Come promesso, eccomi qui con un nuovo capitolo. Scusate l'attesa ma quest'estate è stata più impegnativa di quanto avessi previsto. Non è un capitolo lunghissimo ma è una piccola introduzione al prossimo molto più turbolento.
Spero vi piaccia e alla prossima!
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- Francesco...
Esclamò Maria, turbata.Lui mosse il capo, accompagnando il gesto con un silenzio imbarazzante.
Nello stesso momento, il giovane Bash arrivò accanto a loro: un cenno a Francesco, uno sguardo fugace.
Non era un caso che tutta le persone in quella stanza stessero osservando la scena con poco stupore e molta curiosità, un avvenimento che da un giorno all'altro sarebbe arrivato.
Il respiro di Maria era irregolare: si percepiva la tensione nell'aria, nel giocare ossessivo delle sue mani con un lembo dell'abito. Francesco voleva farsi vedere spavaldo e quieto, ma certe espressioni del viso e la mano che si torturava una ciocca di capelli dicevano totalmente il contrario.
" Non è cambiato affatto" pensò Maria "sempre così serio e impassibile, con le solite camicie più lunghe di lui che lo rendono così tremendamente ridicolo. Come posso averne tutto questo timore di lui?"
- Maria, continuiamo a fare il giro, sennò non potrete riposarvi prima di cena.
- Come state?
Interruppe Maria, quasi non volendo sentire di andarsene così.- Tutto procede magnificamente, spero anche per voi.
Sorrise beffardo. Pensava di nascondere la rabbia che provava ma nessuno può mettere una pietra sopra ad un vortice di fuoco.
- Andiamo ora.
Lo sguardo di Francesco fulminò il fratello per la sua repentina interruzione, ma soprattutto per aver portato Maria lontana da lui così bruscamente. Non appena i due si trovarono abbastanza lontani, si guardarono per un lungo istante.
- Non lo so se ringraziarti perché mi sentivo mancare l'aria o non accettate la tua decisione di portarmi via da lì per... - sussurrò lei ma viene fermata dal dito di Bash posato sulle sue labbra.
Lui sorrise e le strinse la mano con dolcezza. Inutile dire che lui capiva la situazione: in parte perché c'era dentro fino al collo e sapeva bene quanto Maria fosse fragile.
- Troppi sensi di colpa. È andata così e lo accetterà anche lui. È casa tua. Non potrai vivere in camera segregata per sempre a causa sua, giusto?
Maria annuì.
Lui le dava così troppa sicurezza, quella sensazione di spensieratezza e ragione che lei non riusciva a tirarsi fuori da sola. Ogni suo timore veniva quasi alleggerito da Bash."Ho fatto la scelta giusta" disse nella sua mente.
Dopo un lungo respiro, i due novelli sposi vennero accolti da un lungo applauso di una buona dozzina di nobili. La sala del trono era decorata in modo impeccabile: il rosa dei fiori di mandorlo, le foglie di vite verdi e giallastre, tutto accompagnato dal succulento profumo della carne del banchetto.
Sembrava tutto perfetto per un momento.
Fino al pesante passo di stivali.
Enrico arrivò frettoloso ed entusiasto, accogliendo entrambi nelle sue braccia. Quando sciolse l'abbraccio, guarda i due giovani e sorride soddisfatto.
- Spero che la luna di miele sia andata bene e che sia stata... Producente. - il sorrisino del re passò da felice a malizioso, volgendo uno sguardo prima a Bash, poi alla pancia di Maria, cinta da un abito attillato che mostrava un fisico tremendamente asciutto per le sue aspettative.
- C'è tempo, padre. - rispose il figlio.
Maria non esitò ad abbassare lo sguardo, consapevole che il popolo e la Francia necessitavano al più presto di un erede. Già un bastardo al trono era una posizione suscettibile in Europa, perciò doveva essere rafforzata al più presto.- Sono sicura sia questione di poco tempo. Sono già stata vista da un rinomato medico italiano a Parigi e mi ha dato utili consigli.
Maria voleva solo allentare la tensione che si stava creando attorno a lei e Bash: tutti volevano che la coppia assicurasse stabilità e un futuro alla monarchia, perciò era necessario un figlio per calmare le acque.
- Ne sono contento. Voglio che prendiate ciò seriamente, perché questo determinerà il vostro matrimonio utile o meno.
Re Enrico fuggì verso Caterina prima che uno dei due rispondesse. Bash era innervosito da tanta pressione che gli veniva data, ma in parte questo discorso era più che sensato. Dovevano sbrigarsi e dare al popolo ciò che bramava.
Maria prese il viso di Bash tra le mani.
- A quanto pare dobbiamo darci da fare...
Disse cercando di spostare l'attenzione sul lato piacevole della cosa.Bash sorrise.
- Ti lascio andare delle tue dame.
Anche Bash lasciò la ragazza per raggiungere i suoi vecchi compagni di caccia dall'altra parte della sala, lasciandola assorta nei suoi pensieri e timori.
Per un momento pensò che la veste di regina non era stata fatta a misura per lei, non le si addiceva proprio: troppi impegni, troppa pressione, anche insostenibile per delle sciocchezze. Quest'ultime era tali solo per una donna normale ed era risaputo che lei non lo era.
"Devo tornare in me.
Devo tornare la ragazza di un tempo.
O morirò prendendomi tutto questo peso addosso"Quelle parole erano tragiche verità.
Ma ancor più tragica era la sua consapevolezza nel non poter più tornare la Maria di una volta. Non ne aveva più memoria e non avrebbe saputo nemmeno da dove iniziare.Così, con il cuore in gola e il viso cupo, la giovane regina si avvicinò alle sue adorate dame.
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Fino A Consumarsi - ||Reign||
FanfictionMaria, Regina di Scozia. Finalmente era giunta alla corte di Francia, dopo anni in convento. Un'alleanza, un patto tra nazioni la costringeva a scegliere tra due uomini che amava. Ma la corte francese era misteriosa, piena di spiriti maligni, vent...