Siccome il finale del manga mi ha lasciato un po l'amaro in bocca provo io ad immaginare un accademia dopo quanto è successo e soprattutto cosa succede ad hotaru e a suo fratello!!
Nota autrice: sconsiglio la lettura a chi ha visto solamente l' anim...
Mikan si guardò un attimo attorno nel nuovo studio di Narumi. Era felice di sapere che il suo amato professore aveva fatto carriera dentro l'Accademia e sperava che avesse messo tutto se stesso nell'aiutare gli altri, così come un tempo aveva fatto sua madre. "Ruka, Natsume, vorrei che lasciaste me Akio e Mikan soli, dobbiamo parlare di una cosa importante". La faccia quasi rilassata di Natsume si indurì. Non poteva chiedergli di lasciarla, Narumi lo sapeva bene . Non poteva farlo in nessun momento, non dopo tutto il tempo che il ragazzo l'aveva aspettata. Era evidente nel suo sguardo che non si sarebbe mosso di un passo senza di lei, inoltre voleva sapere che cosa doveva fare insieme a quel ragazzo. Certo la sensazione di calore che aveva provato era stata molto piacevole, ed aveva sentito una voce musicale, complice, parlare del suo stesso dolore e del suo stesso bisogno di essere capito. Ma era ancora presto per capire se poteva pienamente fidarsi di quel nuovo ragazzo.
Mikan lanciò uno sguardo al volto di Natsume. Era testardo e non avrebbe mai ascoltato Narumi, ma lei stessa sentiva il bisogno di parlare con quel Akio e capire cosa ci facevano lì. Si avvicinò a lui e gli strinse la mano. " non preoccuparti, tornerò subito da te" il viso le si tinse leggermente di rosso e non riuscì a resistere nel vedere come gli occhi di Natsume venivano leggermente attraversati da un velo di dolore. Dopo. Dovevano chiarirsi, ma non era quello il momento più adatto per farlo. Non era capace di sostenere il suo sguardo mentre chiedeva a Narumi quello che la turbava. Come poteva restare in accademia senza i suoi Alice? Questo pensiero la tormentava insieme all'idea di ritornare vicino a Natsume dovendolo nuovamente abbandonare.
Natsume vide che Mikan aveva gli occhi lucidi. Capì che voleva mostrarsi forte, la ragazzina sempre sorridente che sapeva cogliere la luce in ogni momento buoi. Strinse ancora più forte la sua mano, come a volerle trasmettere la sua forza per qualunque cosa le avessero detto. "Andiamo Ruka". L'amico capì al volo che Natsume era stato convinto da qualcosa nel volto di Mikan che lui stesso da bambino aveva tanto osservato, ma che adesso dopo tanto tempo riconosceva appena. Ruka fece un passo avanti e mise una mano sulla spalla di Natsume per invitarlo ad andare prima che cambiasse il suo umore e si impuntasse nel restare . Apri la porta e i due uscirono senza far rumore con le loro scarpe.
Akio aveva assistito alla scena senza fiatare, osservando le varie emozioni volteggiare sulla superficie di quei ragazzi.. Fiducia, amicizia, speranza, amore... Cose a lui sconosciute ma che capiva nella loro importanza. Vedeva quanto il loro obbiettivo fosse importante e quanto rispetto e dedizione avessero in Narumi e la fiducia che questi riponeva in lui. Ma Akio non poteva fare nulla, dipendeva tutto dalla ragazza è da come lei avrebbe reagito al suo potere.
Dopo che la porta si fu chiusa Mikan si spese dette senza indugio sulla sedia libera accanto ad Akio, il che fece sorridere Narumi. Vi erano tre sedie, e molti altri al posto di Mikan avrebbero scelto quella più lontana, ma la ragazza dolce e solare non si faceva spaventare dall'aria cupa che Akio aveva voluto creare intorno a se e si era senza indugio, o forse incosciamente, seduta accanto al ragazzo. "Mikan ti ho chiamato qui perché c'è una questione molto importante da risolvere, nonstante tu abbia recuperato i tuoi ricordi, con essi non sono tornati i tuoi Alice, è giusto?" La ragazza abbassò la testa, l'ombra del suo iniziale sorriso ancora sulla bocca.. Era inutile mentire, tutti sapevano che se non aveva un Alice non poteva rimanere, ma perché quel ragazzo era la con loro ad assistere a questa penosa conversazione? Con un sospiro alzò lo sguardo e vide che Narumi la stava sorridendo benevolmente, come a dirle che nonostante i suoi Alice non ci fossero ancora andava tutto bene "no professore... Cioè si, non sono tornati" "come immaginavamo, la memoria purtroppo non è direttamente collegata agli Alice, ma forse possiamo trovare un modo per... Metterli in contatto per così dire" Mikan guardò Narumi un po' confusa, mentre si sentiva una risatina trovenire da Akio... Non era colpa della ragazza, era un concetto difficile da spiegare a parole e Narumi non era totalmente sicuro della sua efficacia, ma voleva provare per poter garantire una casa a quella povera ragazza e poter così giustificare la sua presenza in accademia "vedi Mikan, noi crediamo che le nostre emozioni e sensazioni si leghino ai ricordi in maniera indelebile, tutto ciò che noi siamo oggi e ora è legato ad essi, dunque se riuscissimo a mettere in contatto la te di oggi con la te di qualche tempo fa, di quando avevi ancora gli Alice, potresti riuscire a recuperarli" gli occhi della ragazza si fecero più grandi, la bocca aperta in un esclamazione prima ancora più confusa, non era una cima mai stata una cima a scuola , ma era intelligente, avrebbe capito cosa aveva in mente Narumi. Mikan Si voltò verso Akio "e qui immagino che entri in gioco tu"
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Narumi annuì soddisfatto, quella ragazza aveva colto il segno "ma, come esattamente?" Chiese nuovamente rivolta a Narumi "le capacità di Akio sono molto particolari, lui riesce a comunicare con la parte più intima di te, vede quello che sei dentro ma non sono in questo istante, anche in momenti passati della tua vita e può toccare, permettimi il termine, con quella parte di te stessa e comprendere come eri allora.. Inoltre riesce a farti sentire quello che vuole, come credo tu abbia potuto sperimentare" disse Narumi facendo l'occhio lino ad Akio "la mia idea è che lui trovi un momento della tua vita in cui tu abbia sentito e vissuto in pieno i tuoi Alice tanto da imprimerli in modo indelebili nella tua anima così che tu possa riviverli e poterli, forse, riavere indietro" Narumi si fermò un attimo, guardando intensamente la ragazza per capire se aveva compresa a pieno le sue parole "non è detto che funzioni, non ci sono per niente garanzie, ma è l'unico piano che abbiamo per ora" Mikan guardò per un istante Narumi poi si volse verso Akio, oltre alla risata non aveva emesso nemmeno un suono, anzi sembrava immerso nello studio di una pietra Alice. Mikan lo fissò così intensamente che Akio si girò "mi aiuterai?" " diciamo di sì" rispose lui in tono asciutto, ma con occhi che brillavano, pieni di speranza e voglia di divertirsi. Mikan allora fece uno dei suoi magici sorrisi "allora faremo il nostro meglio insieme"