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«La mangi quella?» mi disse Carl, riferendosi alla cotoletta nel mio piatto. Non avevo toccato quasi niente. «No» gli risposi, «Come mai?» mi domandò preoccupato. Si accorgeva sempre quando qualcosa non andava, quando ero stressata o roba simile. «Non ho fame» la solita scusa. Il motivo era, ovviamente, i kg che avevo preso negli ultimi giorni. Di solito per nasconderli mettevo una felpa grande e lunga, che mi arrivava più o meno al ginocchio, e un paio di calze a rete. Ma come ho detto, quella mattina faceva fin troppo caldo. Cercavo di dimagrire in ogni modo, ma fallivo quasi sempre.

«La prendo io se non ti dispiace» disse infine, facendo spallucce. Nick intanto, stava guardando una ragazza di prima liceo. «Dai, ma perfavore» gli dissi ridendo, non poteva cadermi cosí in basso, «Ma cosa vuoi, è cosí carina» mi rispose. Rinunciai.

Dopo pochi minuti suonò la campanella e ognunò andò al propio corso. Io avevo quello di Scienze.

-Due ore dopo-

L'ultima ora era appena finita quando Marc, un ragazzo che sedeva accanto a me, uscendo, mi venne addosso. Mi caddero i tre libri che avevo in mano, cosí me li prese lui. «Scusami, è che non ci sto con la testa» li sorrisi e uscii di classe. Andai al mio armadietto, posai i tre libri e presi quelli su cui dovevo studiare per il giorno dopo. Carl e Nick mi aspettavano all'uscita. «Hey, come mai hai ritardato?» mi domandò Carl, «Marc mi è venuto addosso e poi sono dovuta andare a prendere dei libri»   «Tutto apposto?» mi disse preoccupato. «Si, solo che mi è sembrato un po' strano, Marc»
«Avrà solo qualcuna per la testa, non ci fare caso» mi rassicurò.

Avendo perso il pullman, ci incaminammo a piedi verso casa, quando una macchina accostò. Era mio zio, Sean. Lui e Fiona si stavano frequentando. «Ciao ragazzi, volete un passaggio?» ovviamente accettammo e salimmo in macchina.

Presi il mio iphone, che mi ero comprata con i soldi del lavoro, e controllai le notifiche.

Messaggio da Debbie:
"Mi sa che avete perso il pullman"

Messaggio a Debbie:
"Già, ma per fortuna abbiamo trovato Sean, stiamo arrivando"

Inviai il messaggio e bloccai il telefono. Carl come al solito stava spiando. «Cosa guardi?» gli sorrisi «Chi io? Niente» rispose facendo finta di niente «Sisi» risi e appoggiai la testa sulla sua spalla. Aveva messo il profumo. E io amavo quel profumo.

Hey!
Come procede la vostra vita? Spero bene. 🌈

Se vi va lasciate una stellina o un commentino, alla prossima.

She brought the rainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora