Capitolo 7

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Sophia guarda fuori dalle finestre,piove.

Lei odia le giornate di pioggia, Aria invece le trova fantastiche. 

O trovava?

No, Aria non è morta. Se lo sente,la sua migliore amica è forte e...Claire?

Presto sarebbe finito tutto,si ripeteva.

Da ormai undici giorni,forse dodici.

L'orologio della città emise un ticchettio forte,segno che era passata la mezzanotte. Dodici giorni.

Si chiede se non è troppo rischioso restare in quella stanza d'hotel abbandonata. Scocca un'occhiata a Harry, sta dormendo.

Come può dormire nonostante questo? Come può?

Sophia è stanca, lei, la cheerleader più bella e brava della scuola, ridotta in quello stato. E' da una settimana che non si lava e undici...anzi dodici giorni che non si rilassa un poco.

Era stufa, avrebbe voluto morire. 

Quante volte Claire glielo ha detto e quante volte l'ha rimproverata.

Quanto vorrei che qualcuno rimproverasse me, pensa, per aver pensato una cosa del genere.

Scuote la testa. Si scioglie la coda che cattura i suoi lunghi capelli neri, per poi riacconciarli nella solita e perenne coda di cavallo.

Questo la tranquillizza un poco, è stupido, ma lo fa.

Guarda ancora fuori. Si trovano al piano terra e da lì può vedere un bar con le vetrine rotte che fa ad angolo. Il tendone è verde,quindi si distinguono perfettamente le macchie di sangue. Vede poi le macchine che vanno a fuoco, chissà da quanto ormai.

E' tutto abbandonato.

Riusciranno mai a uscire di lì?

E Claire?

Improvvisamente prova disgusto per sé stessa. Come ha osato abbandonarla, pensare che da sola ce l'avrebbe fatta? Quella ragazza è fragile, ha bisogno di lei. Subito.

Guarda Harry, dorme ancora. 

Prese la giacca che giaceva sul letto, se la infila ed esce.

Deve recuperare Claire, subito.

Ma viene bloccata alla porta, da qualcosa o per meglio dire: qualcuno.

Harry Smith le sta davanti, con la mano sulla porta, con tutto il suo peso,per impedirle di uscire.

-Fammi passare- dice lei a denti stretti. Il suo volto aggraziato sformato da una smorfia.

-No- ribatte lui -Non è ancora mattina-

Sophia mette le mani sul petto del ragazzo cercando di allontanarlo, tentativi vani. Abbandona le braccia lungo i fianchi -Ora. Fammi uscire-

-No, signorina Warren- dice ancora Harry -Non ancora-

-Ma ti rendi conto che Claire è là! da sola!- freme, sta per piangere. No Sophia ,non devi piangere.

-Finiscila- la prende per i polsi e l'allontana dalla porta -Lo vuoi capire che se esci ora muori! Vuoi capirlo? Dannazione!-

Si stava preoccupando per lei? 

Sophia resta un attimo basita, poi sbraita - E tu non pensi a Claire!?-

Harry, che aveva ancora la presa ferrea sui polsi di lei, la scuote -Vuoi capirlo o no che sarebbe inutile?! E' buio,piove e ci siamo allontanati! Come cazzo pretendi di andarci da sola?-

28 DAYS IN HELL.  #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora