||CAPITOLO 8||

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Alzò le palpebre e lasciò che quel piccolo fascio di luce le illuminasse il volto.
La sua pelle del viso era così pallida e perfetta, racchiusa da quei lunghi e scompigliati capelli color cioccolato. La sua mano era intrecciata a quella del giovane disteso accanto a lei, ancora sognante.

Si girò e con sguardo divertito scrutava il suo corpo così muscoloso e forte, coperto da quel così flebile lenzuolo. Per un momento ricordò le volte che quelle braccia l'avessero sollevata dalla gioia, le sue mani grandi cercavano di posarsi alle sue e a quei sguardi infiniti che le lanciava.

Era perfetto. Insieme erano perfetti.
Non potevo fare scelta migliore pensò. Ma non poteva ignorare che dopo mesi, Francesco era ancora vagante per il castello come un fantasma turbato: Caterina ed Enrico avevano consigliato lui di lasciare quella dimora e trasferirsi nella lussuosa Parigi, tra donne e gioco d'azzardo, ma lui puntualmente declinata l'invito.

Maria evitava di entrare nell'argomento, e anche se avesse voluto farlo non poteva, visto che lo vedeva di rado e le sue stanze erano sempre chiuse a tutti, poi lei era in viaggio di nozze e non l'aveva più rivisto.

Pranzi e cene consumate in una stanzetta ai piani bassi delle cucine e il resto della giornata nella biblioteca privata che si era fatto progettare accanto alla sua stanza, con porta interna per accedere senza farsi notare nei corridoi; così raccontavano i camerieri che lo servivano.

Lei si sentiva così in colpa e amareggiata a vedere un suo così caro amico mal ridotto e non curante di quanto lei e la sua famiglia volesse il suo bene, nonostante la batosta che aveva appena ricevuto. Lui voleva il trono, ma quello che voleva ancora di più era la giovane regina scozzese, strappata dalle mani e dal cuore dal suo amato fratellastro e in parte dalla ragazza stessa.

Però la scelta di Maria era tale, e lei non aveva mai ignorato le conseguenze. Ma per Francesco qualcosa sotto c'era, magari dei sentimenti deboli o delle paure, ma nella sua mente la bella giovane era innamorata di lui e solo infatuata dal corpo del seducente Bash.

Francesco non era in quella camera, a godersi lo sguardo grato e innamorato di Maria posarsi sul suo sposo, le sue dolci carezze al petto e quel l'intimità così naturale e poco imbarazzante.

Sembravano uniti da una vita, invece era solo un mese. E quella notte era la prima passata a corte, dopo il lungo viaggio di nozze lungo la Loira, per poi dirigersi verso le coste meridionali.

Erano stati così felici, tra la gente che non vedevano l'ora di ammirarli seduti sul trono e le passeggiate a cavallo, con picnic nei boschi e lunghi baci.

- Vi direi di togliere la mano e non guardarmi così insistentemente, ma i vostri occhi sul mio corpo mi fanno impazzire.
Quelle mani portarono il corpo leggero della giovane sopra il suo, facendola ridere.

- Davvero? Pensavo foste a conoscenza della vostra sublime bellezza.

- Lo so, me ne vanto spesso ma detto da voi è come una poesia soave nella mia mente.
Lei continuò a sorridere, posando tanti piccoli baci sul suo viso, mentre lui socchiudeva gli occhi e gemeva.

Inutile dire che l'atmosfera era calda, romantica e così appassionata. Erano una coppia molto unita e nessuno avrebbe potuto dissolvere quella complicità.

Poi Maria, per la prima volta, non provava paura o insicurezza a toccare un uomo o a manifestare il suo amore per lui. Le veniva naturale, quasi non se ne accorgeva, mentre prima dava le attenzioni agli uomini solo in ambito politico e non sentimentale, e come ogni donna con virtù intatta, aveva timore delle prime esperienze.

L'amore per Bash e lui stesso la rendevano felice e spensierata, non c'erano mai dubbi o disaccordi, solo loro.

Passavano i minuti dove si coccolavano dolcemente, con baci e carezze.
Ormai il sole si stava alzando ed era tempo di tornare ai loro obblighi reali. Fu Bash a cercare di alzarsi per primo ma la giovane Maria glielo impediva, esercitando tutto il peso sul corpo di lui.

Fino A Consumarsi - ||Reign|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora