Capitolo sette

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«Dovremmo andare, la festa comincerà a breve» disse Yana, alzandosi, ma non voleva andarsene veramente, fosse stato per lei sarebbe rimasta lì tutta la vita.
«Hai ragione» rispose con un velo di tristezza Michael, che la stava accompagnando per mano all'interno della reggia.
Esso però si fermò davanti la porta con le mani di lei strette delicatamente fra le sue.
Era pronto a dirle la verità quando essa lo interruppe: «Promettimi una cosa» disse leggermente tesa.
«Quello che vuoi» li sorrise Michael.
«Dopo la festa, quando tutto sarà finito...mi puoi promettere che...ci incontreremo di nuovo?» chiese leggermente imbarazzata. Era tutta la vita che non faceva altro che rifiutare le continue richieste di fidanzamento o semplicemente di un'uscita da parte dei ragazzi del villaggio, non che avesse qualcosa contro gli uomini, questo è certo, ma non aveva il minimo interesse nel sposarsi con un bifolco e lasciare la sorella chissà con quale malintenzionato nei paraggi.
Però sentiva che Adrijan era diverso, e le sembrava assurdo che lei, chiedesse ad un ragazzo di rivedersi.
«Certamente» disse Michael, accarezzandole dolcemente la guancia.
Si avvicinò leggermente al suo viso, perdendosi in quella delicata bellezza, pari a un fiore raro, con l'altra mano le accarezzò il collo, avvicinandosi ulteriormente, fece incontrare le sue labbra con quelle di lei, dando vita ad un bacio dolce e passionale.
Yana da quel contatto sentì i brividi percorrerle la schiena, era strano, si sentiva euforica e le sembrava che un gruppo enorme di farfalle le aleggiassero nello stomaco, sentì nel petto il battito del cuore aumentare freneticamente, tutto era nuovo per lei, poiché era il suo primo bacio.

Rientrarono, mano nella mano, nel castello, diretti verso la sala principale. Michael condusse Yana un po' prima da dove si era separata dal suo gruppo.
« Yana, senti... » cominciò Michael.
L'attenzione della ragazza era indirizzata a lui.
"In realtà non sono colui che ti ho detto di essere. In realtà sono il principe Michael, figlio del re e futuro erede al trono, ti ho mentito e mi dispiace, spero tu riesca a capirmi, ma credo di averlo fatto perché credo di amarti" pensò.
«Ci vediamo più tardi» fu quello che riuscì a dire, regalandole un'altro bacio, sulla guancia, stavolta.
Yana annuì, sorridendo, e si diresse verso la stanza in cui si sarebbe svolta, a sua opinione, una lunga e noiosa cerimonia, sicuramente organizzata con ogni tipo di lusso.
In quel momento si chiese che tipo di persona fosse il re, e suo figlio.

«Egregi invitati, siamo lieti di annunciare che la festa può iniziare, che la nuova principessa possa regnare a lungo affianco al nostro principe, lunga vita al regno!»
«Lunga vita al regno!» ripeterono tutti.
Contrariamente da quello che pensava Yana, la sala era piena di gente di diverse etnie e scale sociali, c'erano gli aristocratici, gli artisti, le cortigiane, soldati semplici e non, qualche umile cittadino e pure qualche giocoliere. I musicisti si portavano appresso gli strumenti, cominciarono a posizionarli nei diversi punti del grazioso concerto.

Dalla scala centrale l'annunciatore salì facendo gli scalini a due a due, era un tipo basso con una capigliatura simile al cappello di un fungo, aveva delle gambette tozze. Con grande sforzo aprì il portone principale, porgendo la mano alla prima invitata, li arrivava alla vita, le consegnò una maschera di lino del colore simile al proprio vestito, era pieno di piume e di color rosa pallido, aveva dei brillantini sulla parte dove normalmente starebbero gli zigomi.
Venne consegnata una maschera simile ad ogni ragazza,tranne che a lei.
A Yana venne consegnata una maschera color blu notte, le copriva solo la parte degli occhi, i suoi brillantini erano posizionati sulla parte superiore della palpebra, andando a creare un segno che sembrava allungare la forma degli occhi color cristallo.
Venne scortata fino alle sue due guardie personali, Delem teneva per mano Zelem chiedendole continuamente se le serviva qualcosa, lei non portava alcuna sagoma di cartone, probabilmente perché così si potevano distinguere meglio le "future regine". Insisteva sul chiedere incessantemente se doveva andare in bagno, finché la piccola non si stufò e gli disse in faccia che era piuttosto oppressivo. Le persone lì accanto sentendola accennarono un sorriso. La ragazza notò che Valence non era fra di loro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2016 ⏰

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