Amore oltre i limiti

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  Kevin

" Oh, finalmente a casa. Casa dolce casa , giusto Leo?"

Mi risposero soltanto le lacrime del piccolo , che non aveva alcuna intenzione di smettere di piangere e di agitare i pugnetti per aria. Mi voltai verso di lui, sganciando la cintura di sicurezza. Avevo parcheggiato nel vialetto di casa mia e non mi restava che scendere dall'auto con il piccolo ometto .

" Leonard Gray, vogliamo smetterla di piangere?" implorai, esasperato, mentre continuavo a guardare il piccoletto grazie alle luci in auto , ancora accese .

Il visetto era così rosso e rigato da lacrime che non poteva non farmi tenerezza.
Certo però , che il mio nipotino aveva un impianto stereo incorporato assurdo !
Il suo pianto superava i decibel consentiti!
Il mio mal di testa aveva raggiunto livelli esorbitanti.
I suoi genitori avrebbero dovuto risarcirmi i danni fisici e morali.
Sbuffando , presi il piccolo in braccio, dopo averlo preso dall'ovetto dell' inglesina .

" Oh Leo ! Diamoci una regolata, eh?" gli dissi, cullandolo un poco.

Niente. Nulla di fatto. Non voleva smetterla.

Scesi dall'auto con l' ugneeee ugneeee di mio nipote nelle orecchie, una sorta di sirena, sul punto di farmi perdere i timpani , e mi avviai all'ingresso di casa Marsano.
Ad accogliermi, oltre la soglia della porta, ci furono mio padre, mia madre e la mia dolce ed incantevole Jess. Mi accerchiarono in un istante.
Ma ovviamente, anzi come sempre d'altronde , quando c'era Leonard nei paraggi...il qui presente Kevin Marsano perdeva d'importanza.
Era come se non fossi neanche entrato in casa.

Mi sarei aspettato almeno un "ciao" , "come stai" , "dove sei stato" ...NULLA!

Perfino Jess mi liquidò con un fugace bacio su una guancia.
I loro occhi erano tutti puntati sul bebé canterino.
Leo stava urlando una bella serenata.
Mio padre sfoderò una serie di facce buffe, che mi domandai se avessero potuto traumatizzare il bambino. Ed infatti , per precauzione, decisi di impedire al piccolo di guardarlo.
Mia madre invece, dal canto suo, addolcì i suoi lineamenti ed i suoi occhi diventavano lucidi. Le mani congiunte davanti alla bocca per l'emozione incontenibile.
Jess, lei era...lei era lei
I suoi capelli ramati sempre pronti a contornarle il viso pallido e ovale assieme alle piccole e graziose lentiggini , le sue labbra morbide appena dischiuse e piegate in leggero sorriso.
Si era cosparsa di profumo alla vaniglia. Troppo buono.

" Forza , dai a me...io so cosa vuole" proferì mia madre, all'improvviso ed in tono autoritario , allungando le braccia verso di me per farsi lasciare il piccolo. "latte, c'è bisogno di latte"

"Hai fame , vero piccolo?" sussurrò a Leonard , addolcendo il tono di voce non appena fu tra le sue braccia, mentre Jess nel frattempo gli sfiorava la punta del nasino , sussurrandogli parole dolci per farlo calmare.

Mi misi le mani sui fianchi: "Tutto qui? Ha solo fame?"

Jess scoppiò a ridere , poi si avvicinò a me, mi circondò un braccio con le sue mani e posò la testa sulla mia spalla.

Mio padre invece ritornò quello di sempre, non appena Leo sparì dietro la porta della cucina assieme a mia madre.

" Stella? Il piccolo ha bisogno di lei. Il latte che abbiamo va bene per lui, ma non è come quello di sua madre."

"Abbiamo bisogno di un biberon ." urlò mia madre dalla cucina.

"Stella e Gabriel in questo momento non possono occuparsi di lui" chiarii all'istante per entrambi .

Mio padre si fece subito attento: " E' successo qualcosa?"

Annuii, e senza troppi giri di parole lo misi al corrente di tutto: "Aileen è scomparsa"

"COSA?" urlò mia madre, sempre dalla cucina

Alessandro deglutì e corrugò la fronte. Numerose linee sottili gli solcarono la fronte: " Robert?"

Scossi la testa: " Ancora non ne siamo sicuri, tuttavia...Gabriel mi chiamerà non appena saprà qualcosa in più "


Stella

La riposta di Gabriel non fu affatto ben accolta e gradita da Stefy e Will.

Stefy lo fulminò con un'occhiataccia ed un semplice : " Vedremo" appena accennato , sussurrato , mentre Will , che non desiderava altro che un pretesto per mettere ancora una volta le mani addosso a mio marito, sferrò un ennesimo calcio malevolo al fianco di Gabriel .
Mio marito strinse i denti per non urlare , e poco dopo sputò sangue. Sul pavimento fu ben visibile qualche macchietta rossa.
Forse si era morso la lingua per non dare alcuna soddisfazione a quei due. Avrebbe fatto di tutto pur di non far ascoltare i suoi gemiti.
Ed il mio cuore non riusciva a rallentare la sua corsa sfrenata.

" Illuditi pure" aggiunse Stefy , chinandosi su di lui " ma non sarà così"

Questa volta mio marito non aprì bocca, si limitò a guardarla.
Del sangue continuava ad uscirgli dal naso, finendo per confondersi con il sangue fuoriuscito dal labbro spaccato.
Il colletto della sua camicia era quasi del tutto tinto di rosso , un rosso vivo .
Will recuperò le manette , che il mio amato sbirro aveva ancora attaccate alla cintura , e ammanettò un polso di Gabriel al piccolo termosifone presente nel salone.

" Così , starai buono buono" avvisò Will

Dentro di me sentii scorrere del fuoco liquido nelle vene quando Stefy osò accarezzare una guancia di mio marito.
Avvampai di rabbia, ero sicura che il mio viso fosse diventato rosso di collera. Mi prudevano le mani dalla voglia di prenderla a schiaffi , se solo avessi potuto.
Non toccarlo, serpe !

Gabriel le mostrò una smorfia di disgusto, e sono sicura che lottò contro l'impulso di morderle le dita : " Cosa dirai a Mattew quando mi cercherà?"

Fece spallucce: " Lo zio Gabriel è morto , semplice. Morto come James, suo padre"

Gabriel strattonò il polso ammanettato , ma non riuscì altro che ottenere solo un suono metallico fastidioso. Il termosifone vibrò, nulla di più.
Intanto quei due , che precedentemente avevano tenuto fermo Gabriel , presero a cospargere benzina per tutta la casa.
Sussultai nervosa, agitata e spaventata.
Cose avevano intenzione di fare, esattamente ?
L'odore era così forte e pungente da sentirlo sulla lingua e farmi girare la testa.

" Una semplice precauzione, Stella" spiegò Stefy, dopo aver visto la mia reazione. "Se qualcosa dovesse andare per il verso
sbagliato...beh, ci sarà una piccola grigliata in casa Gray"

Tremai, ma cercai in tutti i modi di non farlo notare.
Una melodia si diffuse per la stanza.
L' iPhone di Gabriel .
Will lo recuperò da una tasca dei suoi Jeans , mentre minacciava mio marito con la pistola puntata contro , per invitarlo a non muoversi ed a far silenzio.

" Rispondi tu" mi disse Stefy , mentre mi liberava la bocca da quel pezzo di stoffa odioso. " se provi a dire qualcosa su quanto sta accadendo qui , Will sparerà a Gabriel. Quindi , se tieni a tuo marito non fare sciocchezze"

" Non puoi ucciderlo, non senza Robert. Tuo cognato potrebbe arrabbiarsi molto."
Avevo la bocca asciutta, ma finalmente potevo parlare .
Il mio tono di voce risultò comunque strano perfino a me stessa.
Stefy scosse la testa, ed avvicinò il suo viso al mio, ne percepivo il respiro sulla pelle : " Gli sparerà, stai attenta " minacciò , ribadendo il concetto espresso poco prima

Deglutii e lanciai un'occhiata in direzione di Gabriel .

"Avanti, rispondi" ordinò, accostandomi l' iPhone ad un orecchio , dopo aver sfiorato il touch-screen per avviare la conversazione.

" Ehi Gab. Sto ancora aspettando tue notizie. Allora?"

Mio fratello. Il mio fratellino

"Ehi, Kevin" salutai con voce roca

" Tutto ok?" Dalla sua voce trasparivano tracce di preoccupazione e sospetto.

" Sì, oddio...più o meno. Ancora nessuna notizia di Aileen"
Cercai di apparir più disinvolta possibile

" Oh, ok...ma perché hai risposto tu al telefono di Gab?"

" Oh, intendi il titolo di quel film..." esordii io , dovevo trovare una scappatoia un qualcosa che mi aiutasse a fargli capire che io e Gabriel eravamo nei guai.

" Sté , ma sei uscita di senno?"

"Sì , quell'attore. No, non quello che pensi tu...sì, hai ragione. No , lui non poteva riabbracciare la figlia..." tremai , e la mia fronte s'imperlò di sudore freddo . La mia voce non doveva inclinarsi, no.

" Quale film? Che c'entra?" domandò con tono di voce stridulo

Mi scappò un lamento quando Will colpì Gabriel ad una tempia con il calcio della pistola.

Stefy allontanò il telefono e chiuse la conversazione: " Che pensavi di fare, eh?" sibilò a denti stretti.

Avevo sbagliato tutto. Tutto. Posai gli occhi su Gabriel, ormai privo di sensi.

"Adesso quello chiamerà la polizia, verranno qui" disse Will , allarmato

"Dobbiamo andarcene. Chiama Robert." decise Stefy, che mi mollò uno schiaffo in pieno viso: " Sei una sciocca"

La fulminai con lo sguardo e strattonai la corda che mi teneva legati i polsi: " Tu sei una bastarda!"

" Cari saluti, Stella" aggiunse lei poco dopo , con un sorriso, gettando un accendino per terra .
Una lingua di fuoco schizzò verso l'alto
" Non finisce qui , mi hai sentita?" urlai con tutte le mie forze, fino a farmi vibrare il petto , mentre lei chiudeva la porta d'ingresso dietro di sé in compagnia di Will e di quei due sgherri.
Con forza mi dimenai ancora e ancora.
Dovevo liberarmi, alla svelta.
Non morirò , non così...non adesso, non morirò
"Gabriel" gridai, ma lui non poteva rispondermi .
Non finirà così, no...
Troverò un modo per risolvere al meglio tutta la faccenda



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