Patto con la luna - Luna nuova

Distruzione

- Stai bene, Shane?

Il ragazzo-lupo si lasciò cadere sul letto, esausto. Erano stati tre giorni in giro per il bosco, in forma lupina, esplorando, giocando, cacciando... i tre giorni più belli di tutta la mia vita, pensava Chase.

Peccato che il fidanzato non si fosse concesso un attimo di relax, restando inspiegabilmente all'erta tutto il tempo, perfino di notte.

- Sono solo stanco - biascicò lui, addormentandosi.

Ci credo, non ha chiuso occhio.

Il moro si sedette sul bordo del letto e gli accarezzò i capelli color cioccolato. Chissà cosa lo preoccupava? Che annusasse un pericolo? Perché lui non lo sentiva?

- Buonanotte, amore mio - mormorò, nonostante fosse pomeriggio, sdraiandosi al suo fianco. Lo osservò a lungo: era bellissimo, il ragazzo più bello che avesse mai visto. Ricordava la prima volta in cui gli era apparso in forma umana, col petto insaguinato e un flebile luccichio di vita che ancora gli accendeva gli occhi d'oro fuso.

Era stato allora che aveva deciso di salvarla, quella vita, perché voleva passarci insieme la propria. Sì, sotto sotto era un romanticone, ma era un segreto.

Un romanticone fortunato perché, fra tutti i lupi della foresta, gli era capitato d'innamorarsi dell'unico licantropo. E adesso era uno di loro.

A quel pensiero gli venne un dubbio e si portò una mano al collo, prima di balzare in piedi e andare a controllarsi allo specchio. Non era rimasto alcun segno di dove Shane l'aveva morso, se non una specie di voglia scura a forma di mezzaluna che congiungeva due minuscoli puntini rossi.

Interessante.

Tornò a letto, affondando una mano nella morbida chioma castana del proprio ragazzo, non prima di avergli baciato il capo e asciugato un filo di saliva; quando dormiva profondamente ed era davvero rilassato, il ragazzo dagli occhi dorati tendeva a sbavare. Per fortuna solo in forma umana.

E riflettendo su quanto l'amasse, con un sorriso intenerito sulle labbra, s'addormentò.

Quando riaprì gli occhi l'oscurità era calata nella stanza come un mantello e il giorno aveva lasciato posto alla notte, così come il sole alla luna.

Sbadigliò, cercando di muovere il braccio paralizzato e formicolante la cui mano era rimasta tutto il tempo fra i capelli di Shane, dopodiché si grattò il collo, lì, dove c'era la voglia e prudeva come una puntura d'insetto.

Anche il castano sbadigliò.

- Chase? Perché non mi hai svegliato per cena?

- Perché neanch'io l'ho fatta - borbottò, allungando le braccia verso il soffitto per sgranchirsele.

- Ah.

- Hai fame?

- No - ma suonava come una bugia, perché nei tre giorni da lupo entrambi, dopo il primo giovane cervo, non avevano mangiato un granché. Non possiamo, ripeteva Shane quando il compagno fiutava qualcosa, troppo grosso, o troppo pericoloso, troppo veloce... era sempre troppo qualcosa, anche se a lui non sembrava.

Così si erano limitati a qualche coniglio, un paio di uccelli morti, un pesce catturato per caso e, quando il lupo nero aveva iniziato a brontolare dalla fame, perfino dei frutti di bosco.

- Nemmeno io.

I loro stomaci protestarono, a confermare che erano due pessimi bugiardi. Loro li ignorarono.

- Shane... c'è qualcosa che ti preoccupa?

- No... nulla - rispose lui, guardingo, e fu quella pausa fra no e nulla a tradirlo. Nonostante ciò, Chase fece finta di credergli e sospirò mentalmente.

- Mi prude la voglia... e mi sento formicolare tutto il corpo, non so perché.

- Potrebbe essere un effetto passeggero della prima trasformazione - insinuò Shane, pensieroso. Puntò gli occhi dorati nei suoi rosso sangue. - Voglia? Quale voglia?

Molto brevemente il fidanzato gli spiegò della mezzaluna apparsa sul proprio collo, le cui punte congiungevano i due piccoli segni. Il licantropo incastrò il viso nella sua spalla e leccò quel misterioso simbolo.

- Intrigante - mormorò, passandoci e ripassandoci la lingua sopra. Il moro ridacchiò e infilò nuovamente una mano nella sua zazzera, stringendone alcune ciocche tra le dita.

- Non credevo che nel tuo vocabolario possedessi una parola come 'intrigante'.

- Quando parli nel sonno usi tante parole che non conosco - spiegò il ragazzo-lupo.

- E cosa dico? - chiese Chase, stupito. Egli gli mordicchiò la mascella.

- Parli quasi sempre di me... a parte quando fai sogni non belli, allora continui a ripetere cose di lupi.

- Non mi ricordo mai i sogni che faccio... - disse il moro fra sé e sé, continuando a giocherellare con i suoi capelli. Shane gli posò la testa sul petto. E poi, immersi nel silenzio, s'addormentarono di nuovo.

Ma era successo davvero?

Chase non ne era sicuro, forse aveva solo chiuso gli occhi per un istante, perché ora non riusciva a distogliere lo sguardo dalla luna. Essa sembrava chiamarlo, un richiamo potente e irresistibile, un invito a trasformarsi.

Si alzò, scavalcando il ragazzo dagli occhi dorati, il quale dormiva pacificamente. Si sentiva strano e il formicolio era aumentato.

- Chase?

Senza volerlo realmente, si trasformò. Shane si tirò a sedere.

- Chase? - ripeté, assonnato.

Gli umani distruggono tutto ciò che c'è di bello.

E quello davanti a lui era senz'ombra di dubbio un umano. Non gli avrebbe permesso di distruggere nulla.

- Chase! - esclamò il castano quando gli saltò addosso a denti scoperti, pronto a una sola cosa. Uccidere. Il ragazzo-lupo si trasformò a propria volta.

Il lupo nero si fermò, confuso. Quello non era un umano, non aveva odore d'umano. Era la sua femmina alfa. Il suo compito era proteggerlo.

Perché l'ho attaccato?

- Chase! - guaì il lupo grigio. E lui si svegliò, col fiatone e il cuore che batteva furiosamente nella cassa toracica. Shane aveva ancora il capo sul suo petto, profondamente addormentato e ignaro dell'incubo nefasto avuto dal compagno.

Era solo un incubo. Solo un incubo. Questa è la realtà.

Il corpo non gli formicolava più e la voglia non prudeva. Era tutto okay. Probabilmente si era semplicemente lasciato suggestionare dal parlare di sogni e dai giorni passati come lupo.

Lui amava Shane e l'avrebbe sempre amato. Non gli avrebbe mai fatto del male.

- Non ti farò mai del male - promise in un bisbiglio. Non distruggerò l'unica cosa bella che ho, pensò.

-

Note dell'autrice:
ohayo! Come detto in precedenza, oltre che ai lettori di Blue Eyes, si prospettano nubi all'orizzonte, anzi... un vero e proprio temporale. E, a proposito di Blue Eyes, meglio se inizio la stesura del nuovo capitolo. Baci