Capitolo 19

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20 novembre, 23.45.
Sono a casa di Edoardo.
Stiamo aspettando che arrivi mezzanotte per ascoltare il nuovo pezzo di marco insieme.
Ormai siamo ufficialmente fidanzati.
Mi piace davvero.
Marco qualche giorno fa mi ha detto che per un po' è meglio se non ci vediamo.
Io mi sto ancora chiedendo il perché.
Comunque gli passerà.
00.00
Apro velocemente Spotify per ascoltare subito la canzone.
Partono i primi accordi.
"Elevo questa spada alta verso il cielo, giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo..."
Sono in lacrime, è bellissima.
Edoardo mi stringe forte.
Invio subito un messaggio a marco.
<Guerriero è bellissima.>
Non so cos'altro scrivere, perciò invio il messaggio.
Da oggi guerriero è la canzone mia e di Edoardo.

19 dicembre, venerdì.
È stata una giornata estremamente fredda.
Sono quasi le undici, è sera, voglio andare a fare una sorpresa ad Edoardo.
Sono quasi arrivata al suo portone, il cuore mi batte fortissimo.
Noto che davanti al suo palazzo ci sono due che si stanno baciando.
Che carini.
Noto però che la ragazza ha dei capelli lunghi e rossi proprio come Elena.
Dev'essere sicuramente lei, anche perché ha la sua stessa borsa.
Vado più vicino per vedere meglio.
Lui.
Lui.
Rimango pietrificata.
Lui è Edoardo.
Si sta baciando con Edoardo.
Oddio.
Come ha potuto Elena? Ci conosciamo da una vita. Come ha potuto farmi questo? Ed Edoardo? Che fino a ieri diceva di amarmi?
"Fate schifo."
Urlo con tutta la forza che posso.
Scappo via.
Non so da chi andare.
Provo a chiamare Marco, anche se probabilmente non mi risponderà.
Invece no.
Risponde.
"Marco, dove sei?"
Gli chiedo a singhiozzi.
Oh no, sto iniziando a piangere.
Stupide lacrime.
"Stai piangendo? Cosa succede?"
"Dove sei?"
Ripeto.
"Sono a casa."
"Posso venire? Ti prego."
"Dove sei? Ti vengo a prendere io."
"Ho bisogno di camminare, dammi l'indirizzo."
Dopo circa mezz'ora finalmente trovo il suo palazzo, si trova su un viale lunghissimo.
Appena arrivo al suo pianerottolo lo vedo sulla porta con un viso davvero preoccupato.
Gli salto addosso.
Esplodo completamente.
Il mio piangere rimbomba in tutto il palazzo.
Mi fa entrare in casa.
Esige subito che io gli spieghi tutto.
Gli racconto quanto successo a fatica per via delle continue lacrime.
"Ma io gli spacco la faccia a quello."
Urla.
Mi stringe al suo petto.
Quanto mi era mancato.
"domani ci penso io."
Dice convinto.
"Cosa vuoi fare?"
"Vado a parlarci."
"No Marco, non ne vale la pena."
"Sono incazzato."
Si stacca da me.
"Per cosa? Pensa io."
Gli dico.
Mi guarda.
Mi inizia a scrutare.
"Marco basta guardarmi così, faccio schifo."
Mi copro il viso con le mani.
Lui non sposta lo sguardo a me.
Siamo uno di fronte all'altra.
"Io non so come abbia fatto a farti una cosa del genere..."
Gli esce dalle labbra.
"Io adesso non so cosa fare, sono sola. Elena non la voglio più vedere ed Edoardo uguale. Anche tu mi hai detto che non vuoi più vedermi e infatti non so perché tu stasera mi abbia risposto."
"Davvero non l'hai ancora capito?"
Alza la voce.
"Che cosa?"
"Niente."
Mi avvicino a lui.
"No adesso me lo dici."
"Che mi hai fatto incazzare, un sacco."
Sto per parlare ma lui mi mette un dito sulle labbra.
"Che io da quella sera, da quella maledetta sera sul lago, provo qualcosa per te. Non so bene cosa, ti dico la verità, però vederti con Edoardo mi faceva malissimo. E quando beh, mi hai chiesto dei consigli su come baciarlo, stavo morendo. Per quello me ne sono andato. Sei un casino, è vero, non capisci mai niente, ti odio perché io in questo mese sono stato malissimo. Ti odio perché dici sempre che fai schifo, non ti piaci mai, ma la perfezione non esiste! Sei lunatica come non so cosa, te la prendi per minime cose. Dici che stai benissimo da sola quando in realtà lo so che preferisci stare in compagnia. Adesso sto di nuovo male, pensando a come ti ha fatto soffrire quello stronzo. Però io nonostante tutto starò sempre al tuo fianco. Ah, guerriero io l'ho dedicata a te. Scommetto che neanche questo avevi capito, vero? Penso che tu mi piaccia un po'. Mi piace quando mi sorridi. Mi piace quando fai la stupida. Mi piace quando diventi tutta rossa dal l'imbarazzo, come adesso. E mi piace anche, come adesso, stai torturando quel povero anello che hai nel pollice della mano sinistra. Mi piace quando mi abbracci così forte come hai fatto un attimo fa sulla porta. Forse mi piaci tu, ed è un bel casino."
Sono esterrefatta.
Non riesco a credere di non essermene mai accorta.
Altro che Edoardo, come Marco non ci riesce nessuno a farmi sentire così.
Forse quella sera mi sentivo così bene e leggera con lui solo per l'alcol.
Mi sento incredibilmente stupida.
Le occhiatacce quando stavo con Edoardo, il tono stizzito che usava quando mi chiedeva di lui.
Spiegato tutto.
Io non sapevo veramente cosa dire.
"Non volevo dirtelo. Non volevo rovinare tutto. Mi basta essere anche tuo amico."
Ha quasi 26 anni ma sembra un bambino di 10 che confessa alla bambina che le piace quello prova.
"Io ti voglio bene per davvero."
Continua.
Non riesco a dire niente.
Lui è imbarazzatissimo, fissa il pavimento.
Io non posso fare altro che abbracciarlo.
In questo momento non riesco a pensare ad altro.
Mi accarezza la schiena, che bella sensazione.
Mi sento così al sicuro fra le sue braccia.
Mi sto chiedendo come io abbia fatto a mettermi con quel cretino, facendo soffrire così tanto lui, la persona più importante che ho.

Cosa ve ne pare?
Fatemelo sapere:)

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