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Scendemmo dalla macchina e ci incamminammo verso la porta. «Mm, mi domando cosa c'è da mangiare, e cosa avrò dopo mangiato. Tu non te lo domandi?» mi disse Carl, ridendo. Il solito stupido, che non riusciva a pensare ad altro. «Beh, vedremo» gli risposi sorridendo.

«Ciao ragazzi! Com'è andata a scuola?» ci disse Fiona con un sorriso smagliante. «La solita storia» le rispose Carl, come sempre, «Tutto bene» le risposi invece io. Credo che lei mi adorasse molto, sia perché ero una brava ragazza, sia perché riuscivo a tenere suo fratello fuori da gran parte dei guai. Ma non sempre. Alcune volte non ci riuscivo, fallivo, e cadevo pure io. Forse perché ero troppo debole, o forse perché amavo ciò che era in grado di potermi distruggermi. E fra queste cose, c'era anche lui.

«Chi è che ha preso il pollo?» domandò.
Ovviamente lo aveva preso mio zio Sean. Era raro che mangiassero il pollo.

Dopo aver mangiato, presi lo zaino e lo portai in camera. Nick era andato a fare un giro nel frattempo, probabilmente per lasciarci da soli. Fiona e Sean erano andati a lavoro. «Stasera lavori?» mi disse mentre mi stava dando dei leggeri baci sul collo «Mm si» risposi. È inutile dirvi come è finita anche quel pomeriggio, e come sarebbe finita anche quella sera, perché lo sapete già.
Fare l'amore con lui era una delle poche cose che mi faceva sentire viva, che mi faceva star bene, che mi allontanava dai problemi.. poi però ad un certo punto dovevi staccarti per un po' dalle cose belle. Dovevi tornare a casa e guardare le foto di quando eri piccola sul mobile all'entrata, provando odio e dispiacere, mentre tuo padre stava per massacrarti di nuovo.

Okay, lo so, è corto.
Non uccidetemi.

Chià.

She brought the rainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora