Lasciare la sua piccola città di provincia, la sua famiglia, la sua routine confortante fatta di piccole cose banali ma conosciute era stato uno shock, ma era niente in confronto al panico legato al fatto di dover mettere tutto ciò che aveva in una misera valigia. D'accordo, non era poi tanto piccola visto che era un trolley in cui poteva entrare comodamente anche lei, ma non sarebbe tornata a casa per almeno quattro mesi e sarebbe passata da un mite settembre a un gelido gennaio, senza contare che mai si sarebbe separata dai suoi libri e dai suoi dischi. La sua unica fortuna era che non aveva mai avuto un guardaroba troppo fornito, il che aveva reso facile scegliere cosa portarsi dietro: tutto l'armadio! Più difficile era stato decidere che libri stipare in valigia: 1984 la seguiva ovunque andasse, così come almeno tre o quattro Roald Dahl (ma quelli erano sottili e si infilavano in ogni intercapedine), un paio di classici francesi che non aveva ancora letto, qualche novità sotto le 200 pagine (e qui era stato davvero arduo visto che ormai tutti gli scrittori sembravano votati alle 600 pagine!). Per i dischi, la cernita era stata dolorosa ma obbligata: niente vinili perché si sarebbero rovinati e un massimo di 10 cd scelti tra i suoi preferiti di quell'anno, tra cui Florence, i Monkeys, Master of Puppets (non poteva pensare di non ascoltarlo per ben 4 mesi) e ovviamente i Blood Winter. Mancavano solo un paio di album da disegno con le matite, il suo pc rosa e non c'era molto altro di cui aveva bisogno.
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Essere l'assistente di una rockstar
FanfictionEssere l'assistente personale di una famosa rockstar. Anzi essere l'assistente personale della propria rockstar preferita. Che cosa ci può essere di più emozionante ed eccitante al mondo? Niente. Tranne forse esserne la fidanzata. Ma si sa, le ragaz...