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  Era mercoledì, erano passati quattro giorni da quando Michael e Daphne per poco non si baciavano, ma non avevano avuto strani rapporti dopo allora, erano normali come se non fosse successo nulla. Jamie iniziava a passare sempre più tempo con Kenneth, Michael e Julie. I primi due sembravano apprezzare la sua compagnia, mentre l'ultima proprio non la sopportava. Troppo gallina troietta, non la poteva soffrire. Poco a poco però si rese conto che il terzetto stava ritornando a prendere la forma originale, quindi era consapevole che un giorno o l'altro quella troietta ce l'avrebbe avuta tra i piedi anche quando non la voleva vedere.
Mercoledì pomeriggio Kenneth passò da Julie per lasciarle degli appunti e ne approfittò per chiederle cosa pensasse di Jamie. Erano fuori in giardino quando Kenneth cominciò a parlarne:-Hey Julie?-
-Dimmi Ken.-
-Devo farti una domanda.-
-Dimmi tutto.-
-A te sta simpatica...Jamie?-
-Jamie? Perché me lo chiedi?-
-Così...perché ho visto che non sei molto amichevole con lei.-
-In effetti....-
-Cosa succede Julie?-
-Possibile che tu non te ne sia accorto?!- sbottò improvvisamente la rossa.
-Di...cosa?-
-Jamie è...una troia!-
-Cosa?!?- Kenneth strabuzzò gli occhi, sopreso da quanto la sua amica avesse appena detto.
-E' una troia.-
-Ma che cazzo stai dicendo?!-
-Non la vedi? Si atteggia da troietta che è un piacere Dio santo!-
-Non è assolutamente vero!-
-Certo, tu non te ne accorgi perché fa la gatta morta proprio con te!-
-Senti Julie, non so cosa ti stia prendendo, ma Jamie non è per niente una troia.-
-Certo, lo dici tu.-
-Julie...perché pensi questo di lei?-
-Ma che cazzo, sei cieco Kenneth?!-
-No! Sei tu quella che ci vede poco qui!-
-Ah, bene, allora me le sono immaginate le sue magliette scollate, i suoi tre chili di eyeliner, la spallina costantemente giù...devo aggiungere altro?-
-E con questo? Si mette le magliette scollate, si tiene giù la spallina e si mette tanto eyeliner. E allora? La stai etichettando per niente!-
-Non è vero! La vedi anche dal modo in cui fa la gatta morta con i ragazzi, specialmente con te!-
-Stai dicendo solo della grandi cazzate, Julie! Tu non la conosci!-
-Ah sì, perché tu la conosci bene? Credi di essere il suo migliore amico? E allora stai sempre e solo con lei, molla me e Michael!- Julie strinse forte i pugni, non sapeva perché le fosse uscito questo dalla bocca, ma non si pentì di averlo detto, perché era realmente quello che pensava.
Kenneth rimase spiazzato un attimo:- Julie ma cosa dici? Non potrei mai mollare te e Michael, siete i miei migliori amici!-
-Certo, aspetta che quella troietta si metta tra di noi...-
-Intanto smettila di darle della troietta, e poi non si metterà tra di noi.-
-Come fai a saperlo? Non la conosci nemmeno tu!-
-Va beh, allora non la faremo mettere tra di noi, ti va meglio così?!-
-No Kenneth...lei rovinerà la nostra amicizia.-
-Stai solo veendo contro di lei perché ti va così, Julie, ma sei stronza.-
Quella frase alla ragazza arrivò dritta come una pugnalata in pieno petto. Kenneth non le aveva mai dato della stronza, neanche l'aveva mai offesa, se non rarissime volte per scherzare. Julie notò che la vista si annebbiava lentamente e sentiva le guance andare a fuoco:- Non è vero, non sono stronza.-
-Sì che lo sei, in questo momento: stai solo criticando una ragazza che non conosci nemmeno.-
-Beh, tu stai difendendo una ragazza che non conosci nemmeno.- la rossa stava diventando via via più vulnerabile, non trovando più la sua barriera di difesa.
-Difendere è meglio che criticare, Julie.-
-Hanno lo stesso peso, solo che qualcosa qualcuno pensa che è cattivo, qualcos'altro qualcuno pensa che sia buono, Kenneth.-
-Stai solo dicendo delle grandi cazzate.-
-No...non è vero...-
-Smettila di dire che non è vero, perché è vero, cazzo!!-
Al sentire di quella frase sparata con tanto impeto Julie strinse gli occhi e fece scendere una lacrima:- Sei cattivo Kenneth, ecco tutto. Tu tieni di più a lei che a me.-
-Questo non è vero.-
-Smettila di dire che non è vero, perché è vero.- Julie pronunciò in un sussurro quella frase, temendo la reazione del suo amico.
-Stai girando la frittata Julie...io...io non ti riconsco più! Che ti è preso?!-
-Lasciami stare...- intanto le lacrime continuavano a scendere limpide sul viso pallido della ragazza.
-Ora vuoi far finta di niente eh? Fare la vittima...Tu hai sempre fatto la vittima quando non ti andava di affrontare le cose!!- Julie alzò improvvisamente il volto tenuto basso e rigato dalle lacrime. Non avrebbe mai immaginato che il suo migliore amico pensasse questo di lei...D'altro canto, Kenneth si rese conto di aver fatto uscire quella frase per caso, non aveva minimamente pensato alle conseguenze che potesse avere sulla ragazza e provò immediatamente a scusarsi:- Julie...Julie mi dispiace...non volevo...-
-No no...tu volevi Kenneth...-
-No, ti giuro Julie.-
-Per favore, vai via Kenneth.-
-No, no Julie...lasciami spiegare.-
-Vattene porca troia!-
-Julie!-
La ragazza si appoggiò alla colonna del portico, in lacrime:- Vai via Kenneth...ti prego.- era debole, sembrava addirittura senza forze fisiche.
Il ragazzo guardò Julie, possibile che delle semplici parole potessero ferire così tanto? Non sapeva però se andare via come gli era stato richiesto o se doveva rimanere. Se fosse andato via senza dir nulla sarebbe stato un emerito codardo, se fosse rimasto nel 99% dei casi Julie gli avrebbe tirato un vaso di fiori in testa. Provò a fare due passi verso la rossa, ma lei si ritrasse leggermente, così in due falcate la raggiunse e le bloccò le braccia. Lei non avendo la forza necessaria per liberarsi si dimenò un po' e alla fine si
limitò a distogliere lo sguardo da quegli occhi turchini che la fissavano seri.
Lui non sapeva bene cosa fare, ma era chiaro che doveva fare qualcosa. Cominciò dal racchiudere nelle sua mani il viso bagnato di Julie e con le dita le asciugò le lacrime, senza dire una parola, continuando a guardarla. Poi l'avvicinò a se e lentamente pose le sue labbra su quelle della ragazza, che rimase scioccata. Non sapeva perché Kenneth la stesse baciando, anche perché circa due secondi prima stavano litigando animatamente. Continuando a non realizzare cosa stesse succedendo, lei rispose al bacio, che si face più vivace.
Nemmeno Kenneth sapeva perché la stesse baciando: ma una cosa la sapeva, Julie avrebbe chiesto spiegazioni. E lui avrebbe dovuto saputo dargliele. Fu lei a staccarsi per prima, guardando interrogativa Kenneth, che dopo averle lanciato uno sguardo di rassicurazione scavalcò il muro e andò via, senza dire una singola parola.

Quandò arrivò a casa Kenneth chiamò subito Michael.
-Pronto?-
-Ciao Michael, sono Kenneth.-
-Ah, ciao Ken. Tutto bene?-
-Sì sì...cioè, no no.-
-Perché?-
-Sono andato da Julie per darle gli appunti...e abbiamo iniziato a parlare di Jamie e lei continuava a dire che Jamie è una troia mentre io la difendevo.-
-E allora? Avete litigato?-
-Sì e poi beh, mi sono un attimo infervorato e ho alzato un po' i toni e l'ho fatta piangere...-
-Kenneth!- la voce di Michael suonò come una cantilena di rimprovero:- Cosa le hai detto?-
-Che non doveva fare la vittima....-
-Solo?-
-...Come al solito.-
-Ah. Certo che sei un coglione però, eh!-
-Aspetta, non è finita qui. Allora, io, sentendomi appunto un coglione, non sapevo cosa fare perché lei mi aveva detto di andare via ma non volevo lasciarla lì a piangere e così...-
-E così...?-
-L'ho baciata.-
-L'hai baciata!?! Ma allora sei proprio stupido Kenneth!-
-Grazie. No, davvero eh, grazie.-
-E lei che ha fatto?-
-Ha risposto al bacio.-
-Avrei avuto caro se ti avesse tirato un ceffone.-
-Perché scusa?!-
-Perché non puoi litigare con una ragazza e poi baciarla, dai eh!-
-Asolta, stavo dando di matto! Non sapevo più cosa fare e al momento mi è sembrata la cosa più giusta.-
-Ma scusa, perché l'hai fatto se nemmeno ti piace più?-
-Non lo so...non so nemmeno cosa dirle quando mi chiederà spiegazioni.-
-Se te le chiederà, dopo che l'hai fatta piangere.-
-Mamma mia quanto sei drastico Harris.-
-Realistico, Matthews.-
-Come vuoi...adesso vado. Ci vediamo domani.-
-Va bene, e ripigliati. Ciao.-
-Ciao.-
Il biondo si buttò sul letto, cercando di ricordare tutti gli avvenimenti successi in quella giornata. Cosa avrebbe detto poi a Julie? Come le avrebbe spiegato il -non- motivo per cui l'aveva baciata? Stava esplodendo. Forse era meglio che non avesse fatto nulla, che fosse andato via quando Julie glielo aveva chiesto, ma d'altro canto era anche contento di averla baciata, perché stavolta aveva sentito qualcosa e si rese conto che le emozioni che aveva provato quella sera giocando al gioco ella bottiglia, erano sbagliate.

Giovedì.
Julie era stesa sul letto con gli occhi spalancati: a causa di quel che era successo con Kenneth non era riuscita a chiudere occhio.
Non aveva idea se quella cosa stava turbando Kenneth come stava turbando lei.
Stava male, aveva lo stomaco sottosopra e tutto ciò non sarebbe successo se non si fossero baciati a quella stupida festa.
Di malavoglia, però fu costretta a vestirsi e scendere a fare colazione. Cercò però di anticipare Michael e Kenneth e quindi partì dieci minuti prima per non incontrarli nel tragitto; mentre il nostro piccolo e ingenuo Kenneth non aveva la benché minima voglia di alzarsi dal letto quella mattina, sapendo a sua volta che avrebbe dovuto vedere Julie.
Putroppo però, grazie agli urli di suo papà, riuscì ad alzarsi.
Ad aspettarlo fuori dal cancello c'era Michael e naturalmente Julie non c'era.
-Ciao criminale!- lo salutò il moro, dopo che il suo amico chiuse la porta alle spalle.
-Non è giornata, Mike.-
-Eddai...non è successo niente di così grave, eh!-
-Oh beh insomma...ho solamente baciato la mia migliore amica dopo averci litigato...tutto nella norma!-
-Calmati dai...vedrai che andrà tutto bene.-
-Ascolta...non so se sarebbe stato meglio che io non lo avessi fatto...-
-Senti Matthews, mi fai innervosire quando fai così. L'hai baciata, no?-
-Sì.-
-E ti è piaciuto?-
-Sì.-
-E alllora dove sta il problema!?-
-Il problema sta che credo di aver rovinato tutto!.
-Cosa vuoi aver rovinato, testa di cazzo?! E' da quella fottuta sera che non fate altro che scambiarvi sorrisini senza senso e via dicendo, ci stava uno schifoso bacio!-
Kenneth guardò allibito il suo amico:-Tu sì, che ti sai esprimere...-
-Modestamente...Non hai rovinato niente criminale.-
-Dici?-
-Ne sono sicuro...ora, appena la vedi, vai lì e la baci di nuovo. E le cose saranno chiare.-
-Ok ieri che non avevo più autocontrollo, ma adesso non credo ci riuscirei più.-
-L'hai già fatto 2 volte e come si suol dire, tre d'amore.-
-Tre d'amore?-
-Uno, due tre...sai contare Kenneth?-
-Come no...tre d'amore.- il biondo sorrise tra se e se. Era strano quel detto, perché nel suo caso calzava a pennello.
"Tre d'amore..." ripeté a bassa voce.  

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