《Only you》

Capitolo I

Da quando se n'è andata lei, ho cominciato a vedere il lato negativo e pessimistico in ogni cosa. Non parlavo più con nessuno.
Quelli che io definivo amici, si sono rivelati degli stronzi senza cuore. Ora che ci penso, non ho più amici da quando avevo tredici anni. E adesso ne ho diciassette.

Quattro anni. Solamente quattro miseri anni e le cose si sono rivoltate. I miei genitori si sono stancati di vedermi così depressa. Ma loro non sanno. Ed è meglio così. Non ho voglia di spiegargli perché ho iniziato; è successo tutto così.

Quella mattina stavo prendendo il bus per andare a scuola, ero alla fermata da circa cinque minuti. Dall'altro ciglio della strada, Natalie stava attraversando le strisce pedonali per venire in contro a me, quando un pirata sfreccia veloce sull'asfalto e trascina via con sè la mia migliore amica. È lì che mi sento morire.

Il suo corpo fragile, i capelli dorati sparpagliati sul viso spaventato, sembrava che stesse dormendo lì, davanti a me.
Senza che me ne accorgessi, era arrivata l'ambulanza per portare via la mia amica. Un poliziotto, che io conoscevo molto bene, mi si avvicinò dicendomi delle parole senza senso, o almeno a me parevano senza senso. Non gli risposi.
Era successo tutto così in fretta che sembrava un sogno. Ma che sogno, quello era di certo un incubo.

Mio padre mi riportò a casa con l'auto della polizia e mi fece entrare portandomi sotto braccio. Mi portò in camera mia e si sedette accanto a me sul bordo del letto. Delle lacrime cominciarono a rigare il mio volto e mio padre non poté fare a meno di abbracciarmi.
"Tesoro, non fare così, vedrai che tutto si sistemerà. Catturerò io stesso quel criminale e non la passerà liscia."
"Papà io rivoglio solo la mia amica." e cominciai a piangere a dirotto.
Mio padre mi mise a letto e mi disse: "Ora riposa un po'. Io devo tornare a lavoro. Non preoccuparti chiamerò io la mamma per avvisarla che stamattina non sei andata a scuola."

Dopodiché sentii la porta della mia camera chiudersi e caddi in un sonno profondo.