Quel pomeriggio di tardo autunno il profumo di cioccolato riempiva con la sua fragranza ogni angolo del "Framboise noire ", uno dei più rinomati caffè dell'intero quartiere di Gangam e, come di consueto, lui correva da una parte all'altra senza sosta. Sfrecciava da un tavolo all'altro con incredibile velocità ed eleganza, impeccabile come sempre.
Le sue gambe affusolate passavano rapide tra i divanetti in pelle neri del locale, disposti da lui stesso in file perfettamente simmetriche. La luce soffusa del sole che emanava gli ultimi calori della stagione, entrava timida dalle ampie vetrate che si affacciavano sulla strada vicina. Tra le sfumature rossastre di questa luce la sua figura assumeva un'aria ancora più sensuale.
Le larghe spalle erano evidenziate ancora di più dalla sua maglia nera attillata e i jeans stretti permettevano la vista di un sedere sodo in azione. Soffici capelli del colore della nocciola, in alcuni ciuffi sfumavano verso un biondo impercettibile. Occhi grandi, di un marrone profondo e la sua voce, dolce come il miele.
" Salve cosa posso portarvi? "
Le due ragazze lo guardarono sorridenti " due cappuccini, un cupcake Red Velvet e una fetta di cheesecake ai lamponi " rispose una delle due ammiccandogli alla fine della frase.
Con un sorriso cordiale rispose "certo arrivano subito " fece per andarsene ma la mano della ragazza lo trattenne afferrando la sua maglietta, si girò a guardarla
" Posso portarti altro? "
"Sì... Se puoi vorrei anche il tuo numero "
Audace la ragazza, pensò mentre quest'ultima lo fissava nel modo più sexy che conosceva.
" Mi dispiace ma sono già impegnato "
Mentiva, non era affatto impegnato ma quella ragazza non gli piaceva e quello era il modo più carino che conoscesse per dire " no grazie ".
La ragazza visivamente amareggiata chinò lo sguardo, mentre l'amica la osservava dispiaciuta " Va bene nessun problema, scusa se ti ho disturbato. "
" Tranquilla non mi hai disturbato, anzi penso che tu sia stata molto coraggiosa "
Le rispose dolcemente. La ragazza arrossì e sorrise.
Riposizionato il block notes in tasca si incamminò verso il bancone dei dolci e posizionò nei piattini il cupcake e la torta decorandola con un po' di panna e un filo di sciroppo al lampone. " Ehi hyung, non puoi continuare a spezzare in questo modo il cuore alle ragazze! " esclamò una voce alle sue spalle facendolo sorridere.
Apparteneva ad un altro ragazzo.
Più precisamente un suo collega ed amico. Era poco più giovane di lui, anche se dall'aspetto sembrava suo coetaneo. Abbastanza magro, ma nonostante questo possedeva dei muscoli che teneva sempre in perfetto allenamento. Capelli nerissimi che finivano sempre un po' arruffati e accarezzavano appena degli occhi che emanavano una strana aura di felice esuberanza. Ancora più contagioso era il suo sorriso, arma capace di sollevare anche gli animi più afflitti in pochi secondi e che gli aveva fatto conquistare il soprannome di Hope.
" Te ne stai andando?"
" Si sono già le 16.30 "
" Di già? "
" Sì, sono le 16.30 Mr spezza cuori e quindi senza Hope dovrai correre ancora di più!"
Un'altra voce si aggiunse alla conversazione. Con lei comparve anche il proprietario: una figura esile e pallida nel suo completo bianco da pasticciere.
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Amai-Haru
FanfictionStorie che si intrecciano tra loro. Sette ragazzi ed un unico filo conduttore. Forse tutti alla fine abbiamo bisogno di amore, sta solo a noi riconoscerlo e tenerlo stretto nelle nostre mani. I nostri ragazzi lo troveranno? bhe...