La ragazza sconosciuta racconta la sua stotia

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Lei mi rispose dicendo che c'era una persona per la quale lei era lì:
Era un ragazzo, uno di quelli belli da togliere il fiato. Quando lei lo conobbe, rimase impressionata dal suo sorriso.
"Era un bel sorriso?"
"No, non era uno di quei sorrisi da togliere il fiato. Ma giuro, che te non puoi immaginare quanta allegria metteva. Lo guardavo, e pensavo che tutti quei sorrisi dovessero trasmettere quelle emozioni. E poi scoprì che era solo il sorriso di quel ragazzo che aveva quella forte intensita, mai vista prima".
"Come ti avvicinasti a lui?"
"Non feci niente. Non ne avrei avuto il coraggio. Non riuscivo a stargli vicino perché mi tremavano le gambe se gli passavo accanto, infatti mi ritrovavo sempre a osservarlo da lontano.
Suvvesse che un giorno, mentre era con i suoi amici, lui si accorse di quegli occhi che lo fissavano da lontano, e fece finta di niente.
Quando i suoi amici se ne andarono, si avvicinò a me.
Parlammo ore, lui mi parlò dei suoi amici dei suoi genitori e di se".
"E tu?"
"Non c'erano mai stati occhi di cui sentivo di potermi fidare di più, così gli parlai di me, e non gli dissi cose cosi, gli raccontai ciò che sentivo dentro, come vedevo la vita. Così lui mi disse che avrei dovuto dire più spesso ciò che pensavo e sentivo dentro ad alta voce, perché erano cose uniche.

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