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«Dovrebbe essere questa», spensi il navigotore e lo poggiai nella tasca dell'auto, in seguito scesi da essa.

Schioccai le ossa delle dita e controllai l'indirizzo 613A Madison Street, giusto. Entrammo nel vialetto, il giardino era ben curato, con delle rose rosse attorno al marciapiede che portava alla casa, la terra era bagnata segno che qualcuno gli aveva dato da bere, e questo significava che qualcuno viveva lì.

Calum che prima sbadigliava e non si reggeva in piedi, ora sembrava aver riacquisitivo la sua lucidità. Bussai alla porta, e mi aprì un anziano sulla settantina.
«Ci scusi, ci serve il suo aiuto, una persona è rimasta intrappolata qui dentro», tirai fuori da sotto il mio braccio la tavoletta ouija e quando la vide si mise una mano sul cuore aprendo leggermente la bocca, non vorrei che avesse un infarto proprio adesso.
«Ancora?»

Ancora? Come ancora? Quindi significa che è già successo? E questo vuol dire che questo signore ci potrà aiutare. Io e Calum ci scambiamo una rapida occhiata.
«Con calma vi racconterò tutto, entrate»

Seguimmo il vecchietto che camminava con l'aiuto del suo bastone e ci portò in veranda. Ci sedemmo entrambi su due sedie e lui su quella a dondolo. Tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni una fotografia, che presi in mano: era in bianco e nero e rovinata ai lati, ma si vedevano due persone: entrambi sorridevano felici, sembrano ventenni se solo penso quanto tempo è  passato.

«Comunque ragazzi, io sono Troye e quello nella foto è Tyler. Qui avevamo io 19 anni e lui 25. Mio fratello ci aveva dato questo gioco che aveva rubato allo spaccio, la tavoletta ouija, e decisi di giocarci per la prima volta con Tyler, allora leggemo le istruzioni. E da qui vi dirò ciò che mi ha raccontato per tutti questi anni.»

«Che cosa è successo?», chiese curioso Calum e io ripotai lo sguardo a Troye e gli porsi la fotografia. La prese in mano e passò il dito su di essa, delicatamente.

«Io non mi ricordo niente, ma Tyler mi disse che dopo aver giocato ero scomparso e sono stato intrappolato nella tavoletta per alcuni mesi. È lui che mi salvato e non so come, posso aiutarvi in qualche modo?» chiese gentilmente.
Presi parola, «Vede, una persona ha la sua stessa storia, solo che vi è ancora intrappolata. E non sappiamo come farla uscire. Ci sa dire dov'è questo Tyler?»

«Qui c'è un problema. Io e Tyler eravamo fidanzati ma per colpa della menta chiusa di una volta ci siamo persi di vista. Ho cercato di rintracciarlo ed ho un suo indirizzo ma non so se viva ancora lì. Io non posso arrivarci fin lì per colpa della mie gambe che non camminano tanto e della vecchiaia, ma mi fareste un favore se sapete dirmi se sta bene.»

«Sarebbe un piacere, ci dia il suo indirizzo!», Troye lo scrisse su un pezzo di carta, ce lo porse e lo misi subito in tasca.
«Lui saprà sicuramente come aiutarvi, è un uomo così gentile. Vi chiedo soltanto di dirgli che mi manca come l'aria», sorrisi. quant'è carino sapere che uno ti pensa nonostante siano passati un sacco di anni, che ogni giorno riguarda quella foto, che prova a rintracciarti.

«Ma tu ragazzo, hai bisogno di qualcosa? Hai delle occhiaie, sicuro di star bene?», indicò Calum, la pensavo come lui e lo guardai male.
«Tutto bene, ora andiamo e le faremo sapere, grazie per tutto»

rEGA
Non preoccupatevi la storia inizia praticamente ora con il mistero e vi giuro che sto cercando di farla il più bella possibile.
Il problema è che non so come farla finire ok

Non sapevo se mettere i troyler o i tronnor, ma ho deciso per i primi ma tranquille ci sarà anche Connor più avanti si

Il vostro cibo preferito?

Ouija » mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora