Un pizzico di magia - Parte prima

162 16 5
                                    

Un altro inverno era arrivato, e con esso la pace. Chase e Shane trascorrevano le giornate in maniera pigra, con il muso affondato uno nella folta pelliccia invernale dell'altro o abbracciati sotto le coperte, in forma umana. Anche se andare in città era sempre un'avventura, per ovviare alle necessità dei loro stomaci i due ragazzi-lupo preferivano una battuta di caccia e ben raramente si mischiavano ai normali esseri umani per rimediare ad altri bisogni.

Il ragazzo dagli occhi porpora sorse lentamente dalle lenzuola, lanciando un'occhiata al fidanzato addormentato. Gli baciò i morbidi capelli castani, appoggiò le labbra sulla sua guancia e si ridistese.

- Shane - bisbigliò, sfiorando il suo volto in una delicatissima carezza.

- Hmmm...

- Buongiorno... Shane?

Una risposta farfugliata. Il moro sorrise intenerito.

- Resta pure a letto. Ci sono ancora dei cereali, puoi mangiare quelli. Io esco per un po', okay? - e gli baciò la fronte, intrattenendosi ad accarezzarlo ancora per qualche istante. Shane afferrò la sua mano, se la portò con assonnata lentezza alle labbra e ne sfiorò le nocche. Le loro dita s'intrecciarono.

Chase si alzò e si sgranchì le spalle e le braccia. Se il suo ragazzo non fosse stato ancora per metà nel mondo dei sogni, si sarebbe potuto godere quel meraviglioso spettacolo: non c'era nulla di più affascinante dei muscoli ben definiti del giovane Hunter che guizzavano sotto la sua pelle.

Egli, una volta in cucina, mangiò solo una mela, dicendosi che avrebbe catturato qualcosa più tardi per sé e per il compagno. Quindi uscì, trasformandosi. La neve sotto i polpastrelli gli provocò un brivido.

Nevicava ancora, e anche tanto. Si lasciò investire dai fiocchi di neve che danzavano nell'aria. Il vento freddo gli scompigliò la pelliccia e gli strappò uno starnuto.

Muoviti, Chase, o ti toccherà tornare in casa.

Restò immobile per qualche istante, analizzando il profumo della neve; un profumo indefinibile, che sapeva d'inverno, di acqua ghiacciata e pura, di gelo.

Poi andò a perlustrare la foresta. Tutto taceva. Molti abitanti di essa erano in letargo. Un merlo zoppicante placò il languorino che gli venne dopo un'ora di vagabondaggio.

Intanto aveva smesso di nevicare. Chase gironzolava con il muso rivolto verso il cielo, ammirando la bellezza di quella che ormai era un po' anche la sua casa. La sua coda ondeggiava lievemente come prova del suo buon umore.

L'ora di pranzo era passata da non molto quando catturò un coniglio maschio in cerca di cibo per la famiglia. Avrebbe potuto scovare anche la femmina e i cuccioli e portarli a Shane, ma non ebbe cuore di farlo.

Stava ancora leccandosi il sangue rimasto attorno alla bocca quando l'orribile sensazione di essere osservato lo fece irrigidire. Si voltò lentamente, i sensi all'erta. Non c'era nessuno.

Decise di tornare a casa, colto da un brutto presentimento. Che fosse successo qualcosa a Shane?

Gli salì il cuore in gola, ma s'impose di restare calmo. La sensazione non voleva svanire. Non era semplicemente una sensazione: qualcuno lo stava seguendo. Un umano. Un umano sconosciuto.

Sentiva i cespugli frusciare, eppure non riusciva ad individuarlo. Avrebbe voluto trasformarsi e nascondersi anche lui in un cespuglio, però faceva troppo freddo. E da lupo... da lupo come poteva nascondersi? Il suo pelo nero lo rendeva un'ombra enorme nella coltre candida.

Chase continuò a camminare, le orecchie tese a captare ogni più piccolo suono e il tartufo scuro che cercava di raccogliere ogni odore.

Una risatina sinistra. Un click.

Patto con la luna - Luna nuovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora