||CAPITOLO 6||

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La colazione arrivò presto in camera. Troppo presto quella mattina. Lola e Maria erano distese su letto, una accanto all'altra, avvolte in un sonno profondo: avevano parlato tutta la notte fino ad addormentarsi. La cameriera sorrise a quella scena così dolce e tranquilla, così uscì in punta di piedi cercando di non far rumore. Ma non appena chiuse la porta un'ombra le impedì di muoversi. Una mano si posò sulla stipite così da limitare lo spazio al minimo. Una essenza di fiori molto particolare le riempiva le narici e tra tutti al castello sarebbe stato facile rintracciare chi fosse solo da quel profumo così pregiato.

-Avete già portato la colazione alla Regina?

- In verità stanno ancora dormendo, sua altezza. Sorrise ma era solo questione di secondi che il suo viso tornò alla solita espressione : controllata con quella punta di malvagità e furbizia ben nascoste al di sotto della sua bella maschera tutta rose e fiori. Caterina congedò la povera ragazze che corse nelle cucine turbata, mentre lei non aspettò un millesimo di secondo che entrò. Quando si trovò in quella stanza, non si perse a guardare le due giovani fanciulle ma solo a tirar fuori un pezzetto di stoffa. Prese la tazzina di tè in mano e versò dentro una strana polvere giallastra poi posò tutto in perfetto ordine. Non appena finì il tutto, corse fuori dalla stanza. Un sorrisetto maligno era presente sul suo volto e non accennava a sparire.

-Perchè eravate nelle stanze di Maria? Bash era davanti a lei, a pochi metri di distanza, che la guardava perplesso. Dopo tutto era strano che a quell'ora la regina fosse sveglia e per aggiunta già nelle stanze altrui. Tutti sapevano del retrogusto amaro della falsa amicizia tra le due regine e questo insospettiva lui. Poteva essere lì per ucciderla o per parlarle ma non lo poteva sapere: purtroppo non c'era nessun servitore o strana prova che incolpasse Caterina di qualcosa di brutto. Come sempre lei e le sue malvagità erano state nascoste, con un lucchetto senza traccia della sua chiave.

-Non parlate con me, bastardo! 

-Altrimenti? Caterina andò via all'istante, un po' impaurita ma anche disturbata da quel sguardo crudele e protettivo di Bash verso Maria. Non c'era da stupirsi se lui avesse sempre protetto la bella regina scozzese, soprattutto da una minaccia come Caterina che conosceva meglio di chiunque altro. Sarà stata abile con i veleni ma nessuno poteva ucciderlo perché il re sarebbe diventato furioso. E quindi se lui avesse sospettato qualcosa e fosse andato al riferire tutto a suo padre, probabilmente lei sarebbe l'attrazione principale della serata con la testa pronta per quel colpo d'ascia. Intanto nella camera di Maria un'ombra vagava nella stanza e intenzionalmente fece cadere la tazzina in ceramica in cui Caterina aveva appena versato la polvere sconosciuta.

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Erano tutti nella sala del trono. Alcuni poeti e artisti erano giunti a corte per la festa di stasera e incuriosiva molto gli abitanti del castello. I preparativi erano già a buon punto, il cibo era quasi del tutto pronto e le decorazioni solo da appendere per bene.

- Perché eravate davanti la mia porta stamattina? Maria era accanto a Bash e non aveva un buon umore, sembrava turbata ed infastidita.  Lui sorrise per rassicurarla.

-Ho visto Caterina uscire dalle vostre stanze e..  Non finì la frase perché se dicesse che in realtà era là davanti ad aspettare che uscisse per darle il buongiorno, non avrebbe reagito nel modo da lui desiderato.

-Perché era lì? Lo sapete?  Scosse la testa e proprio in quell'attimo la regina italiana entrò con il suo abito rosso con inserti d'oro, scortata dalle guardie. Si fermò davanti ai due e lanciò uno sguardo maligno a Bash, che abbassò lo sguardo dichiarando finita la loro sfida inutile. Non era il momento di sguardi e occhiatacce ma solamente di capire che cosa volesse da Maria.

Fino A Consumarsi - ||Reign|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora