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La voce terrorizzata di Stefaniya si abbattè come un fulmine a ciel sereno nel suo sonno e Davin si svegliò di soprassalto con una pessima sensazione a fargli martellare il cuore.

La luce del Tempio era abbagliante e azzurra come sempre e la maggior parte della Colonia riposava ai piedi dello scosceso dirupo su cui si ergeva l'Altare di Poseidone, ma quella calma notturna non sembrò in alcun modo rassicurarlo. L'urlo addolorato della sua sirena e il modo in cui era penetrato così vivamente nella sua mente gli aveva lasciato un retrogusto troppo reale perché potesse pensare solo a un incubo.

Più sveglio di quanto sarebbe stato in qualunque altra circostanza, il Guardiano si levò dal suo letto di fine sabbia bianca per discendere rapidamente i pochi metri che lo separavano dalle Fosse della sua Famiglia. Alcuni tritoni e sirene si stavano svegliando in quel momento e le loro voci vagamente assonnate riempirono la sua mente pur senza sviarlo dalla sua attuale missione.

Rispose lontanamente a qualche saluto, ma lo fece senza il solito buonumore e con la massima distrazione dettata dall'impellente bisogno di sapere che Stefaniya stava bene. Mano a mano che le Fosse sfilavano sotto di lui, però, quella spiacevole sensazione di pericolo si faceva sempre più concreta e pesante dentro di lui, e Davin iniziò a temere il peggio.

Quando raggiunse finalmente la Fossa delle sorelle, le trovò intente a stiracchiarsi pigramente e questo aggiunse altro freddo orrore ai suoi sospetti.

"Eilis, Cristin, Áine. Avete visto Stefaniya?"

"Uh? No... in realtà volevo andare da lei proprio ora..." ammise la più piccola delle tre fissandolo incuriosita. "Qualcosa non va?" aggiunse poi notando l'espressione sempre più pallida sul suo volto.

Davin strinse le labbra e si lanciò un'occhiata rapida intorno, prima di tornare su di loro.

"Non riesco a trovarla da nessuna parte."

Un'occhiata preoccupata si concatenò tra le tre sirene, che subito si fecero a loro volta scure in volto.

"Sei sicuro?" domandò Eilis per prima.

"Forse qualcuno è arrivato prima di noi e l'ha portata a mangiare per la caccia mattutina... hai provato a contattarla?"

No, in effetti non l'aveva contattata. Cercò di farlo in quel momento, concentrandosi solo su di lei, ma non ebbe alcuna risposta.

"Non riesco ad avvertirla..." comunicò quindi alle sorelle.

"In che senso?"

"Nel senso che non avverto la sua presenza. Non riesco a capire dove sia..."

Lo sguardo turbato di Eilis si fece angosciato e la sorella maggiore si erse in tutta la sua lunghezza, lanciandosi occhiate nervose d'intorno.

"Non può essere andata lontano anche con una guida..." affermò Cristin evidentemente allarmata tanto quanto le altre.

"Dividiamoci e chiediamo a chi la conosce. Forse l'avranno vista con qualcuno..." propose Áine con tono speranzoso.

I quattro si annuirono in risposta e si divisero prendendo ognuno una direzione diversa. Ma Davin sapeva già che nessuno l'aveva vista. Sapeva che era successo qualcosa. Il suono della sua voce continuava a echeggiare tra le pareti della sua mente, rimbalzando come un incubo da un lato all'altro a incrementare quel tormento che lo scuoteva dentro.

Cercò più volte di rintracciarla e di inviarle qualche pensiero, ma nell'arco di quella mezz'ora di ricerca non ricevette la minima risposta dalla sirena. Neanche i pochi tritoni rimasti di sentinella sembravano averla notata andarsene; evidentemente istituire dei turni per non essere colti nel sonno dal nemico si stava rivelando alquanto inutile se persino una sirena che necessitava di aiuto per i propri spostamenti poteva eludere la sorveglianza.

Ocean's Song - La Canzone del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora