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Il mese di Aprile era ormai passato: nessuna nuova visita ad Angie, nessuna notizia di Alexia, nessuna preoccupazione in più Berry, nessuna notizia cattiva sulla salute di Angie; in compenso Harry custodisce a casa sua -fra i libri di elettronica messi nella nella pila di libri poggiati sul tavolo rotondo all'angolo sinistro del salone,vicino il balcone- la cartelletta trasparente e non da un occhiata ad essa dal giorno in cui lesse con sua sorella il nome sopra; Mike è sempre più preso dai continui capricci di sua sorella e l'accompagna qui e lì aiutandola a scegliere una casa decente per i suoi futuri anni in università; Kendall ha finto il suo lavoro tre giorni fa guadagndo un bel po' e Berry rimanda il suo viaggio di nozze continuamente primettendo ad Elsa di andare quando la situazione situazione si ristabilirà.

'Quando tu sarai più calmo.' Lo aveva corretto Elsa con un sorriso mentre spegneva il computer rinunciando alla continua ricerca di Hotel non troppo costosi,
'Quando gli altri mi faranno calmare e quando Alexia si rifarà sentire.' Aveva sottolinato ancora una volta Berry.

Degli altri non è importante sapere niente fino ad ora.

"No, non ha chiamato nessun numero. Si, lo farò. Stasera verrò a casa, si. Ascolti... certo,ma... no non è necessaria la polizia, si fidi di me. Lo so di non essere il più affidabile,ma faccia una prova. Si,allora faccia l'ennesima prova,ma fra due settimane sarà tutto da lei. Grazie e lo so che dovrei ringraziare Dio per avermi fatto trovare un propietario come lei." Logan mette fine alla chiamata e sbuffando lancia il suo umile cellulare sul divano nero vecchissimo dell' AK. Dopo la terza chiamata ha dovuto rispondere forzatamente e si è barricato a casa di Kendall dicendogli di annoiarsi a casa sua e sperando di ricevere un invito di alloggio fino al mese prossimo, ma un messaggio di Berry ha dovuto fargli spostate nell'ufficio.
"Certo che non c'è la fai proprio ad arrivare a fine mese." Camille lo guarda mettendosi comoda sul cassone. Naomi ridacchia.
"Non c'è la faccio più a vivere lì dentro, vuoi dire." L'esasperazione di Logan per quella casa l'hanno sempre saputa tutti.
"Bhe se non venissimo pagati profumatamente potrei anche capire, ma con tutto quello che guadagnamo... è difficile non riuscire a pagarsi l'affitto." Logan alza la testa verso l'alto poggiandola sullo schienale del divano.
"Oh beh se poi a questi soldi guadagnati ci aggiungi già il tuo patrimonio è facile dire questa cosa, vero Mike?" Non è difficile capire chi è l'arteficie di questa battuta, Mike alza gli occhi al cielo e sospira pesantemente come se si sgesse trattenendo dal non risponderlo.
"Comunque sia... dove va a finire il tuo guadagno?" Kendall va oltre i soliti bisticci.
"Nelle mani di Berry. Come il sessanta percento dei vostri, d'altronde. Solo che io non ho mai lavorato oltre a quest'esperienza nè fatto università mentre voi avete studi alle spalle e qualche esperienza lavorativa."
"Nemmeno io ho mai lavorato prima d'ora."

"Naomi tu dividi le spese per l'affitto con un'altra ragazza... le tue spese sono dimezzate."
"

L'importanza del lavoro!" L'esclamazione di Mike porta a far annuire Logan.
"E il resto dei soldi?" Incalza Naomi
"Alimentari, abbigliamento, accessori per la pulizia di quell'orribile casa, bollette, assicurazione automobilistica e robe varie... e questo comporta il ventitré percento del quaranta rimasto dei miei guadagni e il diciassette percento non mi basta per pagare il mio amato sig. Picht." Naomi piega la testa da un lato e, alzando le sopracciglia, alza leggermente gli angoli della bocca.
"E entro quando dovresti dare al sig.Pitch il resto dei soldi?"
"16 Maggio, poi chiamerà la polizia." Il ragazzo imita la voce un po' monotona e gutturale scatenando qualche risatina di Camille e una scossa del capo parte di Mike.
"La polizia non dovresti aggiungerla nella lista 'come spendo i miei guadagni'."
Harry socchiude gli occhi in direzione di Mike, corruga leggermente la fronte prima di lasciar uscire la sua voce sicura e ironica,
"Dovrebbe essere una battuta?" Kendall ha il disgusto dipinto in faccia
"Lasciamo stare. Qualcuno sa perché siamo qui?"
"A quanto pare il nostro grandissimo Berry vuole avere notizie di Alexia."
"Ma non doveva andre in luna di miele?" Camille alza le spalle continuando a masticare il suo chewingum.
La porta si apre e il sig.Berry sembra essere più stanco del solito.
Non saluta con il 'Salve ragazzi, tutto bene?' del solito, ma si limita ad un Buonpomeriggio e si siede sulla sua sedia nera come se non avesse aspettato altro. I ragazzi lo guardano togliersi la giacca e poggiarla distrattamente sulla scrivania.
"Berry... possiamo fare qualcosa?" Nessuna risposta. Lui rimane seduto a guararli non dando nessuna risposta.
Così per almeno un minuto tutti guardano tutti e nessuno sa il perché fino a quando il telefono di Mike squilla: è Em. Il ragazzo era pienamente cosciente di non essersi liberato da sua sorella e dalle sue continue richieste di passaggi; imbarazzato prende il suo telefono e si rintana in un'angolo dell'ufficio penasando di non essere sentito.
"Em... ok, tra mezz'ora al Fightfour. Ok." Il gioco del silenzio non è ancora terminato. Mike si gira verso la stanza e si accorge della scena abbastanza confusa paratasi davanti ai suoi occhi: il suo capo, seduto comodamente, guarda nemmeno lui sa dove mentre i suoi amici sono rimasti immobili a chiedersi il perché dell'improvvisa mutezza di Berry e ogni cinque secondi si guardano fra loro; lui invece è in un angolo dell'ufficio, dall'altra parte dei suoi amici, con il telefono in mano, il non voler andare a prendere sua sorella nel cuore e credendo di poter gridare da un minuto all'altro a causa dell silenzio fastidioso formatosi più di un minuto fa.

A qualcuno viene in mente l'immagine della Ragazza con il coltello in mano, qualcuno non riesce a spiegarsi quel silenzio.
Mike respira profondamente mentre guarda il suo capo con occhi persi ed estremamente confusi; Berry muove lentamente le mani sul tavolo non togliendo ancora gli occhi dal punto misterioso, non proferendo parola, non osservando nessuno, i ragazzi stanno iniziando a spazientirsi di tutto quel silenzio e si muovono a disagio sulle loro postazioni. Harry ha l'impulso di andare via, ma proprio in quel momento Berry gira la testa lentamente verso Mike -ancora immobile e visibilmente confuso-
"Ragazzi... - essi si girano velocemente verso l'uomo in giacca e cravatta e l'immagine della Ragazza svanisce come se fosse stata una cosa evanescente, destinata a non rimanere; Mike sospira nuovamente e, mettendosi il telefono in tasca, torna al suo posto facendo finta di niente-... sapete perché siete qui?"
Loro annuiscono lentamente e per un attimo si lasciano cullare dal tono pacato (una cosa rara di Berry) e sono pronti ad ascoltare tutto.

Ignorano la puzza di cose nascoste presente nell'aria, ignorano a cosa Berry stesse pensando, ignorano l'immagine della Ragazza ancora in piedi nell'AK con un coltello in mano e mille pensieri contorti in testa, ignorano il fatto di ignorare la propria ignoranza.
In questo momento l'unica cosa certa è l'ascolto attento.

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Ciao, sono molto contenta delle 108 anime che si sono degnate di leggere questa storia.😁😀 Grazie. :)

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