Capitolo 3° "La scuola influenza la mia vita privata"

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Questo primo anno alle superiori, in conclusione, è stato complicato, è difficile trattenere i tuoi pensieri, le tue emozioni, i tuoi pareri, ecc..
Almeno all'inizio è cosi, poi quando cominci ti abitui a trattenere tutto e, ad avere il volto e il corpo spenti. Quindi tutto sommato, apparte le continue domande dei professori, ad esempio: "Meghan, abbiamo visto che non sei molto aperta con le compagne, perche non cerchi di aprirti?"
Le mie solite risposte erano de tipo:
"Va bene, cercherò di aprirmi di più, è solo la timidezza che non me lo permette." Poi loro mi incoraggiavano, si ma a fare una cosa che non avrei mai fatto, volevo continuare la promessa di non aprirmi, non voglio che succedano casini già al primo anno.
Dato che a scuola ero cosi chiusa, automaticamente cominciai ad esserlo anche a casa e, i miei si fecero alcune domande, ma non davano molto peso a questo fatto; anche perche io dicevo loro: "È solo un periodo, passerà." Non fu così. Anche se feci credere a loro il contrario, mentendo, ma non volevo si preoccupassero troppo per la mia vita a scuola.
Oltre che per la scuola, della quale non me ne frega va più di tanto, avevo altro a cui pensare.
Nel frattempo in corrispondenza con la scuola, c'era la mia vita privata, che non era delle migliori.
Durante quest'anno di scuola, successero molte cose nella mia vita, anzi per meglio dire, successero molti casini. Casini dai quali non trovai, mai più soluzione.

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