Inseguimento

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  Gabriel


"Allora , mi dici almeno come si chiama questo misterioso fidanzatino ? "
Aileen mi fissò con occhi attenti : " No "
Chiara. Semplice. Diretta.
" Tommy ? Sebastian ? William ? Jack ? Ryan ?"
Non volevo arrendermi . Ero testardo , doveva saperlo .
L'idiota di mio cognato non era riuscito a scoprire nulla sul mio attuale genero...ed io dovevo proteggere mia figlia in qualche modo , no ?
Dovevo sapere nome e cognome di quel ragazzino per informarmi sulla sua famiglia .
Suo padre aveva qualche precedente penale ? Sua madre ?
"Papà ho detto di no" sbottò mettendo il broncio ed incrociando le braccia al petto .
" Tesoro, ma non sarai un pò piccola per questo fidanzatino?"
Non voleva dirmi il nome ? Il piano A aveva fallito .
Bene.
Era il momento di passare al piano B .
Puntare sul fatto che era troppo piccola per aver una relazione.
In altre parole manipolarla a tal punto da farle lasciare il ragazzino spontaneamente, almeno fino a quando non avesse avuto un'età adatta . Sui trent'anni probabilmente.
Mi fulminò con lo sguardo: " Piccola? Papà non sono più una bambina . "
" Quando avrai trent'anni potrai fare tutto quello che vorrai, ma adesso proprio no"
Sgranò gli occhi sconvolta: " Trent'anni ? TRENT'ANNI ? Papà ma tu ti sei sposato a venticinque, e sei diventato padre a venti ."
Roteai gli occhi: " Tu sei una signorina , io sono un maschietto"
Inarcò un sopracciglio: " Cosa è questa disparità tra uomo e donna, papà?"
Mi passai una mano fra i capelli : " Ok, ok...mi arrendo"
Almeno fino a quando non avrei avuto un piano C .
" Ma almeno mi permetterai di vederlo da lontano?"
Aileen ci pensò su un attimo: " Forse" rispose, per poi sganciarsi la cintura di sicurezza.
Eravamo arrivati a casa ,pronti per la cena .
Avevo appena parcheggiato l'auto accanto al cancello d'ingresso .
" Forse?" ripetei scuotendo la testa.
Lei si chinò su di me e mi scoccò un bacio sulla guancia: " Ti voglio bene, papà"
Sapeva come prendermi, non c'era dubbio.
Le scompigliai i capelli: " Fila via, che è meglio"
Lei scese dall'auto ridendo.
L'inseguii su per le scale del palazzo, per raggiungere il nostro appartamento.
Ma appena arrivò davanti la porta d'ingresso non suonò il campanello , non chiamò la mamma a squarciagola come faceva di solito .
Rimase lì , ferma, immobile.
"Amore cosa c'è?" domandai un pò preoccupato.
Lei alzò lo sguardo verso di me , ed indicò la porta: " Perché è socchiusa ? La mamma chiude sempre a chiave le porta , sia quando è dentro , sia quando esce."
Spostai lo sguardo sulla serratura.
Era stata forzata.
Deglutii, qualcuno era entrato senza essere stato invitato.
Victoria? Lei ?
Spostai leggermente la porta in avanti , ed un forte odore di gas mi assalì in pieno .
Spinsi Aileen dietro di me , qualsiasi cosa c'era da vedere lei non doveva assolutamente averne parte .
"papà cosa succede ? La mamma?" mi domandò con voce tremante.
Era sul punto di piangere.
Mi voltai verso di lei e le afferrai le spalle, piegandomi leggermente sulle ginocchia per guardarla dritto negli occhi: " Ascolta tesoro , tu ora devi stare qui . Va bene ?"
Aveva gli occhi lucidi e il solo guardarla in quello stato mi faceva star male.
" Ok, ma poi torni?"
Le accarezzai una guancia e le sorrisi : " Sì, certo . Vedrai che non sarà successo niente. Saranno stati dei ladri ."
Lei annuì: " Mi fido di te, papà"
Le scoccai un bacio sulla fronte , e mi rialzai per andare a vedere dentro.
Non appena entrai mi fiondai alle prime finestre che incontrai , mentre con una mano davanti la bocca cercavo di respirare il meno possibile .
L'odore di gas che avevo respirato poco prima mi aveva già fatto venir un enorme mal di testa .
Poi corsi in cucina a spegnere il gas ed a spalancare il piccolo balcone che si affacciava sulla strada .
In casa regnava il caos.
Mobili ribaltati, cassetti svuotati, il pavimento sfregiato.
Ma Victoria dov'era?
Nella sua camera ed in quella di Aileen non c'era .
Neanche in bagno .
Poi...la vidi distesa sul pavimento dietro al divano , nel salone .
"Ehi?" provai a chiamarla scuotendola un poco , chinandomi su di lei .
Le diedi qualche schiaffo , ma non dava alcun segno di vita .
"Victoria non puoi morire così" ringhiai infuriato .
Dopo un pò tossicchiò , ed io mi rilassai sedendomi sui talloni .
Aprì gli occhi lentamente e puntò lo sguardo su di me: " Ah, sei tu"
" Cosa è successo qui ? Come stai ?" domandai senza pensarci due volte, mentre l'aiutavo a rialzarsi , per poi farla sedere sul divano .
Si toccò la nuca con una smorfia, forse era stata colpita proprio in quel punto : " Credo che tu ti sia fatto un nuovo nemico . Cercavano te...ed il motivo se stai per chiedermelo, chiedilo a te stesso . In più appena ho provato a dargliene quattro , uno di loro mi ha colpita alle spalle . Erano in due . "
" Vuoi un bicchiere d'acqua...qualcosa, vuoi che ti porti in ospedale? " chiesi con premura. Dopotutto era pur sempre la madre di mia figlia, la donna che in passato avevo amato tanto e che lentamente stavo perdonando per tutto il male che mi aveva fatto .
Scosse la testa: " No, non ho bisogno di nulla. Ma il tuo nemico si è appena fatto un altro nemico. Dopo quello che mi hanno fatto i suoi due sgherri ti assicuro che non la passerà liscia"
" Trattieni il tuo spirito combattivo. Sei appena uscita di prigione non voglio che tu commetta qualche altra sciocchezza"
Rise : " La cosa più buffa? Le ho prese per te. Puff " esclamò sconvolta.
Risi a mia volta .
"Mamma" urlò Aileen , entrando di slancio dalla porta non appena sentì le nostre risate.
"Mamma" ripeté con occhi lucidi ma pieni di gioia " stai bene?"
"Benissimo tesoro. Vieni qui" le disse dolce Victoria, facendo spazio sul divano per far sedere nostra figlia accanto a lei.
La cullò dolcemente , e sinceramente non avevo mai conosciuto Victoria con questo suo lato materno. Era irriconoscibile.
Quando staccai gli occhi dalla mia famiglia, non mi sfuggì la scritta lasciata con uno spray di colore rosso sulla parete di fronte a me : Ti tengo d'occhio anch'io. Stai attento.

Robert. Era stato sicuramente lui.
Chiusi le mani a pugno: " Quel gran...folle "
"Papà? Cosa vuol dire?" chiese mia figlia d'improvviso .
Anche lei aveva appena letto quell'odioso avvertimento .
Scossi la testa e mi misi le mani sui fianchi: " Aileen, Victoria. Fate le valigie. Andrete a dormire da mia madre"
"papà , no" iniziò Aileen , ma io non le permisi di finire.
"Tesoro, non puoi stare qui ok? Ci sono persone cattive in giro .
Persone che non ci penserebbero due volte a farti del male. Andrete dalla nonna. Sarete al sicuro lì"
Victoria si passò la lingua sulle labbra: " Io non mi nascondo. Io voglio spaccare la faccia a quella belva. Adesso è diventata una questione personale . "
"Smettila. Ti hanno quasi uccisa. Se non fossi arrivato in tempo a quest'ora saresti morta" le ricordai , ed Aileen sbiancò .
Mi prese per mano : " Tu verrai con noi , vero papà?"
Le scoccai un bacio tra i capelli: " Non posso , amore . Ma prometto che verrò presto a trovarti ."
" Non voglio che ti facciano del male"
Una lacrima le sfuggì ed io sentii una pugnalata al petto: " Non mi succederà niente" le promisi.
" E Stella ?" domandò ansiosa .
" Lei starà bene" la rassicurai con un sorriso.
Non sapeva che Stella fosse finita in carcere .
Ma almeno lì , mia moglie era realmente al sicuro da quel folle che l'aveva incastrata.
Era guerra aperta. Robert vuoi giocare?
Le regole le detto io.
Il mio iPhone squillò , lo recuperai da una tasca dei jeans e risposi senza neanche veder chi fosse a cercarmi .
" Detective Gray?" domandò una voce femminile
" Sì , sono io" risposi con tono un pò alterato.
" Sono l'agente Rosalie Cloud. Hanno appena chiamato dal carcere. Sua moglie ha subito un' aggressione."
Smisi di respirare.
Perfino il mio cuore smise di battere.
Cosa?
No, non poteva essere vero.
No, si erano sicuramente sbagliati.
Stella stava bene, doveva stare bene




Oltre il mare del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora