||CAPITOLO 1||

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Il suono di una tromba rimbombava nella testa di Maria, ancora per terra singhiozzando. Quel buio corridoio era deserto eccetto qualche servo che lo attraversava ma raramente.
Con tutte le forze che aveva in corpo decise di alzarsi e dirigersi verso le stanze delle sue dame. Camminava lenta e con le mani si puliva il volto dalla lacrime senza farsi notare più di tanto. Arrivata davanti alla porta, con un gesto secco, bussò attendendo un risposta.

-Prego, entrate.- gridò Lola ridacchiando con le altre. Non appena videro Maria le prepararono un posto accanto a loro nei divanetti in cui si trovavano. Un sorriso stampato sul volto di ognuna.

-Non volevo disturbare- disse Maria con un filo di voce. Delle facce perplesse sui volti delle giovani dame a quel tono troppo calmo e controllato. Kenna fece un cenno a Maria di sedersi accanto a lei e non appena si sedette, le posò una mano sulla fronte.

-Non avete febbre.- esclamò sollevata.

-Infatti sto bene. Non so cosa vi possa far pensare ad un mio malessere.- rispose Maria cercando di girare intorno al vero problema, tentando di apparire normale ai loro sinceri occhi.
Si guardarono tutte con sguardi carichi di parole e pensieri contrastanti.

-Che cosa è successo veramente? A noi puoi dirlo e puoi sfogarti. Ti prego.- disse Greer supplicandomi- Tenere un peso così doloroso non ha scopo.
Maria pensava avessero ragione tutte: perché tenersi un peso? Perché tenerci tanto a Francesco e sperare in qualche minima sua attenzione? Non faceva un piega la loro tesi e lei decise di confessare il suo peso che la tormentava.

-Francesco...l'ho sorpreso tra le braccia di una fanciulla.
Tutte si guardarono basite.

-Ci sarà una spiegazione di un semplice gesto di affetto. Probabilmente un legame di parentela o di amicizia.- la rassicurò Lola invano. Se avessero saputo la verità non avrebbero frainteso quelle parole così semplici e ingenue udite pe la prima volta. Maria sospiró e prese coraggio.

-Tra le sue braccia nel suo letto, tra i gemiti del piacere.
Un silenzio tombale riempì la stanza.
Maria non sembrava più afflitta o nervosa, stava solo dichiarando una dato di fatto. Le altre non comprendevano il suo atteggiamento controllato e cupo.

-E voi non fate nulla per impedirlo?

-Ricordate ciò che mi disse Francesco subito dopo al mio arrivo: i re non tengono conto delle proprie mogli- disse lei imitandolo nella sua affermazioni con gesti divertenti e una voce maschile ma goffa. Risero tutte eccetto Maria che purtroppo non riusciva a pensare in modo lucido e ragionevole. Per un momento pensó di potercela fare a trattenersi ma sbagliava un altra volta: le lacrime iniziarono nuovamente a scendere sul suo volto. Tutte le dame si avvicinarono a lei abbracciandola teneramente ma nessuna osava parlare.

-Non pensateci Maria. Non fatelo. Voi siete forte e un principe disonesto e alquanto presuntuoso non può farvi crollare. -disse Lola prendendole il viso tra le mani e cercando il più attento sguardo di Maria.

-Io non voglio vivere la mia vita in tal modo.-rispose Maria singhiozzando e guardandole con i suoi licidi occhi una per una- devo trovare il modo di cambiare Francesco o io soffrirò per il resto della mia esistenza...
La porta si aprì e un servo entro noncurante della situazione.

-La cena sarà servita tra poco signorine. Vi preghiamo di vestirvi e accomodarvi in sala.- concluse lui congedandosi. Lola e le altre si alzarono e dirigendosi ai loro bauli, scelsero un vestito adatto. Maria rimase seduta sul quel divanetto senza accennare un minimo movimento.

-Dite al Re e alla Regina che con immenso dispiacere oggi non mi sento in salute e preferirei rimanere nelle mie stanze.- disse lei secca. Si alzò di scatto e si diresse verso la porta d'entrata. Si girò per un secondo verso di loro, aprendo la porta quanto bastava per farla passare.

Fino A Consumarsi - ||Reign|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora