ROSE : un nuovo inizio

Capitolo 6: Catrin Maria Padovani

Le due ragazze rimasero in silenzio. Non sapevano cosa dirsi e quel silenzio tra loro due era terribilmente imbarazzante.
- cosa pensi di fare ora? - disse Cat rompendo quel silenzio glaciale. Rose alzò le spalle e guardò Cat - non saprei, girerò qui... Sola ovviamente... - Rose tornò a guardare la sua porzione di fagioli ormai gelida - dai smettila di essere così depressa - rispose stizzita Cat - tu sai cosa significa perdere le persone che ami di più al mondo?! Lo sai?! - urlò Rose mentre delle calde lacrime le riscaldavano il viso - lo so. Lo so bene Rose - rispose freddamente Cat voltandosi e andando a riporre la sua ciotola ormai vuota in un secchio pieno d'acqua. Rose continuava a fissare la sua ciotola e stava iniziando a pensare che forse aveva esagerato ,ma non aveva nè la voglia nè il coraggio di ammettere ciò.

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Quella strana ragazza aveva colpito il mio punto debole, il motivo per cui ero scappata ed ero diventata una senzatetto. Catrin Maria Padovani era il mio nome, ma io ho sempre amato farmi chiamara Cat. Provenivo da una famiglia benestante di origini italiane, ero la classica ragazza "normale"che aveva una media scolastica nella media, una casa non troppo lussuosa e dei genitori che nonostante i loro alti e bassi si amavano alla follia. Io sapevo dentro di me che questa apparente normalità era solamente una maschera : ero la figlia illegittima di Connor Padovani e nonostante tutti, compresa mia "madre" mi trattavano con amore io sapevo che in realtà non era così. Decisi di scappare all'età di 16 anni e da allora non sono più tornata a casa. Se mai tornerei indietro? No mai.

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Rose si alzò da terra e si avvicinò a Cat, nonostante il suo orgoglio le diceva di non ammettere le sue colpe lei sapeva che era la cosa giusta da fare. Quando fu vicina alla ragazza Rose si schiarì la voce e iniziò a parlare - scusa, sono stata dura con te. Non ti conosco neanche e mi permetto di giudicarti... - Cat rimase immobile - scuse accettate - disse con tono freddo la ragazza tenendo gli occhi fissi sulla scodella che Rose reggeva in mano - posala qui - disse nuovamente Cat indicando il secchio d'acqua. Rose annuì e ubbidì. Nella piccola capanna calò il silenzio, solo il fruscio del vento gelido provocava un leggero rumore - Rose...- disse Cat rompendo il silenzio - dimmi Cat - rispose Rose guardando la ragazza - stavo pensando che... Visto che tu sei sola e lo sono pure io... pensavo che... - la ragazza pareva molto imbarazzata - ok Cat ho capito, la mia risposta è si. Avremo parecchie divergenze ma sempre meglio di rimanere sola - disse Rose accennando un piccolo sorriso che Cat ricambiò.