Kevin
Il gran giorno era arrivato.Jess era ad un passo, letteralmente , dal diploma.
Se ne stava seduta, fra i suoi compagni di classe, avvolta in quella bizzarra toga verde.
Le mani strette in grembo, le sue ginocchia in continuo movimento per l'ansia , l'agitazione e l'emozione di quel momento.
Le sue labbra, carnose, rosso ciliegia , erano torturate di continuo dai denti, bianchi e perfetti.
Sul capo aveva quel simpatico cappellino dello stesso colore della toga , che faceva risaltare ancora di più quelle sue splendide onde color rame, lunghe fin sotto i suoi seni.
I suoi occhi da cerbiatto, attenti ,sempre vigili , racchiudevano una dolcezza ed una gioia disarmante , e seguivano perfettamente i gesti ed i movimenti del preside della scuola , che stava tenendo il suo consueto discorso di fine anno.
Già.
Il diploma era un bel traguardo.
Erano già passati due anni dal mio, ed ancora non riuscivo a crederci.
Scossi la testa con un sorriso sulle labbra, ed appoggiai un fianco al tronco della prima quercia che mi capitò a tiro , incrociando le braccia al petto.
Eravamo tutti nel cortile della scuola, parenti, amici, studenti.
Per l'occasione , come ogni anno, era stato allestito un palco , alto, ampio , decorato nei più piccoli particolari.
Bandiere americane sventolavano al vento, assieme ad eleganti nastri di raso bianco e rosso , che collegavano una serie di querce sparse tutte intorno al luogo in cui si stava svolgendo la "cerimonia" .
Jess...molto presto sarebbe stata chiamata, avrebbe afferrato la sua pergamena e si sarebbe diretta verso il centro del palco per tenere il suo discorso.
Non vedevo l'ora.
Il vento soffiò tra i rami, sentii il fruscìo delle foglie .
Mi scompigliò ancor di più i capelli, ma era piacevole.
Faceva un caldo tremendo quelle mattina, ed era stato un bene che io avessi trovato un angolino anche per me , sotto l'ombra di quella quercia imponente.
" Jessica Barnas"
Ecco , l'avevano chiamata.
La mia ragazza si alzò dal suo posto , e prese a camminare con passo malfermo verso il palco.
Quanto stavano tremando le sue ginocchia ?
Ed il suo cuore?
Quanto sarei voluto essere lì , al suo fianco, per ascoltarlo palpitare di gioia.
Afferrò la sua pergamena con un sorriso mesto , e si avviò verso il microfano.
Si schiarì la voce con qualche colpetto di tosse, mentre era sceso un silenzio inquietante intorno a noi.
Jess posò lo sguardo sui presenti, per poi soffermarsi sulla mia persona.
Le sorrisi ed annuii come a volerle infondere coraggio .
Prese un ampio respiro , ed aprì bocca : " Io...io non so da dove iniziare, davvero" esordì , abbassando lo sguardo.
I capelli le accarezzarono le guance rosse, per l'imbarazzo.
Jess non arrossiva quasi mai , e fu strano per me vedere le sue gote tingersi del color dell'amore , proprio in quel momento.
" Tornatene a casa Barnas." urlò qualcuno tra la folla.
STAI LEGGENDO
Oltre il mare del mio cuore
Literatura FemininaSecondo ed ultimo libro della duologia: Oltre. Los Angeles . Stella Rossi , da hostess di aerei qual era , ha deciso di diventar segretaria di un'azionista ricco e potente presso una delle società più in rilievo della città californiana. Un nuovo...