Capitolo III

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Mi sveglio di soprassalto, sentendo lo scricchiolìo che produce la finestra quando viene aperta. Papà non penso sia tornato, di solito arriva in tarda serata quindi dev'essere certamente un ladro! Cerco qualcosa da afferrare e prendo la lampada vicino al mio letto, poi noto subito un ciuffo rosso e capisco purtroppo di chi si tratta.

Sbuffo e dico: "Che ci fai tu qui? E chi ti ha dato il mio indirizzo?"

"Fai troppe domande, Samantha calmati." risponde lui con naturalezza.

"Come sai il mio nome?" domando incredula.

"Quando te ne sei andata ti è caduta la tessera della biblioteca" e me la restituisce.

"Oh...grazie...ma non ti perdono per avermi svegliata entrando dalla finestra per chissà quale stupido motivo!" gli urlo contro.

Sul suo viso spunta un sorrisetto beffardo.

"Cosa c'è adesso?" dico.

"Sei carina quando ti arrabbi."

"E tu sei uno stronzo" ribatto "vattene se non vuoi finire nei guai."

"E tu verrai con me! A quella festa!"

"No!"

"Perché?" risponde imbronciato.

"Lo sai già il motivo!"

Rimane zitto per un po' ma poi ricomincia:
"Ammettilo che se ti avrebbe chiesto Natalie di andare ad una festa avresti accettato solamente per vederla sorridere. Quindi adesso fallo per lei e vieni subito a questa cazzo di festa con me!"

"Si ma tu non sei Natalie sei solo un ragazzino viziato che vuole ottenere sempre tutto ciò che vuole, ma hai sbagliato persona, mio caro."

"Ma devi essere sempre acida con tutti?" ribatte.

"Se necessario..."

"Okay, ma senti: potrebbe anche essere così come dici tu, ma chiusa in casa per tutta la vita non risolverà nulla...vieni a quella festa con me: balliamo un po' e ti riporto a casa a mezzanotte...va bene?"

Ci penso un po' e gli dico: "E va bene, per questa volta hai vinto tu. Aspettami qui. Cinque minuti e sono pronta."

Sorride soddisfatto.
Prendo dall'armadio un paio di pantaloni neri strappati e una felpa grigia e mi dirigo in bagno.

***

Dopo cinque minuti circa sono già pronta.
Vado in camera per mettere le scarpe e trovo Lucas disteso sul mio letto che manda qualche messaggio.
Appena mi vede, resta imbambolato per qualche secondo ma poi si riprende a causa della mia pacca sulla nuca.

"Non sono così carina da meritarmi tutte queste attenzioni!"

"E invece si!"

"Idiota!"

Metto le mie adorate converse nere e usciamo di casa. Intanto mando un messaggio a mio padre per dirgli che non tornerò prima di mezzanotte.

Lucas accende la sua moto e partiamo a tutta velocità.

***

Dopo circa dieci minuti, siamo già arrivati a destinazione ed entrambi scendiamo dalla moto togliendoci il casco.

Da fuori si sente la forte musica e ci sono alcuni ragazzi in giardino probabilmente già ubriachi.

"Meraviglioso!" dico ironicamente.

"Divertiti per una sera! Non pensare a nulla..."

Gli lancio un'occhiataccia.
Entriamo dentro casa ed una ragazza dai capelli viola si precipita verso di noi, o dovrei dire verso di Lucas.

"Ehi Lucas!" lo saluta saltandogli praticamente addosso.

Portava solo un top cortissimo e degli shorts, anche se fuori per essere settembre faceva abbastanza freddo.

"Ciao Veronica" le sorride forzato il rosso.

"Vedo che hai portato un'amica" dice squadrandomi dalla testa ai piedi con disgusto "vi dico dove trovare da bere. Seguitemi."

"Tranquilla, fa sempre così...con tutti." mi tranquillizza Lucas.

La seguiamo fino ad un tavolo pieno di alcolici: Lucas prende una birra ed io verso nel mio bicchiere un po' di un liquido rosso e comincio a berlo.

La musica è talmente forte che non sento neanche i miei pensieri.
Poi vedo Lucas avvicinarsi verso di me e prendermi per i fianchi, sussurrandomi di ballare insieme a lui.

Tra un bicchiere e l'altro mi sento già ubriaca, ma continuo a ballare. Il rosso non lo vedo più, chissà che fine avrà fatto. Si sta facendo mezzanotte e allora decido di andare a cercarlo.

Mentre cammino tra la folla, intravedo un paio di capelli rossi e mi avvicino. Sto per chiamarlo quando vedo che sta baciando Veronica.

Me ne vado via da quella casa facendomi spazio tra i vari ragazzi che stanno ballando. Mi incammino verso casa mia, ma una voce alle mie spalle mi dice di fermarmi, so già di chi si tratta e non ho la minima intenzione di dargli ascolto.

《Only you》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora