12

7 1 0
                                    

"Come sempre non ci sono parole per dire quanto mi sia piaciuto questo pranzo." L'ultima parola sulla soglia della porta è di Harry, Elsa ringrazia come ha sempre fatto e con un gesto educato apre la porta d'ingressofacendo uscire per prima Camille.
"Provaci con del sarcasmo, visto che è l'unica cosa buona che hai."
"Questa battuta è stata ottima, Mike."
"La tua cucina è una battuta, Harry." Il ragazzo si porta una mano al petto sorpreso mentre fa spazio per lasciar passare Mike seguito da Naomi.
Camille rientra dnetro per afferrare suo fratello per una manica per tracinarlo fino alla loro auto. Gli altri salutano e vanno via.
"Ottima squadra, non mi sorprende il fatto che in questi giorni abbiate da fare."
A Berry sorprende il fatto che qualcuno possa pensare ancora che siano un'ottima squadra; si giraverso sua moglie e con un sorriso annuisce.
"Vedrai cosa combinerà la mia squadra quando andremo alle Hawaii per quasi un mese."

Lei è soddisfatta per essere risucita a riportar il buonumore a suo marito dato che sembrava averlo perso,ma non è ancora del tutto convinta di aver indovinato i suoi problemi: ogni sera dopo mangiato, Berry si rintana nella stanza dalle pareti color aragosta e rimane lì fino le dieci e mezzo se non ha in programma di andare nell'AK. L'AK; un altro 'problema'.

Ricorda il giorno in cui, esattamente sette anni e due mesi fa, incontrò Berry a Newcastle in un ospedale: la madre di Elsa rischiava un rimpatrio sanitario, quando lo venne a sapere fu sul punto di avere una crisi di pianto e fu sul punto di spaccare in testa al dottore la sua cartella; quel ragazzo la guardò scuotere la testa nervosamente e puntare l'indice verso il corridoio davanti a lei. Lui si avvicinò chiedendo se ci fosse qualche sorta di problema,
'Pagherò io l'assicurazione.' E il problema si risolse con continui ringraziamenti; si incontrarono la seconda volta quattro mesi dopo, sempre a Newcastle, in un bar: lei era con delle sue amiche, lui invece al telefono e sembrava veramente contento. Aveva appena finito di parlare con Mycroft Space, il fondatore dell'A.G.M. e aveva ottenuto in risposta un 'vedremo di richiamarla'. Si riconobbero e bevvero qualcosa insieme; lui scoprì dell'ottima salute della madre e che lei si trovava a Newcastle( paese d'origine di Elsa) per motivi di lavoro mentre lei scoprì che lui aveva appena deciso di entar a far parte di un' ottima organizzazione e stava aspettando il si definitivo, si scambiarono i numeri, ma non si scrissero mai... forse raramente. La terza volta s'incontrano dopo due anni buoni in un paese a circa tre ore(il paese di lei) dalll loro attuale paese di residenza,decisero di approfondire e dopo due mesi di conoscenza decisero di fidanzarsi; lei si trasferì nel paese di lui, dopo dieci mesi Berry ottenne il lavoro che cercava e come da regolamento la moglie poteva essere l'unica a saperlo e così le rivelo tutto
'È una cosa orribile, lavoro dei sogni lo chiami?' Furono sul punto di mettere fine al loro primo anno di fidanzamneto, ma lui si assicurò l'eterna sua fiducia. Elsa sapeva tutto da sempre, fu la prima a conoscere i membri della futura squadra, la prima a vedere Berry incassare soldi a palate, la prima a sapere che il suo ragazzo dopo tre anni di lavoro ebbe una richiesta : essere uno dei membri secondari dell' A.G.M,la prima a consigliarli di aprire un ufficio nella loro città invece di andare a Newcastle ogni mese per due settimane. Fu la prima... e l'unica. Fu, perché ora non riesce a decifrare nemmeno un segno dietro un suo movimento oculare, non riesce a sapere più niente; due giorni fa le passò in mente l'idea del matrimonio: E se è stato sbagliato sposarmi? Ha creduto al fatto di essere in diritto di non sapere più niente,
'Elsa, il regolamento dice: solo le mogli hanno il diritto di conoscere il vero lavoro del marito e hanno il dovere di averne rispetto e assicurare massima fiducia... a te l'ho detto quando eravamo fidanzati, infrangendo il regolamento, perché mi fidavo e mi fido...' le ha detto e gli ha creduto.

Seduto sulla poltrona nera, Berry apre e chiude la pagina di internet dedicata alla loro associazione, insicuro se aprire o no la casella della posta, insicuro di scoprire se sarà ancora uno dei membri secondari oppure solo un 'operaio-capo' dell'A.G.M.
Guarda l'orologio: 22.34, Elsa è in cucina e parla al telefono con sua madre; 'È passato un mese e tre giorni, sicuri di volerlo fare questo viaggio di nozze?' Ha sentito dirle e ha subito alzato gli occhi al cielo. Se non fosse stata per la lettera, per la scomparsa di Alexia e per i suoi sospetti sarebbe partito due settimane dopo il matrimonio, ma è stato continuamente interrottto da codesti pensieri e dalle visite costanti delle amiche di Elsa venute da chissà quale paese per congratularsi e vedere lui, Berry Ed: l'uomo ricco e non si sa con quale mestiere alle spalle, marito della loro piccola Elsa dai capelli cenere; si passavano giornate intere a parlare con quelle amiche, giornate intere in cui Berry riceveva raramente qualche visita dai suoi amici di sempre e dall'anziana madre. Il giorno del suo matrimonio c'erano tutti, c'era perfino suo fratello Kent con la sua numerosa famiglia sempre in viaggio e che raramente passava due mesi interi nella loro città, c'era sua madre la quale abita a circa sette isolato di distanza da casa sua e a cui andava a trovarla molto spesso, ma non c'era la vita vera di Berry, lì c'era solo l'apparenza, la secodna faccia della medaglia.
Alle 22.54 Berry aprì la casella della posta: nessun messaggio. L'ultimo era di Mycroft Space e l'aveva riletts già quattro volte; con un sospiro si alzò da quella poltrona, percorse il minuscolo corridoio e andò in salotto sedendosi sul comodo divano e accendendo una sigaretta, Elsa doveva aver finito di parlare con sua madre.
"Grazie a Dio c'è un posacenere." La donna con i capelli sciolti e già il pigiama in dosso, si avvicina e con uno sguardo chiede a Berry di spegnere la sigaretta.
"Grazie a Dio abbiamo un balcone." L'uomo a cui Dio a dato la volontà di non separarsi mai dalla sua giacca e cravatta, apre il balcone e si gode l'aria di Maggio.
"Ora sono tua moglie e secondo il regolamento ora dovresti dirmi il tuo vero lavoro." Si poggiano tutt e due alla ringhiera del balcone tanto basso che è distante da terra di due centimetri, tanto da fungere sia da balcone sia da veranda, Berry voleva un balcone al secondo piano, ma ad Elsa piaceva quest'abitazione, la trovava perfetta e perfetto lo è.
"Elsa... guarda qui cosa abbiamo: questa casa è enorme, il salone è grande, la cucina confortevole, il balcone lo adori perché si affaccia sul tuo giardino, ami la seconda entrata dove hai allestito il tuo orto e ci hai messo un tavolino, la distanza dall aporta al cancello è di quattro metri e mezzo, ci sono allarmi... hai tutto ora, perché pensi al mio lavoro?"
"Perché ho trentaquattro anni e ci conosciamo da quando tu ne avevi trentatré e io ventinove... e ti conosco abbastanza da capire che questo lavoro non è quello che vuoi." Aveva ragione? Berry non voleva più quel lavoro? Iniziava a stancarsi o forse non voleva più continuare perché aveva paura del suo imminente fallimento?
"Ho il lavoro che amo fare." Ma Elsa non ne era convinta.

______________________________
168 visualizzazioni. Grazie veramente 😄
Ho pensato di cambiare alcune cose della storia... vi andrebbe di farmi sapere cosa vi piace e cosa no fino ad ora? Se volete naturalmente, altrimenti continuerò con l'obiettivo fissato all'inizio.



ColpevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora