Capitolo 10

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Il passo felpato mentre cammina davanti a quel vicolo, dove all'interno ci sono quattro o cinque zombie all'incirca. Suda freddo Sophia. Ma mantiene la presa sulla mano sudata di Harry. Bastano eterni secondi per passare davanti a quel buco, eterni secondi.

Non osa guardare, lei, quella carne putrefatta che le dà il voltastomaco, Harry invece ha lo sguardo vigile. 

I passi lenti, i piedi che si schiacciano contro il suolo consumato, provocando scricchiolii.

Sophia trattiene il respiro per evitare che l'odore della putrefazione le entri nelle narici. Stringe gli occhi.

Harry la tira un poco, finalmente hanno passato il vicolo, però più avanti c'è un'altro zombie, in piedi, che barcolla, vicino a un secchione. Harry fa segno a Sophia di stare zitta.

Ce la fanno, lo superano, hanno ancora il passo felpato.

Poi tutto ad un tratto Sophia si ritrova della carne putrefatta addosso, urla cerca di allontanare quello zombie, ma è forte, cerca di morderla, sbatte i denti a vuoto. Harry lancia un calcio proprio vicino al collo dello zombie, la testa si stacca e rotola via. Il corpo inerme dello zombie cade addosso a Sophia, che urla ancora. Harry l'afferra per la vita e la trascina, facendo cadere con un botto lo zombie senza testa. 

Le urla di Sophia hanno attirato l'attenzione di parecchi zombie. Harry stringe i denti e la presa sulla bionda ancora terrorizzata e inizia a correre.

Sembra che dovunque vadano sia pieno di zombie, sembrava che il numero fosse aumentato. Non fece fatica a fare due più due che un'onda si sta avvicinando.

-Harry....- piagnucola Sophia con le lacrime agli occhi.

Lui l'abbraccia e la stringe, continuando a guardarsi intorno, Sophia si accosta al suo petto. 

-Perché....- pronuncia debole Sophia - ....non andiamo ....- tira su col naso -..... A rifugiarci?-

Harry senza pensarci su, trascina Sophia, ancora avvinghiata a lui, e iniziano a camminare -Te la senti di correre?- le chiede dopo un po'.

Sophia annuisce. Harry le sorride rassicurante -Andiamo- la prende per il polso e iniziano a correre.

Sfrecciano davanti a tantissimi zombie sparsi, Harry la incita di continuare a correre, Sophia lo fa, ma chiude le palpebre, ha paura.

I mostri, si muovono in direzione loro, seppur più lenti e stupidi, tanto che vanno a battere tra di loro, cercano di sbranarsi a vicenda, forse per l'odore di carne fresca lasciata dai due ragazzi.

Sono passati dalla via principale della città, e ora hanno addentrato un vicolo. 

Corrono, il respiro irregolare, le occhiate preoccupate dietro di loro. Il battito accelerato, le gambe dolenti e molli. Più volte Sophia rischia di inciampare su se stessa, ma menomale che c'è Harry, che la sorregge, anche quando corrono.

Le scappa un sorriso, quel ragazzo è davvero adorabile.

Escono dal vialetto e si ritrovano in uno spazio abbastanza ampio e aperto, dinnanzi a loro un'innocente chiesa, anche se temibile.

Inizia a piovere, la pioggia bagna tutti i capelli lunghi e neri di Sophia e inzuppa anche quelli di Harry. il ragazzo le fa cenno di seguirlo, ma un lamento li distrae, dietro di loro sostano una decina di zombie. Iniziano a correre di nuovo, dentro alla chiesa veloci.

Sophia entra, corre ma non appena oltrepassa il varco, scivola sul pavimento lucido e cade, strusciando per qualche metro, Harry invece barrica la porta per evitare che gli zombie entrino.

28 DAYS IN HELL.  #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora