Capitolo VI

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*drin, drin, drin*

Stranamente stamattina mi sveglio di buonumore, sarà dovuto a quello che è successo ieri pomeriggio. Vado in bagno a fare una doccia veloce e mi vesto. Scendo giù a fare colazione e trovo un biglietto di mio padre sul tavolo, sul quale c'è scritto:

Tesoro,
stamane sono dovuto andare di corsa alla stazione di polizia, per un accaduto. Non ti preoccupare se non mi vedi arrivare presto, sicuramente resterò qui per un bel po'. Chiamami se hai bisogno.
Papà

Ancora da sola, come sempre d'altronde.
Chissà cosa sarà successo di così importante. Esco fuori di casa ma non vedo Lucas così mi incammino verso scuola a piedi.

Che strano però...mio padre a lavoro presto e Lucas che non viene a prendermi e nemmeno un suo messaggio di scuse o spiegazioni.

Appena arrivata a scuola, suona la campanella ed entro in classe.

Lucas' Pov

Sono rinchiuso qui da stamattina, non ho potuto nemmeno mandare un messaggio a Sam per dirle di questo schifo. Tutta colpa di queste maledette flebo! Finalmente arriva l'infermiera che mi dice:

"Non ti preoccupare, non hai nulla di grave a parte il braccio fratturato, tra un po' ti dimetteremo."

"Grazie" e se ne va.

Rimango solo ancora per qualche minuto quando vedo entrare l'agente Rossi seguito da altri due poliziotti.

"Salve Lucas" mi dice "ci dispiace per quello che è successo. Sappi che, abbiamo arrestato il guidatore del veicolo che ti è venuto addosso. Le prove riconducono a lui, era sotto effetto di alcohol e non sapeva quel che faceva."

"Grazie agente."

"Di nulla, figliolo..."

"Agente, mi potrebbe fare un favore? Potrebbe dire a vostra figlia che mi dispiace per stamattina..."

"Sarà fatto" detto questo, escono dalla stanza ed entra l'infermiera di prima.

"Potete andar via adesso, ma ricordate una cosa: una volta a settimana venite qui per un controllo."

"Si, okay" intanto mi stacca le flebo così posso andarmene via.

Sam's Pov

Dopo le cinque ore, vado a casa e trovo mio padre ancora in divisa che sta cucinando.

"Sono a casa."

"Ciao tesoro...com'è andata a scuola?"

"Stressante, ma bene" rispondo posando lo zaino e apparecchiando la tavola.

"Okay...mi ha detto il tuo amico Lucas... è tuo amico vero?"

"Sisi, va avanti."

"Bene...ha detto che si scusa per stamattina, era piuttosto impegnato in altre faccende, te lo spiegherà meglio lui..."

"Okay..."

Decido di mandargli un messaggio, ma a quanto pare lui mi ha già preceduto:

《Possiamo parlare?》

Gli rispondo immediatamente:

Certo...vediamoci da Starbucks alle quattro.》

La risposta non tarda ad arrivare:

Va bene, piccola》

Sorrido per quel soprannome. Poi mio padre porta due piatti di pasta al sugo e mangiamo.

***

Sono già le quattro ed io ancora sono a casa perché non trovo le chiavi, ma mi arrendo ed esco senza dato che mio padre starà a casa tutto il pomeriggio.

Mi incammino verso Starbucks e ci arrivo in meno di cinque minuti. Entro e vedo Lucas seduto in un tavolino con due bibite.

Mi avvicino e vedo che ha il braccio gessato. Mi precipito subito al tavolo e mi siedo preoccupata.

"Cosa diavolo ti è successo?"

"Nulla di grave, Sam calmati!"

"Dimmi. Immediatamente. Quello. Che. È. Successo." dico scandendo ogni parola.

"Si, però promettimi che resterai calma."

Gli faccio cenno di sì con la testa e inizia a raccontarmi tutta la storia.

"Oh mio dio! Che ti hanno detto in ospedale?"

"Braccio fratturato e due punti dietro l'orecchio."

"Mi dispiace un sacco, Lucas. Non ti costringerò più a venirmi a prendere la mattina."

"Per me è un piacere, è solo che adesso non posso con un braccio."

Ci mettiamo a ridere e rimaniamo a parlare li per un po', poi decide di accompagnarmi a casa. Nel momento in cui lo stavo salutando, lui prende e mi bacia.

"Mi mancava farlo" accenna con un sorriso "buonanotte".

"Notte."



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