Tsubasa, Mikan e Natsume camminavano verso l'edificio dove erano soliti riunirsi i ragazzi delle abilità speciali, delle voci allegre e forse un po' agitate si sentivano uscire già dal vialetto, un vento leggero muoveva gli alberi e le foglie cominciavano a cadere con i colori tipici della stagione autunnale.
Tsubasa aveva cominciato a parlare a raffica ma Mikan quasi non sentiva quello che le diceva tanto era incantata da quello spettacolo così familiare ma in qualche modo sempre alieno. "..E così un orso si è messo a ballare la samba e siamo tutti andati a pattinare in un lago di coca cola" concluse Tsubasa. Mikan, dopo aver sentito questa assurdità, si riscosse e ricominciò a prestare la sua attenzione al ragazzo. "Scusami.. Io... Ero persa nei ricordi... questo posto mi sembra molto familiare" disse arrossendo leggermente e voltandosi verso un albero da cui stava cadendo l'ennesima foglia, ma Tsubasa le prese la mano e le fece un sorriso dolce " se è per questo ti perdono"rispose il ragazzo schiacciandole un occhio.
Mikan sorrise, e si girò per proseguire verso il sentiero, voleva sbrigarsi a raggiungere i suoi vecchi amici, ma si bloccò quando vide quando un ragazzo sconosciuto camminare con passo svelto verso di loro. Non sembrava intenzionato a fermarsi, nonostante Tsubasa cercasse in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Questo ragazzo sembrava avere qualcosa di particolare che fece venire i brividi sia a Mikan che a Natsume, nonostante lui fece di tutto per nasconderlo. "Così è questa la famosa Mikan" Mikan non riuscì a capire se lo avesse sentito davvero o se fosse frutto della sua immaginazione, ma il ragazzo non si fermò a ricevere un eventuale risposta e sparì presto dalla loro vista.
" oh beh, sempre il solito.. Lasciatelo stare, lo conoscerete più tardi" disse Tsubasa, che non si era accorto dell'effetto che quel ragazzo aveva avuto su Mikan e Natsume.
"Va bene, sbrighiamoci ad andare a questa stupida festa" disse sbuffando Natsume un po' per se, ma anche per rassicurare a Mikan sul fatto che quell'incontro non era nulla. I tre ragazzi proseguirono per il sentiero alberato arrivando presto davanti all'ingresso che portava dentro l'enorme palazzo.Non appena entrarono Mikan Natsume e Tsubasa si trovarono davanti una grande scalinata che conduceva alle classi superiori molte delle quali ormai erano inutilizzate il che faceva di fatto i ragazzi delle abilità speciali i padroni di tutto il palazzo. Giunti al giusto piano Tsubasa imboccò uno dei tanti corridoi... ma una grossa padella gli volò in testa facendolo cadere a terra, non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi che Misaki si scagliò contro di lui "ecco dove eri finito!! Ci serve il tuo aiuto per organizzare la festa di ben tornata per...." Non riuscì a completare la frase poiché vide dietro Tsubasa c'era Mikan che la guardava con le lacrime agli occhi. Tutti nella stanza si fermarono e si voltarono a guardarli. La stanza era grande e riccamente addobbata con festoni colorati che scendevano dal soffitto ed un grande cartello appeso alla parete di fondo con scritto "BEN TORNATA" con colori vivaci, proprio come piacevano a lei. " Mikan... sei tu!! Bentornata!!" Disse Misaki abbracciando forte là ragazze mentre una pioggia di stelle filanti e vere stelle cadenti riempirono l'ingresso della stanza ed un coro di risate esplodeva alla vista della faccia stupita di Mikan. Erano risate che nascondevano anni di tristezza e di mancanza è non a pochi uscirono anche delle lacrime ma Mikan si sentì davvero in una grande famiglia, così come si era sentita la prima volta che aveva messo piede in quella stanza e le stesse persone l'avevano accolta con lo stesso affetto che ora sembrava immutato. "Mikan come sei cresciuta!" "vieni qui, fatti abbracciare!" "wow, sei diventata una vera donna" "aaaaah adoro i tuoi capelli lunghi, ti stanno un incanto"... Una gran folla la circondo riempiendola di domande allontanandola da Natsume e facendola sentire vagamente a disagio, riconosceva molti volti e le si riempì il cuore a sentirsi abbracciare da tutti quei suoi amici "Bentornata tra noi Mikan" dal fondo dell' aula la voce di un uomo si sentì chiaramente mentre questi avanzava. Era un po' cambiato negli anni, ma Mikan non ebbe dubbi non appena lo vide " professore Nodacchi..." bisbigliò colta dall'emozione. Aveva tante cose di cui parlare con lui e non solo degli anni passati fuori dall'accademia, ma da quanto le avevano detto le uniche persone ancora in grado di ricordare esattamente chi fosse Hotaru erano lui e Ruka e lei aveva sentito la sua voce in un lontano ricordo ed aveva sentito da quel momento un forte dolore al cuore, come se un pezzo troppo importate di lei le fosse stato strappato via. Doveva ritrovarla. Come se Nodacchi avesse capito benissimo il suo stato d'animo le disse"Mikan, abbiamo molto di cui parlare, intanto goditi la festa, io sarò qui ad aspettare" e a quelle parole la musica partì non lasciando spazio alle parole.
La festa si fece più quieta e Mikan si ritrovò per un attimo sola a girovagare per la stanza. Cercava di ricordare ogni momento passato lì dentro con i suoi amici, le risate, i giochi, e perché no, anche i momenti tristi. Ogni cosa vissuta in accademia, ogni cosa della sua vita passata. Ad un certo punto Mikan si ritrovò davanti a una parete piena di nomi e collegamenti. Ci mise un attimo a capire di cosa si trattasse poiché la sua memoria non era ancora del tutto tornata "sbaglio o è un albero genealogico?" Chiese Natsume raggiungendola " è esatto, l'abbiamo costruito il giorno delle pulizie.." Mikan avvicinò la mano ad un nome "Yuka.. Era mia madre" disse mentre con le dita scendeva leggermente più in basso e vedendo i nomi successivi un senso di calore la invase, ricordò come quel giorno la sua amica l'avesse aiutata a fare le pulizie e come, dopo aver scoperto quei nomi e le foto con il volto bruciato della madre aveva scritto il suo nome accanto al suo "Hotaru.."
Senza nemmeno accorgersene iniziò a piangere, ma sentì una voce vicina " smettila di piangere stupida, non ti ho abbandonato, sono qui, ti sto solo aspettando" Mikan si bloccò. Quella era proprio la voce della sua amica. " Natsume hai sentito qualcosa?"Chiese Mikan pensando di essere diventata una pazza "Si Mikan, era proprio lei" rispose Natsume prendendo la sua mano , aveva desidato farlo da molto ma non sapeva come avrebbe reagito, ma adesso vedeva che aveva bisogno di lui, qualcuno che la capisse e che con lei fosse andato alla ricerca di Hotaru.
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Gakuen Alice... Continua
FanfictionSiccome il finale del manga mi ha lasciato un po l'amaro in bocca provo io ad immaginare un accademia dopo quanto è successo e soprattutto cosa succede ad hotaru e a suo fratello!! Nota autrice: sconsiglio la lettura a chi ha visto solamente l' anim...