Capitolo 18

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Una massa indefinita di gente si muove a tempo di musica.
Abbiamo fatto molta fatica a trovare marco.
"Ciao Marco! Questa è Elena."
"Piacere."
"Piacere."
Risponde Elena arrossendo.
"Loro sono i miei amici: Edoardo, Riccardo, Pietro e Giacomo. Gli altri chissà dove sono."
Dice ridendo.
Pensavo che ci fossero stati anche i suoi musicisti.
Invece per ora non ne ho visto nessuno.
Inizio a parlare con Edoardo.
È molto carino.
I capelli castani chiari, occhi verdi, fisico abbastanza muscoloso e alto.
Mi parla un po' di sé.
Ha 25 anni come Marco.
Mi racconta che si sta laureando in giurisprudenza.
Chissà come si sono conosciuti lui e Marco.
Prendiamo da bere.
Gli altri non li vedo più, non ho la più pallida idea di dove possano essere finiti.
Io ed Edoardo abbiamo tante cose in comune.
È bello parlare con lui.
Quando arriva il momento di pagare insiste per pagare lui.
"Dai lasciami offrire stasera."
Continua a ripetere.
Decido di cedere e farlo pagare.
Dopo un po' ritroviamo gli altri.
"Dove eravate finiti?"
Chiedo a Elena.
"Eravamo andati là."
Mi indica un posto abbastanza appartato nel locale.
"Allora come sta andando con Edoardo?"
Mi chiede curiosa.
"È gentile e carino."
"Perfetto allora."
Finalmente usciamo dal locale.
Mi scoppiano le orecchie.
"Accompagno io le ragazze a casa."
Dice Edoardo, riferendosi a me e a Elena.
"Non c'è bisogno, ci penso io."
Ribatte Marco.
"Tu sei in moto, non puoi portare a casa tutte e due."
Io mi sentivo estremamente in imbarazzo.
Effettivamente Marco non ci poteva portare entrambe.
"Andiamo ragazze?"
Chiede Edoardo.
Io ed Elena, dopo esserci lanciate un'occhiata annuiamo.
Salutiamo tutti e ci avviamo alla macchina di Edoardo.
Mentre mi allontano dal locale a braccetto con Edoardo, noto che marco mi guarda estremamente male.
Va beh.
Appena arriviamo nella via, Elena va subito a casa, invece io rimango a parlare con Edoardo.
"Grazie per stasera, mi sono divertita."
Dico sorridendo.
"No grazie a te... Usciamo insieme noi due sabato?"
Dopo alcuni attimi d'incertezza gli dico di sì.
"Perfetto allora."
Mi guarda negli occhi per un po'.
Poi si avvicina piano per baciarmi sulle labbra, ma io cambio direzione e lo bacio sulla guancia.
Lui mi sorride.
Per fortuna non si è offeso.
Poi ci salutiamo e me ne ritorno a casa.
Forse è lui il ragazzo giusto.
Mi sento le farfalle nello stomaco.
Mi addormento felice.

La mattina seguente, appena mi sveglio, chiamo Marco.
"Pronto?"
"Ciao Marco! Come va?"
Chiedo con voce squillante.
"Bene, sto andando a Trento."
"Trento? Perché?"
"Sto andando a girare il videoclip del nuovo singolo"
Perché non mi ha detto nulla?
"Allora ci siamo..."
"Sì ormai manca poco."
"Allora ci sentiamo, ciao!"
Metto giù.
Che strano che è Marco.
Non ci penso più di tanto e vado avanti a fare tutte le cose che devo fare.

30 ottobre, giovedì.
Io ed Edoardo ci sentiamo tutti i giorni.
Non vedo l'ora che arrivi sabato.
Sono appena uscita da scuola e sto cercando Marco, perché mi ha detto che mi sarebbe venuto a prendere.
Appena lo vedo noto che non ha la moto.
"Ciao."
Mi saluta.
"Vuoi andare a mangiare?"
Mi chiede.
"Preferisco fare due passi, non ho fame."
"Ok."
"Il videoclip?"
"È venuto benissimo, spero che piacerà anche a te, a tutti, come piace a me."
"Sicuramente!"
Esclamo sorridendo.
"Con Edoardo come va?"
Perché questa domanda?
Cosa gli rispondo?
"Tutto bene, sabato usciamo."
"Ti piace?"
Ma che domande sono?
Arrossisco.
"Penso di sì."
Gli dico la verità, tanto non ci sarebbe nessun motivo di mentire.
Lui guarda in basso.
"Mi devi dare dei consigli."
Dico, entusiasta.
"Cosa vuoi sapere?"
Mi chiede, sempre con un tono scocciato.
"Come si fa a baciare?"
Sento le mie guance andare in fiamme.
Tanto lui è un amico.
Sento che gli posso chiedere qualsiasi cosa.
"Che domanda idiota."
Risponde, stizzito.
Io non dico niente.
"Appoggi le tue labbra sulle sue e basta..."
"E la lingua?"
Non so come io faccia a fargli tutte queste domande.
"E quando è il momento parte anche la lingua."
Taglia breve.
"Senti ora io devo andare, ci sentiamo."
"Ma ci siamo appena incontrati."
Gli ricordo.
Cosa gli è preso?
"Mi sono ricordato di avere un impegno, ciao."
Si dilegua così.
Non lo capisco proprio.

Finalmente sabato sera è arrivato.
Io ed Edoardo entriamo in un bellissimo locale, situato in cima a un grattacielo.
Si vede tutta Milano.
È bellissimo.
Parliamo, ridiamo, scherziamo e balliamo tutta la serata.
Penso di aver bevuto qualche bicchiere di troppo, infatti mi gira un po' la testa.
Mi sento leggera.
Muovo le braccia senza rendermene conto.
Edoardo mi prende il viso fra le mani e mi bacia.
Così.
Inaspettatamente.
Mi sento bene.
Quasi quanto mi fa stare Marco.

Non siete abituati a così tanti capitoli, vero?
Ho davvero una voglia matta di scrivere in questi giorni!
Fatemi sapere il vostro parere:)

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