Bisogna tornare

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Mikan non voleva alzarsi. Sentiva la voce del nonno fuori che la chiamava, che la incitava ad andare a scuola, ma per lei nulla aveva senso. Si sentiva triste e sola, come se un vuoto avesse preso sempre più spazio nel suo cuore, ma non riusciva a dargli un nome. Sapeva che a scuola ci sarebbero stati i suoi compagni, le amiche di sempre che sapevano tutto e nulla di lei, che se avesse voluto avrebbe potuto chiedere loro di fare una passeggiata insieme ma sapeva che alla fine sarebbe rimasta lì seduta nella solita panchina, si sarebbe sforzata di ascoltarle ogni tanto, ma i suoi pensieri sarebbero andati lontano e non avrebbe più prestato attenzione alle loro parole. A chi importava la nuova relazione di Maki Horikita o come vestirsi per la prossima festa? Cosa poteva interessarle chi era entrato nella squadra di calcio? Lei avrebbe guardato il mare e avrebbe assaporato la brezza leggera che le accarezzava il viso

 A chi importava la nuova relazione di Maki Horikita o come vestirsi per la prossima festa? Cosa poteva interessarle chi era entrato nella squadra di calcio? Lei avrebbe guardato il mare e avrebbe assaporato la brezza leggera che le accarezzava il...

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e il senso di vuoto si sarebbe allargato sempre di più fino ad inghiottirla, proprio come il sonno faceva ora, mentre la voce di suo nonno piano piano scemava e si faceva sempre più distante...

Sentiva in modo confuso dolore e gioia, ma non sapeva quale fosse più forte. Non si trovava più a casa con suo nonno ma non riusciva a capire successo ed i suoi ricordi erano ancora più confusi dei suoi sentimenti. Si sentiva di nuovo bambina, i capelli legati nelle codine, la voglia di essere allegra. Ma non voleva proprio alzarsi. Quel buio era confortante, l'abbraccio di una persona amata. Si, l'aveva vista in quei piccoli attimi prima di cadere nel buio più totale. Era lei che cerava così ansiosamente , quella che non si sarebbe mai stancata di ascoltare perché ogni cosa, anche gli insulti, erano detti con vero amore, quello raro e sincero che solo una persona come lei sapeva dare e adesso l'aveva ritrovata, o almeno così credeva. Ma non sembrava davvero lei.

Era distante, ma non nel suo solito modo di fare distaccato ma piuttosto veramente lontana, intoccabile. Provò a chiamarla, ma la sua gola non emetteva suoni. Era riarsa, come se non bevesse da diversi giorni eppure non provava sete. provò di nuovo a parlare, ma ancora una volta la sua voce non usciva fuori. Con un gesto istintivo provò anche a tastarsi la gola per controllare che non vi fosse niente di anormale. Nulla. scioccata, si accorse che  Il suo corpo non le ubbidiva più. Non riusciva a capire dove si trovasse e come uscire da lì ma alla fine non le importava. Sembrava essere arrivata alla sua meta. Poi sentì all'inizio un piccolo sussurro, indistinguibile, ma con l'aumentare della sua attenzione riuscì a riconoscere la voce di Natsume. La stava chiamando, urlava il suo nome e altre parole che lei non riusciva a capire ma sembrava molto arrabbiato con qualcuno ed anche parecchio in ansia. La voce ormai era chiara e forte, come se fosse proprio di fronte a lei. Lo sentì ancora urlare, capendo ora quello che dieva..

Natsume non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato da quando Mikan era rientrata e lui si era addormentato, ma nel suo dormiveglia cominciava a sentire che qualcosa non andava. Quando il ragazzo aprì definitivamente gli occhi sentÌ un silenzio innaturale proveniva dagli uffici vicini solitamente affollati da ragazzi che andavano a chiedere dei chiarimenti ai propri professori, quando il rumore secco del portone che veniva spalancato ruppe quella pace illusoria  e la strada fu travolta da Narumi che correva più veloce che poteva  verso il blocco centrale dell'accademia. Natsume aveva trovato l'insegnante un tipo molto eccentrico e rideva spesso di come egli si mostrasse, Ma sebbene la scena avrebbe fatto sbellicare il ragazzo in altre occasioni, quella volta non aveva trovato nulla di cui ridere, al contrario il viso di Narumi mentre correva aveva peggiorato  la sensazione di disagio che aveva sentito poco prima,  ma era stata la vista di Akio a tramutarla in puro terrore.

Gakuen Alice... ContinuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora