Una nuova opportunità...

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Ciao ^^ allora, ho scritto questo sequel di Ho attraversato l'oceano per trovarti tempo fa, all'interno ci saranno un sacco di sviste ed errori ( ancora non ho avuto tempo di rivederla :/ )  ma spero vi piaccia comunque, come la prima parte ed anche di più <3 non potevo lasciare questa duologia a metà. 

Scrivetemi le vostre opinioni ;)

Curiosità: nella prima stesura di Ho attraversato l'oceano per trovarti presente su EFP, Gabriel non era un agente dell'FBI, persino il titolo stesso della prima storia non era esattamente come tutti conoscete ora, quindi se in questa seconda parte troverete delle incongruenze non preoccupatevi, pian piano cercherò in ogni sua parte di revisionarla ;) 

A presto ;)



    L'amore non vuole avere , vuole soltanto amare 

Hermann Hesse    


Gabriel

"Papà" tuonò mia figlia Aileen " questa stanza è uno schifo."

Mugugnai qualcosa d'incomprensibile , e mi portai il cuscino sul viso voltandole le spalle di proposito.

Avrei fatto di tutto pur di non sentirla blaterare.

"Papà" ripeté lei con più furia e convinzione.

Sentii i suoi passi minacciosi riecheggiare nel salone : era pronta a tirarmi giù dal divano.

Come ogni mattina d'altronde.

Sbuffai e le lanciai contro il cuscino : " Aileen ho capito ! Non devi andare a scuola ?"

La sentii agguantare l'oggetto con prontezza e percepivo perfettamente la sua presenza torreggiare su di me .

Avrei scommesso sul fatto che mi stesse guardando in cagnesco .

Sembrava mia madre , in quei momenti .

Mia figlia aveva la capacità di farmi sentir un ragazzino , quando invece ormai ero abbastanza adulto da gestire la mia vita .

Aveva preso decisamente troppo da sua nonna .

" Certo papà , dovrei andare a scuola" rispose in tono aspro " ma qualcuno ieri pomeriggio non mi aveva detto che sarebbe stato disponibile ad accompagnarmi questa mattina ? "

Aprii gli occhi di scatto e mi tirai su a sedere: "Oddio! Scusa è vero, me ne sono completamente dimenticato . Il punto è che sono stato di turno fino alle due e mezza di notte e..."

La mia undicenne sospirò non lasciandomi neanche terminare la frase : " non importa. Andrò in pullman, passerà a momenti . Piuttosto ricordati che oggi arriverà mia madre dall'Italia , quindi sii puntuale nel venirmi a prendere , per favore. "

Sospirai e abbassai il capo per massaggiarmi meglio il collo dolorante .

Non si dormiva affatto bene sul divano , ma il fatto era che non riuscivo più a dormire in camera mia da quando Stella non era più al mio fianco .

La donna che amavo aveva deciso di lasciarmi , ed ancora non riuscivo a trovare un buon equilibrio per tirare avanti .

E come avrei potuto ?

Da aggiungere alla lista della mia situazione già incredibilmente precaria , c'era anche l'arrivo imminente di Victoria , che si sarebbe aggirata per casa mia almeno fino a quando non sarebbe riuscita a trovarsi un buon lavoro ed un nuovo alloggio .

Oltre il mare del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora