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L'evidenza non si cancella(si nasconde).

Il dopodomani è oggi, il giorno stabilito. Ci sono tutti a voler ascoltare le idee di Kendall. Alle tre e un quarto a casa sua, la sua ragazza deve rimanere a lavoro. Verso le quattro alcune idee sono già state messe in chiaro: proprio quel pomeriggio si sarebbero presentate tre persone;gli altri quattro sarebbero andati l'indomani pomeriggio alla stessa ora. Si sono costruiti le domande a tavolino e hanno deciso i sentimenti da mostrare.
Alle quattro e mezza si sono posti il problema di Alexia: bisognerà veramente cercarla? Oppure si sta meglio senza di lei? Qualcuno propose che la risposta a questa domanda sarebbe arrivata subito dopo l'incontro, alle dieci di domani sera l'avrebbero avuta.
Per riuscire a parlare meglio, Harry, Camille e Logan hanno proposto loro stessi come prime persone: proposta accettata.
Alle cinque e mezza i tre sono già nella macchina nera di Harry. Logan ha rimesso in un'altra camicia il mini registratore dell'altra volta, Camille è un po' tesa.
"Quindi... questo computer?" La domanda è diretta a Logan.
Lui, seduto sul sedile posteriore, alza le mani scuotendo la testa.
"Non è sparito."

Berry apre lo studio di mattina, verso le nove e, quando non puo' trattenersi, manda un messaggio a qualcuno dicendogli di andare nell'AK per poi andare via a sbrigare le sue cose e chiuderlo all'una, si riapre alle tre fino alle nove e per un'ultima volta dalle nove e mezza fino a mezzanotte. Le chiavi sempre in mano a Berry. Ma questi orari non sono sempre rispettati, soprattuto non lo sono stati nell'ultimo anno, quando nessuno più chiedeva a loro di liberarsi di qualcuno.

"Si, il problema è: le chiavi le aveva Kendall e poi le ha restituite a Berry davanti ai nostri occhi, a cena."
Come da regolamento, il capo ha il potere di avere le chiavi, ma nell'AK Berry raramente lasciava le chiavi a Kendall,il più grande. Quando lui doveva partire per Newcastle, ma il lavoro doveva andare avanti.
Il giorno in cui Berry Ed entrò con indosso la tuta e un atteggiamento non da lui; mise piede lì dentro verso le quattro del pomeriggio , quando c'erano già le persone dentro, quando lo guardarono diverso dal solito. La sera prima mandò Elsa a casa di kendall, dicendoLe di portargli le chiavi dell'AK e di fargli le solite raccomandazioni. La sera prima. Berry suole aprire con le proprie mani quella porta... e invece mandò Elsa a mezzanotte e mezza, con un paio di chiavi e le solite raccomandazioni, a casa del ragazzo che credeva di poter mandare avanti piano e poi, quella sera stessa passò le chiavi a Mike dicendogli che no sarebbe venuto, che quelle erano le chiavi, che poteva aprirlo lui, l'AK.
"E se lo avesse prese Kendall?"
Berry, il primo anno, dopo undici mesi di conoscenza, si convinse che i più affidabili erano Mike e Kendall. A Mike, per un po'di mesi, quando Berry non poteva rimanere ad aspettarli, venne chiesto:'Io devo andare a Newcastle, lascio a te le chiavi, fra un'ora vai lì e apri l'uffico, poi, subito dopo averlo chiuso devi riportarle a casa di Elsa. Ecco l'indirizzo.'
Venivano date sempre un'ora prima e venivano restituite ad Elsa(a cui l'odea di andare in ufficio non passava mai per al mente). Poi Kendall risultò più affidabile di Mike.
"Ma se non c'era."
"Appunto non c'era... e le chiavi le aveva Mike."
"Sicuramente non sarà andato lontano... lo avrà Berry, dovete calmarvi."

Sono arrivati, il motore si spegne, Camille è la prima a salire le scale. Lo stesso percorso dell'altra volta, gli stessi movimenti del controllore, la stessa guardia posizionata al lato della porta. Si siedono. Aspettano Angie. Dopo due minuti la vedono arrivare. Da lontano Angie accenna un sorrisino, poi si avvicina e si siede di fornte a loro.
A Logan sembrò uguale a un mese faa solo con i capelli più corti,ma sempre legati, il sorriso più sbilenco, non è dimagrita né ingrassata.
Harry reagì molto male vedendola, aveva paura che guardando il suo viso le riaffiorassero ricordi e che, da un giorno all'altro, fosse pronta a fare il suo nome. Non si importò del suo aspetto fisico.
Camille quasi non si mise a piangere: le sembrò più piccola, più fragile, con i capelli più corti,le sembrò ingrassata. Non la vedeva da molto,pensò... o forse l'aveva dimenticata.
Prima sentiamo cosa dice, sentiamo cosa accenna, poi accendiamo il registatore. Questo è il patto fatto fra loro tre, prima di andare a casa di Kendall, si erano già programmati di proporsi come prime persone. Si erano persino architettati il loro discorsetto a parte.
Angie non dice ha detto niente in questi secondi seduta, di fronte ai loro ex-compagni, è sorpresa di rivedere Logan dopo un mese, è sorpresa di ricevere una visita dai suoi ex-compagni; i tre si guardano di sbieco, con la coda dell'occhio, no sanno come iniziare.
"I miei colleghi." Ha spezzato lei il silenzio. Camille spalanca a malapena gli occhi: non ricordava nemmeno la sua voce.
"C'è anche Harry..." Il ragazzo alza lo sguardo verso lei, le fa un sorriso amaro, uno pieno di sfida. In cosa si dovrebbero sfidare?
"Ci sono anch'io, si. Ma dalla parte dei buoni."
"Anche Camille lo sa... io lo so, è tua sorella, le dici sempre tutto." Fece finta di ignorare la risposta di Harry, Camille non la degnò di uno sguardo.
Lo sguardo di Angie, invece, vaga da una testa ad un'altra.
Altri secondi di silenzio, sembra che vogliono parlare, sembra che parlino insieme; che nel momento in cui qualcuno di loro sembra aprir bocca, la richiude immediatamente.
Harry da una gomitata a Logan: è il momento di attivare il registratore. Stesso gesto fatto da Logan, per non aguzzare la deduzione di Angie è stato deciso di far iniziare Camille.
"Quindi... come va?"
"Come un mese fà."
"Quindi bene..."
"Non li hai parlato di me? Non hai spettegolato? Non sanno di quello che abbiamo parlato?" Logan guarda fisso Angie e chiude gli occhi per un secondo.
" No, non sanno niente. Li ho portati per farti vedere che noi teniamo a te." Camille annuisce, ma Angie guarda sorridendo Harry.
"Voi tenete a me... tutti?" Lo sguardo fisso su Harry, lui guarda dietro, guarda la guardia.
"Tutti." Risponde Camille.
"Ma siete in tre, qui." L'evidenza non si cancella.
"Sai che Alexia è scomparsa?" Angie inarca le sopracciglia, soffia via un ciuffo di capelli caduto dalla sua coda, guarda Camille incerta sul da dirgli.
"Avrà avuto una buona motivazione, sarei scappata anche io, pur di non restare fra i ... traditori." Il suo sguardo si sposta su Harry, nel frattempo lui non la degna nemmeno di un'occhiata. Fra i traditori, ripete mentalmente Harry. Tra i traditori, si corregge.
"La stiamo cercando, ma niente." Una delle tante cose che devono fare è parlare di Alexia, scoprire se in questi giorni lei si fosse presentata qui.
Angie respira piano, intuisce il motivo, non guarda negli occhi i tre ragazzi, la sua bocca si apre e si chiude lentamente.
"Scommetto che non è venuta ancora a trovarti, sarà scappata chissà dove e non ha messo piede qui dentro." Azzarda Logan. La ragazza abbassa la testa.
"Esatto, avrà preso quel poco che aveva e sarà andata via..."
"Quei pochi sacchetti buttati sulla mensola sono spariti." Continua Harry. Eterna bugia: i sacchetti sono rimasti dove Alexia li ha lasciati. Angie scuote debolmente la testa.
"Saranno passate due settimane." Invece è passato più di un mese. Angie sorride di sbieco, non lo fa vedere a tutti quella piccola porzione di bocca alzata verso l'alto mentre la testa si abbassa,
"Le è piaciuto venire al cinema con tutti noi, domenica scorsa."
Camille fa cenno ai ragazzi di guardarla: la testa bassa, gli occhi che non hanno guardato le pupille dei tre ragazzi (prima di abbassare la testa), il leggero sorriso, il movimento lieve di cui si sono accorti tutti del movimento della testa, l'espressione non sorpresa, non uguale a quella confusa e smaniosa di sapere di più della scomparsa di una migluore amica; i suoi sbuffi leggeri...
È evidente che fosse abbastanza calma, dopodomani scopriranno che Angie sa qualcosa.
Scopriranno l'evidenza di Angie nel nascondere qualcosa.

Niente si cancella, ma si nasconde e prima o poi verrà trovato. Nessuno rimane nascosto troppo a lungo a nascondino: se non vieni trovato esci allo scoperto, salvi tutti (o quasi),ma esci allo scoperto.

"Avrà cominciato una nuova strada lontano dalle persone orrende quali siete. Chiusa un portone, si apre una porta."
Il detto non è così, più tardi se ne accorgeranno.
Resta il fatto di non sapere da quale parte stare. Resteranno significati all'interno di parole. Aiuti. Validi e non validi.

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