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Mi scuso in anticipo per gli errori presenti in questa storia

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Guardava quel vetro sopra di lui che lo teneva prigioniero, senza vederlo davvero. Si era perso nella corrente dei suoi stessi pensieri che inevitabilmente andavano a lui. L'aveva spezzato e distrutto lo sapeva, distrutto come quando si rompe un vaso di porcellana e questo si disperde in mille pezzi. Charles era il vaso e lui, Erik l'aveva rotto per sempre. L'unica cosa che voleva ora, in quella prigione, era andare da lui e baciarlo se non fosse per quel vetro che li divideva. L'avrebbe ritrovato e avrebbero rimesso assieme i pezzi, era una promessa. Ma mantenere le promesse quando si è rinchiusi in una prigione non è semplice certo, ma Erik aveva promesso a sé stesso che avrebbe rivisto Charles. Gli mancava, dopo Cuba aveva capito quanto avesse bisogno di lui. Ma l'aveva spezzato.

-La pace non è mai stata un'opzione-

L'amore sí? Perché se così era, aveva perso l'unica persona al mondo che amava. Voleva la sua vendetta, l'aveva avuta ma ora non aveva più Charles. Aveva perso tutto, i suoi genitori, la libertà e Charles. Perché non riusciva a toglierselo dalla testa? Il senso di colpa non andava via. Charles non poteva più camminare ed era colpa sua. Charles non sarebbe più tornato da lui ed era colpa sua. Charles non l'avrebbe mai perdonato ed era tutta colpa sua.

-Cosa sai di me?-

-Tutto-

Ed era vero, l'unica persona che lo conosceva davvero era lui. Appoggió una mano sul vetro freddo e trasparente, gli vennero in mente gli occhi blu di Charles così belli e pieni di amore. Gli mancava e la sua assenza, la consapevolezza che l'aveva spezzato lo uccidevano piano piano. Crollò a terra in ginocchio e urlò disperato portandosi le mani alla testa.

Perdonami Charles, perdonami.

L'urlo si disperse nella cella, facendo vibrare il vetro. Il dolore che aveva dentro, lo divorava e sentì che lentamente si stava spezzando anche lui.

Prison [Cherik]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora