Capitolo 2

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"Sai è forte quanto negli anni sei riuscita a formati una maschera tanto forte e tanto spessa che gli altri non se ne rendano conto quando fingi... E tu ti logori dentro..."

Era una schifo di mattina come tante altre, ma qualcosa era cambiato, mamma sie era alzata presto e anche papà, io e Jake stavamo ancora dormendo o almeno lui stava dormendo io ero sveglia già da un po', non sentivo rumori, ed era strano perché mio padre tutte le volte che si svegliava veniva davanti alla mia camera ad "ascoltare il suono di quando dormivo" diceva sempre lui, e io vedevo sotto la fessura della porta l'ombra delle suole delle sue ciabatte, ma quella mattina non fu cosi, allora mi alzai e scesi le scale arrivai in cucina a cercare mia madre, ma non c'era nessuno, il mio primo pensiero fu quello di correre su per le scale e andare a vedere nella camera di Jake, e cosi feci, aprii piano la porta e guardai dentro nel buio della sua stanza e dalla fioca luce che entrava dagli scuri socchiusi, vidi la testa di capelli neri del mio piccolo fratellino pestifero...aveva 8 anni quando successe, poi richiusi la porta e tornai di sotto, sta volta notai la porta spalancata, entrava del fumo, uscii fuori di corsa, era inverno e c'era molta nebbia, appena posai i piedi sulla neve, sentii qualcosa di liquido farmi scivolare, ero a terra per alzarmi misi le mani sul terreno innevato e feci leva sui polsi, quando portai le mani davanti a me per pulirle dalla neve gelida, notai qualcosa di liquido e rosso, mi si riepirono gli occhi di lacrime e mi veniva da vomitare...uscii dalla coltre di nebbia e vidi i miei genitori per terra in una pozza di sangue...cominciai a piangere ad urlare mentre mi avviccinai a loro erano con gli occhi spalancati, appena ritrovai un po di calma con la mano glieli chiusi, sentii il conato di vomito salire e poi il buio.
Aprii gli occhi...era un sogno cazzo...mi guardai in torno ero in camera mia, non era successo nulla, con la mano mi toccai la fronte era fredda ma com'è possibile...mi alzo dal letto apro la porta e sento il suono dell'ambulanza, scendo le scale in casa mia c'è la polizia, con Jake, merda, corro da lui e lo stringo a me, e lui mi chiede :"Dove sono Mamma e papà, Gioia?" gli occhi mi si riempirono di lacrime, non ero un sogno era la verità, cazzo...venne li un poliziotto e mi mise una mano sulla spalla:"Devi essere forte piccola"..non ci vidi piú dalla rabbia e dalle lacrime :"E cosa sono per lei ?...dato che io sono quella che é rimasta sola, che deve badare a suo fratello da sola, io devo essere forte, ma quello che provo io ? Dov'è finito quello che sento io ora ?
Sa una cosa voi non sapete un cazzo di me, non mi conoscete, non sapete cosa provo io a guardarmi allo specchio e sapere che loro non ci saranno piú ogni fottuto giorno...non lo sa nessuno cosa si prova a sapere di essere un mostro...a sapere che tu non servi che per i tuoi genitori eri una delusionee ora non puoi piú fare niente per rimediare..a sapere che distruggi gli altri solo con la tua presenza...nessuno lo sa..ma tutti vogliono che io sia forte. Bhe allora che se ne vadano a tutti a fanculo io all'inferno ci sono già.
E se continuo a tenere questo cazzo di sorriso é solo per non far preoccupare Jake, ma sa cosa vorrei fare vorrei piangere urlare prendere a pugni un muro farmi del male...solo per vedere se sono ancora viva, o se invece sono morta con loro.
Sono abbastanza forte agente ?" detto questo, presi Jake lo portai in camera mia e ci stendemmo insieme sapendo che ora eravamo soli.

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