Capitolo XIII

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Il mio cuore è andato in frantumi. Non pensavo che la persona, la quale lo ha ricostruito pezzo dopo pezzo, l'abbia spezzato questa volta.
Perchè le persone a cui tieni di più se ne vanno via dalla tua vita senza che tu nemmeno te ne accorga?
Non posso accettarlo.
Ho già perso troppe persone importanti, non volevo più perdere nessuno, ma la sorte non gioca a mio favore, come sempre.
Si parla di morte ovunque, di omicidi, suicidi...è vero che ognuno si uccide a modo proprio: chi si taglia, chi si droga e c'è chi si innamora.
Prima pensavo fossi io quella a morire e far sempre soffrire gli altri, ma la terra non ruota attorno a te, devi saper cercare tu la strada, la via, per uscire dal manicomio della tua mente...
Ho capito una cosa oggi: le cose belle non durano per sempre, lo so, è una teoria scontata questa, ma io non ho mai avuto occasione di poterla dimostrare.

Non immaginate nemmeno come ho trovato ieri sera il mio ragazzo. Con i miei occhi ho visto quell'orrore, tanto era il mio dolore che mi accasciai a terra vicino a lui, accarezzandogli il volto e piangendo istericamente sul suo corpo, ormai privo di vita, e non ebbi neanche la forza di chiamare qualcuno a soccorrerlo; passarono circa tre quarti d'ora e sentì l'ambulanza e la macchina della polizia sfrecciare nella nostra direzione, solo dopo mi accorsi che un anziano signore, che portava a spasso un cagnolino, li aveva chiamati.

Non ci andai nemmeno in ospedale, mi feci portare a casa da un agente che lavora con mio padre, poiché lui era piuttosto impegnato ad indagare sulla morte di Lucas. Una volta arrivati, uscì dall'auto, ringraziando Brian, o almeno credo si chiami così, ed entrai in casa. Non prestai attenzione a mia madre che mi torturava con le sue domande, e salì subito in camera mia, dove mi chiusi dentro e non osai mettere più piede fuori di lì...fin quando mio padre mi obbligò ad aprire la porta, dicendomi che aveva qualcosa da darmi, una busta da lettere con scritto ciò:

Amore mio,
scusa per tutto, davvero, se stai leggendo questa lettera è soltanto colpa mia, la mia fine sta per arrivare e non so quando potrò finalmente darti questa lettera.
Sono uno sciocco, dovevo avvertirti prima del mio problema con la droga, come quando io ho scoperto del tuo autolesionismo. Non ti dirò tutta la storia, perché è piuttosto lunga, non penso tu abbia tempo di stare a sentirla, e spero di potertela raccontare un giorno. Ma adesso che lo sai, potresti perdonarmi per il mio comportamento immaturo e potresti spiegarmi anche il motivo per il quale tu mi stai ignorando, non sai quanto ci sto male, vederti così distante, non poterti abbracciare, baciarti...
Non sono bravo a scrivere lo sai, ma volevo solo dirti due parole: TI AMO.
E non è tanto per dire, io ti amo veramente...
Sei l'unica persona che mi fa stare bene, che mi capisce, e spero che questo valga anche per te...e se un giorno non dovessi....ecco... sappi che l'ultimo mio pensiero sarà per le tue labbra...
                   
-L

Dopo aver letto la lettera, tra un singhiozzo e un'altro, seppi che quest'ultima era stata ritrovata nella tasca del suo cappotto e che la data, ormai sbiadita dalle mie lacrime era di circa otto giorni fa.

Non aveva mai avuto l'occasione di darmi questa lettera, perché io appena lo vedevo scappavo come una psicopatica appena uscita da una casa di cura. Me l'aveva promesso lui, il PER SEMPRE, e per sempre sarà...perché io lo porterò nel mio cuore fino alla fine dei miei giorni.

Domani ci sarà il funerale, ed io ci andrò, per salutare un'ultima volta il mio ciuffo rosso, che è e sempre sarà la ragione del mio sorriso.

《Only you》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora