due amici a confronto

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Con la porta alle spalle, Ruka e Natsume si diressero fuori dall'edificio che ospitava l'ufficio di Narumi, giudati da sentimenti diversi ma dall'intesa che solo molti anni di amicizia poteva creare. Era una giornata solare, da poco era ricominciata la scuola dalle vacanze estive, ma i ragazzi avevano avuto dei permessi speciali per la loro missione e non avevano ancora incominciato le lezioni con i loro compagni. Aspettavano tutti il ritorno di Mikan tra loro.  La scuola intera la conosceva per come aveva saputo tener testa a tutti sin dal primo giorno di scuola

Natsume sorrise ripensando a come quella piccola ragazzina tanto determinata era riuscita piano piano a creare il gruppo di amici che si erano sostenuti a vicenda in quegli anni, non certo senza litigi e discussioni, ma erano così e anzi le cose p...

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Natsume sorrise ripensando a come quella piccola ragazzina tanto determinata era riuscita piano piano a creare il gruppo di amici che si erano sostenuti a vicenda in quegli anni, non certo senza litigi e discussioni, ma erano così e anzi le cose potevano solo peggiorare ora che quella testona era ritornata con loro. Uscirono in fretta dall'edificio e si distesero all'ombra di un grande albero. Ruka faceva vagare lo sguardo intorno a se, lo sguardo distante e un espressione come se cercasse una stella durante il giorno. Natsume sapeva bene che non era stato l'unico da piccolo ad aver preso una bella cotta per quella ragazzina, ma ultimamente non aveva parlato molto con il suo amico dei suoi sentimenti verso di lei. Da piccoli l'aveva lasciata andare per lui, e Natsume gli era stato sempre debitore. Ma riaverla in accademia era forse una ferita che si riapriva nel cuore nel suo migliore amico?

"ora che quella stupida è tornata le cose saranno come prima, non pensi?" chiese Natsume con un tono studiatamente disinteressato, ma anche se era abile ad ingannare gli altri, non aveva speranza con Ruka. Riscosso da quella frase scoppiò un una fragorosa risata "normale? Certo! Rapimenti, intrusioni in accademia, macchinazioni per avere il potere... tutte cose normalissime per dei ragazzini delle elementari" "beh non possiamo certo dire di esserci annoiati" rispose Natsume con un sorriso furbo, attendendo ancora la risposta che alla domanda non detta, quella che solamente Ruka poteva capire, perché solo a lui poteva essere fatta "no, non sarà tutto normale.. non ancora almeno"  il sorriso di Ruka su attraversato da un ombra. Natsume aveva notato da tempo, e ancora di più durante la preparazione  della missione di salvataggio, che Ruka aveva mantenuto un certo distacco dagli, come se non volesse pienamente riportare indietro LEI, ma qualcun altro. Era stato frettoloso, come se avesse la foga per qualcosa, ma Natsume non riusciva a capire bene per cosa.

"sono davvero contento per te Natsume" disse Ruka all'improvviso, lo guardava in viso, gli occhi che gli brillavano "ora che lei è qui potrete ricominciare da dove avevate interrotto" ed amicò all'amico. Natsume lo guardò serio per un istante "ne sei sicuro? So bene che piaceva anche a te quando eravamo bambini, non vorrei che tutto questo..." "sei sempre il solito" disse e sorrise  " io sto bene, non ti preoccupare, va da lei appena puoi e rimedia al tempo in cui siete stati lontani" il sorriso di Ruka era sincero, e non fece dubitare Natsume delle sue parole, ma non aveva confessato all'amico tutta la verità. Era vero che aveva preso proprio una bella cotta per Mikan

 Era vero che aveva preso proprio una bella cotta per Mikan

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Ma quando aveva visto che anche il suo migliore amico era innamorato di lei, si era fatto da parte

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Ma quando aveva visto che anche il suo migliore amico era innamorato di lei, si era fatto da parte. Non si era mai arrabbiato né  con Mikan né con Natsume. Non avrebbe mai potuto. E ora dopo tanto tempo quel sentimento di amore era diventato solo un ricordo e un affetto sincero per una cara amica, ma a preoccuparlo era altro..  sentiva dentro di se una sensazione di vuoto che continuava a crescere di giorno in giorno e che non riusciva a colmare in nessun modo. Mikan e il suo sorriso gli avevano dato un po' di sollievo, ma sapeva che non era quella la cura di cui aveva bisogno. Sapeva che ultimamente si era allontanato un po' dai suoi amici per questo,  e gli dispiaceva, loro non sembravano comprenderlo in questo suo vuoto, come se non potessero in un certo modo condividerlo con lui perché erano bloccati da qualcosa o da qualcuno. No, non sarebbe tornato tutto alla normalità. Non finché non avesse capito cosa c'era che non andava, e per quanto gli facesse male, quella era una cosa che doveva fare senza l'aiuto di Natsume.

Una nuvola passò sopra l'albero su cui erano distesi i due ragazzi nascondendo i caldi raggi solari, mentre una brezza leggera preannunciava l'arrivo dell'autunno. Piccoli rumori di zampe fecero intuire ai due ragazzi che dei piccoli animali stavano per avvicinarsi al loro albero e che probabilmente erano lì per chiedere consiglio a Ruka. "Ti reclamano" disse Natsume stendendosi con la schiena contro il tronco dell'albero e i capelli a ricoprirgli la faccia, come a voler schiacciare un pisolino lì. Ruka si alzò pulendosi dai pantaloni i fili d'erba appena tagliata "ci vediamo più tardi al dormitorio" e se ne andò dopo aver visto un cenno della testa di Natsume.

Non aveva intenzione di dormire, ma immaginava che qualunque cosa Narumi dovesse dire a Mikan ci sarebbe voluto del tempo, e Natsume non aveva avuto la possibilità di rilassarsi completamente, o almeno credeva. C'era ancora qualcosa da fare? Ma no, era tutto a posto. Lei era qui, in salvo, dove nessuno l'avrebbe più toccata né portata via. Eppure.. un idea continuava a ronzargli in testa, qualcosa che continuava a spuntare sulla punta della lingua.. gli capitava anche quando vedeva Ruka in quello stato sconsolato e allora avvertiva un senso déjà-vu, come se Mikan non fosse l'unica, come se ci fosse qualcosa che  bisognava fare. Mikan poi aveva detto un nome in spiaggia, quando l'avevano trovata.. Hotaru.. qualcosa era scattato nella testa di Natsume ma doveva ancora riuscire a mettere insieme i pezzi.

Stanco di tutti questi pensieri confusi, Natsume alzò lo sguardo verso il cielo come aveva fatto Ruka poco prima, ma non trovando risposta si guardò attorno e vide che Mikan era uscita dall'edificio. Stava per alzarsi e andarle incontro ma qualcosa nel suo sguardo gli disse che non era il momento, non era tornata da lui per andare, ma perché ne aveva bisogno.

Rimasero a guardarsi per un tempo indecifrabile, Natsume cercava di studiare ogni angolo di quel nuovo viso che non era comunque capace di nascondere i suoi pensieri. Ad un certo punto Mikan sembrò prendere una decisione, fece uno di quei suoi grandi sorrisi che toglievano il fiato e disse solo una parola "grazie" dopo di che si voltò e correndo rientrò dentro lo studio di Narumi, o così immaginò Natsume.

Lui si sedette e si accoccolo vicino l'albero, e questa volta, senza pensieri a seguirlo, ma con solo l'immagine di quel sorriso, si addormentò sotto i raggi del sole.

Gakuen Alice... ContinuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora