Capitolo 5° "Il mio ex migliore amico"

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Fanno parte di quest'anno anche, tutti gli amici/e che se ne sono andati via da me, lasciandomi più sola che mai.
Partendo dalla prima persona che se ne andò, la quale, io pensavo che non se ne andasse mai, ma, si sa come va, tutto prima o poi finisce.
Quello che ora è il mio ex migliore amico; si chiamava Nick: era un ragazzo simpatico, anche se a volte faceva battute squallide, alle quali rideva solo lui, dolce, anche troppo, sempre di buon umore, tranne dopo che la sua ragazza lo lasciò, lì cadde in una lunga depressione; era anche carino a preoccuparsi sempre per gli altri, tanto che non pensava più a se stesso.
Noi eravamo migliori amici a distanza, perché io vivo a Verona, mentre lui a Brescia, non erano molti i chilometri che ci dividevano (84km), ma comunque si sentiva che la distanza che c'era tra noi faceva male e, che si sentiva, almeno per me era così.
Le cose con lui, andavano abbastanza bene, certo a volte c'erano quei momenti di litigio fra noi, ma passavano subito, dato che non erano poi così importanti i motivi delle litigate.
Parlavamo praticamente ogni giorno, parlavamo del più e, del meno, senza preoccuparci del futuro e, soprattutto se saremo rimasti cosi legati anche più avanti.
Lui, in poco tempo, conobbe anche la mia migliore amica, ed eravamo diventati tutti e tre inseparabili, ogni tanto facevamo anche le videochiamte tutti assieme, mi ricordo ancora, quante risate, certo che eravamo proprio felici, ora purtroppo non è più così.
In poco tempo, lui si innamorò della mia migliore amica e, lei lo stesso, così si misero insieme, dopo un mese circa o due, i due si lasciarono e, la mia migliore amica dopo qualche settimana, decise di raccontarmi tutto, perché ovviamente questo successe a mia insaputa. Dopo avermelo raccontato dettagliatamente, ne rimasi sconvolta, dato che non era l'unica ad essersi innamorata di lui, ma questo lei ancora non lo sapeva. Ricordo che quella sera, dopo aver saputo quello scandalo, perché per me lo era, tornai a casa, mi buttai a letto e, piansi, buttai fuori tutte le lacrime che avevo per lui e, per lei che aveva fatto tutto questo senza neanche parlamene, anche se qualche sospetto lo avevo pure io, ad esempio, una volta, ero rimasta a dormire da lei, la mattina dopo mi risvegliai e, vidi che lei era già sveglia da un pezzo, ed era in cucina a parlare con sua madre, decisi di restarmene in soggiorno ad ascoltare, visto che il soggiorno era vicino alla cucina riuscivo a sentire bene, sentii che ad un certo punto, lei che disse alla madre: "Ma, mamma, lei non lo sa che a me piace Nick, e non lo dovrà mai sapere." Dopo aver sentito, avevo già quasi le lacrime agli occhi, ma le trattenni, dato che se fosse tornata, avrebbe cominciato a farmi domande. Tornò, ed io nel frattempo ero riuscita a nascondere la mia delusione, così decisi ulteriormente di non dirle niente del fatto che avevo sentito tutto, per non peggiorare la situazione.
Dopo questo episodio, diventai più sospettosa nei loro confronti, ma non scoprii poi molto, ed ora, so che tutto, mi sento anche un po in colpa, per non averlo scoperto prima.
Poi una sera, io ero in camera mia tranquilla che parlavo con il mio migliore amico, ah si ho perdonato alla mia migliore amica il fatto di avermi tenuto nascosta la loto storia, comunque parlavo con lui e ,mi ricordo di avergli detto uno dei mie soliti discorsi del tipo: "Quando ci vedremo, potrò abbracciarti per tutte le volte in cui, volevo, ma non potevo?"
Lui, dato che gliene avevo già parlato di questa cosa, stranamente rispose diversamente dal solito e disse: "Lo vuoi capire che non succederà mai? Non ci vedremo, non ci abbracceremo e, scordati anche che ci baceremo (in guancia), è troppo impossibile questa cosa, non potremo mai vivere quei momenti che sogni di vivere tu."
Questa risposta mi sconvolse, anche troppo, dato che avevo già quasi le lacrime agli occhi, ma feci un bel respiro e continuai a scrivergli.
La situazione degenerò in fretta e, lui mi confessò che, già da tempo non riusciva più a soppotarmi, che gli davo fastidio anche se gli scrivevo un "Hey" e, altre cose del genere.
Da quel momento la nostra amicizia finì, e non ci parlammo più. Tutto ciò fu veramente un colpo al cuore per me. Non riuscivo più a reggere il peso della vita, che nel frattempo mi scivolava via dalle mani, di conseguenza, persi il controllo delle mie emozioni e, iniziai a piangere tutto ciò che avevo dentro.
Piansi, piansi, piansi, ed anche, gridai, feci un urlo di liberazione: "ti odio vita! Si, hai sentito bene perché te la prendi così con me!!"
Continuai a piangere, non riuscivo proprio a fermarmi, le lacrime scorrevano sulle mie guancie, come goccie di pioggia sulla strada in una giornata piovosa di Aprile.
Piansi finché non mi addormentai e, il mattino seguente mi risvegliai, con le lacrime agli occhi, che erano anche scese più di quanto ricordassi.
"Era possibile che avessi pianto mentre dormivo?" Mi chiesi. Poi mi alzai e, incominciai la mia giornata, senza dargli il buongiorno, non piú come al solito, perché ormai non potevo farlo.

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