Insieme

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Kevin

Urlavo da più di un'ora davanti a quella stupidissima porta bianca della sua camera , ovviamente rigorosamente chiusa con tre giri di chiave .

"Vattene via" gridava in risposta, furiosa.

Fortuna in casa sua non c'erano i suoi, altrimenti non avrei avuto nemmeno una minima possibilità di urlarle contro in quel modo , ma specialmente di spiegarle ogni cosa dal mio punto di vista .

"Jess. Apri questa porta oppure ti prometto che la butterò giù e la ridurrò in pezzetti piccoli piccoli fino a renderla polvere. Poi non ti lamentare se dovrai pulire e comprarne una nuova prima che venga tua madre . " gridai sbattendo il palmo della mano destra sulla porta facendola vibrare .

Dall'interno sentivo solo il suo singhiozzare, che sicuramente stava cercando di controllare con una mano davanti la bocca, seduta sul suo letto con le ginocchia strette al petto.

L'immaginavo così , assieme al suo viso rigato da copiose lacrime , che le stavano arrossando i suoi bellissimi occhi e le guance per via del loro sale .

"Jess"

Nulla. Non voleva aprirmi .

In quel momento era come se mi ascoltasse soltanto l'ossigeno , che immettevo nei polmoni per pronunciare quel suo dolcissimo nome .

" Dammi modo di spiegare , ti prego" continuai battendo entrambi i pugni su quella porta che si ostinava a dividermi da lei , che era diventata importante per me.

Da quella sera, in quella che era stata una stranissima festa svoltasi nella villa di Bea, ogni cosa era cambiata.

Era come se un velo mi fosse stato tolto davanti agli occhi.

Non riuscivo più a vederla come prima, con quei suoi occhiali capaci di nasconderle la meravigliosa luce racchiusa in quei suoi occhi scuri ed un pò a mandorla , quell'elastico nero che teneva i suoi voluminosi capelli ramati raccolti in una coda bassa, non riuscivo a vedere neanche la semplicità dei suoi vestiti che la rendevano unica ai miei occhi , per colpa dei quali forse nessun ragazzo riusciva effettivamente ad immaginare cosa ci fosse sotto , in tutti i sensi, ma questo anche perché ormai erano pochi quei ragazzi che preferivano immaginare , scoprire, quel che la maggior parte invece amava notare già perfettamente, senza troppi sforzi .

Ed io prima ero tra questi.

Ma adesso no.

Jess...ora era tutto chiaro, limpido ai miei occhi.

Avevo imparato a conoscerla.

Riuscivo a vedere oltre

Strano, eppure vero

Jess era speciale, era diventata preziosa .

Mi ritrovai a riflettere su noi e compresi che ormai lei per me era diventata molto più di una ragazza semplice, qualsiasi.

Cos'era cambiato?

Sapevo soltanto che da quando avevo avuto il desiderio di baciarla , tra l'altro senza alcun motivo apparente su quel tetto, la guardavo con occhi diversi.

La sua fragilità, ma al tempo stesso la sua forza nascosta, erano un qualcosa che mi affascinavano molto .

Il suo combattere contro sé stessa, il suo rispondere in maniera acida per difendersi.

Amavo i suoi scudi, le sue battute, le sue gelosie, i suoi modi di fare.

Sorrisi fra me e me , ormai rassegnato a quel che il mio cuore stava dettando alla mia anima .

Oltre il mare del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora