Il lupo che c'è in me - Parte seconda

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Shane reclinò il capo all'indietro e lanciò un lungo ululato, prima di trasformarsi. Chase si ritrovò paralizzato a fissarlo, finché non l'assalì una nausea tremenda e una luce l'accecò.

Avrebbe voluto gridare, o vomitare, o entrambe le cose, ma non era più padrone del proprio corpo. Lo percepiva ancora, però la sua anima era intorpidita. Si sentì come lacerare, mentre gli arti gli si allungavano e si ricoprivano d'una folta pelliccia nera.

Fece per urlare, invano, poiché tutto ciò che gli uscì fu un suono stridulo. Nella sua bocca non più umana i canini si fecero affilati.

Il lupo grigio davanti a lui si accasciò nell'acqua, sfinito. Chase si issò lentamente sulle zampe.

Perlomeno riesco ancora a muovermi.

Riusciva anche a pensare, seppur in un modo nettamente più semplice: non era capace di formulare un sol pensiero complesso.

Si avvicinò a Shane e l'annusò, constatando che era semplicemente svenuto. Gli diede un paio di colpetti col naso e la sua pelliccia bagnata lo fece starnutire, perciò decise di uscire dall'acqua.

Lì, sulla riva, c'erano dei vestiti abbandonati che riconobbe dall'odore come propri e di Shane. Si scrollò con naturalezza, provando una sorta di gran sollievo al percepire la pelliccia alleggerirsi.

Dopo qualche minuto l'altro lupo alzò finalmente la testa e s'accorse del compagno all'asciutto, dunque si tirò su e con un balzo uscì anche lui.

Chase avrebbe voluto chiedergli se stava bene, ma non c'era verso di riuscire a parlare: le sue corde vocali sembravano decise a far sciopero. Il castano si contorse.

- Non così - disse. - Non ancora. Non pensare così tanto.

Agitò la coda, divertito. Il lupo nero ci riprovò, inutilmente.

- Prova con una parola facile - gli suggerì. - Se ce la farai, smetterò di parlarti da umano.

- Bene - sbuffò il moro, a metà fra un ringhio e un uggiolio stizzito. Senza rifletterci troppo né concentrarsi gli era uscito, così, in maniera spontanea. Shane mosse le orecchie e brontolò piano, il suo modo lupino di ridacchiare.

- Sono fiero di te - abbaiò, avvicinandoglisi. E di me, pensò. D'altronde era andato tutto bene durante la trasformazione, la sua prima trasformazione. Certo, poi era svenuto, ma era un dettaglio irrilevante.

Il lupo dagli occhi rossi si sorprese di capirlo.

- Prima o poi riuscirai a parlare da umano anche da lupo - annunciò Shane. - Te lo dico così perché il linguaggio dei lupi è troppo semplice per poter esprimere certe cose. Niente concetti complessi o cose profonde: finché deciderai di restare lupo, dovrai imparare a comunicare con la natura nella lingua della natura.

- E adesso? - mugolò Chase.

- Andiamo a cercare una tana.

- Ehi, coppia alfa! - gracchiò un corvo dal ramo di un albero. - Pensate di cacciare il branco dal bosco per averlo tutto per voi?

Il lupo grigio non lo degnò d'attenzione e il compagno fece altrettanto, stupendosi di capire pure lui.

Percorsero nuovamente il sentiero alberato. Non s'udiva alcun suono, ed era strabiliante, per Chase, il fatto che le proprie zampe non producessero il minimo rumore.

S'inoltrarono poi nel bosco. Gli odori e i suoni lì erano molteplici, anzi, infiniti e inebrianti, quasi stordivano il lupo nero.

Corsero a lungo fra gli alberi, saltando tronchi e incastrandosi nei cespugli. Chase era sbalordito dal fatto che non avesse alcun problema a tenere il passo del fidanzato e da quanto in alto e in lungo riuscisse a saltare.

Patto con la luna - Luna nuovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora