Senza paura

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Jessica

Era svenuto fra le mie braccia.

Non avevo potuto fare nulla per impedirlo.

Non erano bastati i miei baci , le mie carezze, le mie parole .

Non ero riuscita a tenerlo con me.

Mentre lui scivolava fra le braccia dell' oblio , i soccorsi erano finalmente arrivati.

Avrei voluto dire " appena in tempo " , ma come potevo ?

Forse il tempo neanche c'era più. La sua vita era appesa ad un filo.

Era una foglia in procinto di staccarsi da quell' albero, che l'aveva amata, nutrita e tenuta con sé fino a quel momento , per colpa del vento autunnale.

La sua vita era ancora in bilico , senza sapere se scivolare sul lato della vita o sul lato della morte.

Ed io mi trovavo lì , a pregare , a sperare , che in qualche modo si salvasse e tornasse da me.

Gettata su quella scomoda sedia, in quella mini-sala d'attesa , non potevo fare altro che pensare e ripensare a noi , alla nostra storia .

E il solo pensiero di perderlo mi uccideva, mi destabilizzava.

Se perdevo la mia ancora, chi mi avrebbe impedito di andare alla deriva ?

Scossi la testa e poggiai i gomiti sulle ginocchia.

Le mie dita si fecero strada fra i capelli.

Erano passate due ore, possibile che nessuno ci facesse sapere nulla ?

L'operazione stava andando bene ?

Sì, dai per forza.

Perché qualcosa sarebbe dovuta andare storta ?

" Colpa di tuo padre. Niente di tutto questo sarebbe successo se lui si fosse costituito." sparò il padre di Kevin, in preda alla rabbia .

Le iridi color nocciola erano appena visibili, al contrario delle pupille che tremolavano e trasmettevano un'ansia ed una preoccupazione tale da aggiungersi a quel che già stavo provando io .

Era la prima volta che vedevo la famiglia al completo del mio ragazzo.

Sua madre, Dafne , era troppo presa dal non urlare di disperazione per trattenere suo marito nel fare commenti stupidi , come quello che aveva appena lasciato uscire dalla bocca.

Corrugai la fronte ed alzai lo sguardo infastidita: " Mio padre...lui non può essere colpevole." risposi a denti stretti.

Eppur le mie stesse parole mi risultavano false.

Io cosa ne sapevo in realtà?

Avevo prove concrete, certe ?

Chi mi confermava l'innocenza di mio padre ?

La fiducia che riponevo in lui , nient'altro.

Io conoscevo Ian , mi aveva dato la vita.

Eppure...se mi avesse nascosto qualcosa?

Vidi la sorella maggiore di Kevin non riuscire più a trattenere le lacrime.

Era in piedi, andava avanti ed indietro mentre si accarezzava continuamente e distrattamente la leggera curva del ventre.

Era incinta.

Kevin presto sarebbe diventato zio.

Riportai lo sguardo sul pavimento.

Oltre il mare del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora