Dopo aver salutato i loro nuovi amici, i tre più piccoli entrarono finalmente nella nuova casa. Era bella e grande, non vedevano l'ora di finire d' arredarla, nel frattempo avevano portato solo il necessario che potesse essergli utile. Scelsero le loro camere e vi introdussero i vari scatoloni con le loro cose disfandone qualcuno. Avevano un soggiorno ampio, dove tra le cose posizionate c'era un comodo e gigantesco divano nero.
Sopra si era già spaparanzato Jimin: seduto a gambe aperte, con i piedi appoggiati sul tavolino di fronte ed intento a mangiarsi una confezione di Mars. Spezzò in due il cioccolato e la crema densa uscì di colpo andando a finire sul suo carnoso labbro inferiore. La sua lingua si occupò di prendere anche quel filetto dispettoso e finire tutto d'un colpo il resto della barretta. Accartocciò la cartina con una mano e la gettò davanti a sé. Evidentemente aveva iniziato la sua scorpacciata quotidiana di dolciumi, perché sotto i suoi piedi c'era una distesa di cartacce di cibo buttate qua e là.
" Ahh Jimin potresti sforzarti di pulire ogni tanto?! " esclamò Taehyung mentre usciva in pantofole dal corridoio " Quando la finirai di lasciare tutto sempre in giro!? "
Jimin schioccò la lingua ancora impastata dal caramello, guardò l'amico e con tono giustificatorio rispose " Yah, fin quando voi due sarete con me, credo... Mai."
E , tolte le gambe dal tavolino, si alzò per andare dritto in cucina.
Taehyung sbuffò e si chinò a raccogliere le cartacce a terra. Il suo amico era un grave caso di disordine cronico. Non si poteva non indovinare dove fosse passato, poiché dietro di sé lasciava sempre una scia di caos e oggetti personali mollati in giro.
Quando , nei pomeriggi dopo scuola, andava a trovarlo a casa, sembrava che veramente nella sua camera fosse esplosa una bomba.
Però l'amico sembrava trovarsi perfettamente a suo agio in quella confusione più totale. Come se questa, fosse lo specchio di quella che in realtà lui sentiva ogni giorno dentro di sé. Quella baraonda di pensieri, preoccupazioni, dubbi e problemi che schizzavano da una parte all'altra della testa del suo amico Jimin. Sì, Taehyung lo aveva capito dal primo momento in cui l'aveva conosciuto.
Quanto quel ragazzo si ostinasse a dimostrare che tutto andava sempre per il meglio, nascondendo il marasma dentro di sé, dietro la maschera di " bad boy " che indossava ogni giorno.
Gli voleva bene. La prima volta che aveva visto Park Jimin nell'atrio della loro scuola superiore ne era rimasto ammaliato. Aveva l'aria di essere uno dei ragazzi più popolari del posto, a giudicare da come le ragazze parlottavano tra loro solo nel vederlo passare e i ragazzi lo trattassero tutti con una sorta di rispetto misto a timore. La cosa che più lo incuriosiva era che, nonostante questo, lui passasse sempre tutto il tempo da solo. Entrava ed usciva da solo, la ricreazione la passava sempre a fumare una sigaretta di nascosto alla finestra del bagno, mentre osservava silenzioso il resto della scuola nel cortile di fuori.
Taehyung aveva iniziato a spiarlo di nascosto, nonostante i suoi amici glielo avessero sconsigliato, dicendogli che si stava divertendo a giocare con il fuoco. Ma lui si era impuntato, e continuava imperterrito nella sua missione di spionaggio.
Finché un giorno, mentre lo stava osservando nascosto in bagno, non fu beccato in flagrante.
" Lo trovi divertente? "
Aveva detto Jimin subito dopo aver espirato dalla bocca un piccolo cerchio di fumo. Sapeva che Taehyung lo stava pedinando da un bel po' di tempo e stava iniziando ad innervosirsi abbastanza. Spense la sigaretta e la appoggiò al muretto della finestra
" So che sei là dentro " si avvicinò alla porta del bagno
" Su, avanti, esci."
Taehyung spinse piano la porta del bagno, che si aprì lentamente e si trovò Jimin di fronte a braccia conserte.
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Amai-Haru
FanfictionStorie che si intrecciano tra loro. Sette ragazzi ed un unico filo conduttore. Forse tutti alla fine abbiamo bisogno di amore, sta solo a noi riconoscerlo e tenerlo stretto nelle nostre mani. I nostri ragazzi lo troveranno? bhe...