6. La proposta

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Quell'uomo misterioso, e un tantino saccente, l'aveva invitata in un bar del centro; almeno sarebbe stato un luogo pieno di gente, dove poter gridare aiuto ed essere udita. Non sapeva davvero cosa aspettarsi: quel tipo era stato talmente vago e contraddittorio, che si sentiva spiazzata. Era un lavoro da segretaria oppure no? E poi perché aveva scelto lei, vista la pessima figura al colloquio? L'impazienza e la curiosità la stavano divorando mentre si affrettava a raggiungere il luogo d'incontro. Sarebbe stata l'occasione che le avrebbe cambiato la vita o si trattava solo dell'ennesima delusione?

«Signorina M., da questa parte!»

L'uomo si era già seduto a un tavolino un po' in disparte, in fondo alla sala e l'aveva chiamata appena entrata.

«Buongiorno!» disse cercando di sfoderare il suo migliore sorriso e di trasmettere serenità.

«Non ho molto tempo quindi vediamo di capirci al volo.»

Sempre più gentile e disponibile quest'uomo!

«Al telefono le ho detto che penso che lei sia perfetta per questo lavoro e si starà chiedendo qual è il lavoro e perché ho deciso di assumerla dopo quel colloquio...»

«Sì, è stato un po' vago...» per usare un eufemismo.

«In realtà il lavoro non è da segretaria, o meglio è anche quello, ma è molto di più. Stavo cercando un'assistente per un mio cliente e mi serviva qualcuno di completo.»

«Ok. Cliente di che tipo?»

«Io sono un consulente legale e finanziario per uomini d'affari e altri tipi di uomini.»

«E il cliente in questione a quale categoria appartiene?» chiese lei preoccupata. Che significa "altri tipi di uomini"? Criminali, stramboidi, malavitosi?

«Decisamente alla seconda categoria.»

- Lo sapevo! – pensò lei.

«Non deve spaventarsi, in realtà è un bravo ragazzo, solo un po' complicato e mi serve qualcuno che sbrighi le sue faccende ma lo tenga anche d'occhio.»

Quindi doveva fare da baby-sitter a un figlio di papà viziato e intrattabile?

«Ok. Esattamente cosa fa il suo cliente?»

«È un musicista.»

«Un musicista tipo una rockstar o un virtuoso del pianoforte?» fa' che sia la prima, fa' che sia la prima!

«Decisamente il primo tipo!»

Evvai! L'assistente di una rockstar! Oddio, ma i cantanti famosi non sono tipi impossibili, con dipendenze di ogni genere, manie assurde e pretese esagerate?

«Ok.» non riusciva proprio ad articolare meglio il suo pensiero.

«So che può sembrare una cosa eccitante, lavorare per qualcuno di famoso, ma non sarà una passeggiata. Ci saranno giorni in cui adorerà fare quello che fa e giorni in cui vorrà dare fuoco a tutto e andarsene.»

Se quello voleva essere un discorso per tranquillizzarla e convincerla, non era un granché.

«Scusi se glielo chiedo, ma perché pensa che io sia adatta a questo compito?»

«Non mi sembra una che si scoraggia facilmente, ha fatto esperienze così diverse nella sua vita e poi ho chiamato qualche suo ex datore di lavoro e tutti mi hanno detto belle cose, diciamo quasi tutti, soprattutto che lei è molto paziente e difficilmente entra nel panico.»

Come sarebbe a dire quasi tutti? Chi aveva parlato male di lei?

«E ha capito tutto questo parlando con i miei ex capi e con me qualche secondo?»

«Se fai il mio lavoro, impari a inquadrare le persone dopo pochi istanti. Non mi sono mai sbagliato fino ad ora e non vedo perché dovrei farlo con lei. Dopotutto sembra una ragazza che bada più alla sostanza che all'apparenza e ciò la aiuterà molto in questo lavoro.»

Perché quell'uomo riusciva a farle un complimento e un insulto nella stessa frase, usando lo stesso tono di voce e lo stesso sorrisetto ipocrita?

«Questo significa che dovrò viaggiare?»

«Per il resto dell'anno, ci saranno concerti ed eventi solo in Italia, poi il prossimo anno, se sarà ancora qui, potrebbe esserci qualche spostamento in Europa, ma non c'è ancora niente di definitivo. È un problema?»

«No, assolutamente. Era solo per capire come organizzarmi.»

«Quindi accetta? Perché ho già portato il contratto da firmare.»

Essere l'assistente di una rockstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora