui sorrise e le baciò la guancia:-Ci vediamo domani.-
-Certo.-
E se ne andò dallo spogliatoio. Ecco le magie che può compiere una semplice bottiglietta d'acqua.
Venerdì.
Michael e Kenneth si erano visti la sera prima, dove Michael aveva potuto raccontargli quanto successo nel pomeriggio.
Kenneth era contento per l'amico e sperava che non facesse più cazzate.
La mattina si trovarono Kenneth e Julie prima del previsto e andarono avanti, lasciando Michael con Daphne.
-Ma quindi...lei l'ha perdonato?-
-Lei dice di no...ma sicuramente sì.-
-Chissà cosa sarà capace di combinare Michael stavolta...-
-Dagli un po' do fiducia! Vedrai che se la caverà.-
-Bah...convinta te...-
-Eh certo...lo conosci il nostro Michael.-
-Mh...-
-Che succede?-
-Ma niente.-
-Kenneth...-
-Julie, non ti sembra che noi tre ci stiamo allontanando?-
-Cosa? Ma va...è solo che adesso io e te stiamo insieme, e Michael ha la sua pseudo-storia da seguire...siamo sempre gli stessi.-
-Non lo so Julie..ti confesso che ho paura.-
-Mannò Kenneth...non devi averne. Noi siamo sempre noi. Siamo quelli che alle comunione vanno vestiti con la maglia di Bart Simpson, siamo quelli che vanno a mangiarsi una capricciosa, un'inglesina e un calzone al Pizza&Beer...-
Il biondo si girò e abbracciò stretta la ragazza:-Grazie Julie...se non ci fossi te...-
-Non succederebbe nulla.-
-Cosa? Ma che dici?-
-Massì...-
-Non dirlo neanche per scherzo...- Kenneth la baciò. Era la cosa più dolce da sentirsi dire.
-Ti rendi conto Kenneth..che fino a poco tempo fa eravamo migliori amici?-
-Ma siamo ancora migliori amici.-
-Dici?-
-Eh certo...solo perché stiamo insieme, non vuol dire che non possiamo più fare cose da migliori amici.-
-Già.-
Lei gli prese la mano:-Ma possiamo fare più cose da fidanzati.-
-Hai ragione...-
I due si avviarono dall'alba verso il tramonto -in realtà erano le sette e mezza, era buttata lì un po' poetica- mano nella mano.
Intanto, si ripeté la scena di circa tre settimane prima. Michael aveva le cuffie e da dietro gli arrivò Daphne.
-Hey Mike!-
-Hey Daphne...tutto bene?-
-Sì, tutto benissimo...etcì!-
-Salute...raffreddore?-
-Eh già...sarà stato ieri.-
-Già, sei passata da venticinque gradi nello spogliatoio a dieci gradi fuori.-
-Fa sempre così caldo negli spogliatoi?-
-Quando accendi la doccia soprattutto, ma in genere sì, fa sempre caldo.-
-Invece oggi fa freddo.- la ragazza si strinse in se.
-Tieni...- Michael si tolse la felpa e la mise addosso a Daphne.
-Grazie...etcì!-
-Salute.-
-Grazie. Che devi fare oggi a scuola?-
-Oggi ho compito di filosofia. Te?-
-Niente...ah no, verifica di ginnastica.-
-Verifica di ginnastica? E come fa a farvela?-
-Testa la nostra resistenza, poi in genere ci fa fare salti in lungo e in alto.-
-Non c'è da uccidersi?-
-Beh, un mio amico un giorno si è rotto il polso facendo una capriola durante una di queste verifiche.-
-Oh poveretto. Senti...oggi vieni per i libri?-
-Come vuoi.-
-Per me...sei tu che non mi volevi più vedere.-
-Massì...ero solo arrabbiata. Dai che vengo.-
-Grazie Daphne.-
-Prego...sei emozionato per domani?-
-Per la partita dici?-
-Sì.-
-Un po'...-
-Dopo verrai alla festa post-partita vero?-
-Quella a casa di Hunter?-
-Esatto.-
-Sì...tu vieni?-
-Sì sì. Una curiosità, con che maglia giochi?-
-Uso quella di Liam, anche se non mi chiamo Jackson di cognome.-
-Ah...-
I ragazzi arrivarono davanti a scuola, dove ad aspettare Michael c'erano Kenneth e Julie sempre nel solito angolino.
-Ora vado dalle mie amiche Mike...-
-Ok, ti voglio bene!- il moro diede un bacio sulla guancia a Daphne, che arrossì:-Anche io. A dopo.-
Così Michael raggiunse i suoi amici e subito Kenneth gli disse:-Ce l'abbiamo fatta?-
-Sì amico, ce l'abbaimo fatta.-
-E finalmente! Allora state insieme?-
-No. Non ci siamo ancora baciati...-
-Che vergogna...-
-Eddai...sii clemente. Dammi tempo.-
-Sì sì...tutto quello che vuoi.-
-Grazie.-
I ragazzi entrarono e la mattinata passò tranquilla. Daphne andò da Michael ad ogni cambio d'ora...sia chiaro, non stavano insieme, semplicemente sapevano di piacersi (e molto anche) a vicenda.
Sabato pomeriggio.
Michael era negli spogliatoi insieme ai suoi compagni di squadra. La tensione era alle stelle per il ragazzo, oltretutto la squadra avversaria vantava di un anno in più. Terza contro quarta, uno dei duelli più amati.
Erano le quattro. Alle quattro e un quarto l'arbitro avrebbe fischiato l'inizio della partita. Michael era sollevato solo dal fato che tra gli spalti c'erano Kenneth, Julie e Daphne; Jamie a causa di altri impegni sarebbe venuta su per la festa.
-Hey!- James gli batté sulla spalla.
-Hey...-
-Pronto?-
-Neanche tanto.-
-Maddai Michael...te la cavi davvero bene col pallone, vedrai che andrà tutto bene.-
-Mah...non so.-
-Devi essere più fiducioso.-
-Massì...ci provo.-
-Bravo...dai, si va!-
La squadra si avviò, Michael a chiudere la fila con la maglia numero 12.
Gli spalti erano pieni, studenti della Donald che si confondevano con quelli della Kingsley.
Il ragazzo riconobbe subiti quel coglione del suo migliore amico con la manona rossa svolazzante con su scirtto "vai Harris!", Julie con una maglia bianca con su scritto "forza Mike facci sognare" e Daphne che per fortuna non faceva nulla e non indossava nulla di strano. Appena si accorse che lui la stava fissando, gli mandò un bacio e al ragazzo comparve un sorriso a 32 denti. Allora vuol dire che Cupido, in fondo, ci aveva messo del suo.
I giocatori della Donald avevano la maglietta verde con due strisce arancioni sul pantaloni e sulle maniche, mentre quelli della Kingsley avevano la maglia bianca e i pantaloni rossi. Il numero e il nome, scritti sulla schiena, erano in rosso.
Quattro e quattordici. I giocatori erano tutti sistemati in campo.
Ora mancava solo il fischio dell'arbitro.
Che non tardò ad arrivare.
Michael guardò per un'ultima volta Daphne, che provò a sorriderglia, perché lo vedeva tesisissimo.
L'arbitro suonò: la partita era iniziata.
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Loveship
Teen FictionKenneth, Michael e Julie. Tre migliori amici... ...migliori amici finché... ...finché non arriveranno Daphne, Sean, Jamie e Will... ...finché l'amore non si prenderà il posto dell'amicizia. Tra litigi, pianti, risate, baci, abbracci e tante tante se...