S'era addormentato cullato dalla melodia malinconica delle onde, col sole alto nel cielo che lo riscaldava come una coperta morbida e dal piacevole tepore.
Haruka lo osservava sereno, in silenzio, cercando di cogliere ogni sfumatura dei suoi capelli dorati.
Mutavano in continuazione colore, accarezzati dalla brezza marina: prima dorati, poi canarino, a tratti cenere e poi ancora dorati.
Lo incuriosì particolarmente il modo in cui essi gli cadessero sulla fronte, appena sopra gli occhi magenta del ragazzo, il quale aveva un leggero rossore sulle guance.
Si sentiva debole, la sua barriera di ghiaccio impenetrabile non riusciva più a proteggerlo.
Quel sole, di nome Nagisa, riusciva a riscaldare Haruka infondendogli un senso di tranquillità assoluta che lo assopiva dal piacere semplicemente ammirandolo, ammirando il sorriso allegro e spensierato di quel ragazzo che lo aveva accompagnato nella sua vita fin da piccolo.
I suoi occhi poi, possedevano una luce tanto particolare quanto meravigliosa che mettevano in risalto il colore magenta del suo sguardo, lo stesso colore dello zucchero colorato.
Ad Haruka quel colore ricordava proprio quei dolciumi che guardava in silenzio da piccolo, quando fra essi e lui vi era solo un vetro sottile appannato dal respiro di Nagisa il quale, senza tanti complimenti, spingeva contro il vetro del negozio di caramelle, cercando in qualche modo di infrangerlo in mille frammenti per raggiungere il suo meritato e zuccheroso premio.
-Haru-chan-Diceva col broncio il ragazzino biondo-ho voglia di dolcezza!-
Haruka non era un bambino molto socievole, preferiva starsene in silenzio appartato dal resto del gruppo senza attirare troppo l'attenzione.
Ogni singola volta che il biondo lo chiamava, Haruka provava una stretta al cuore fortissima ed odiava il modo in cui Nagisa gli stava attaccato senza lasciarlo respirare nemmeno per un secondo.
Ma era fatto così e l'unico modo per andare avanti era sopportarlo pazientemente evitando il confronto e restando piuttosto in silenzio lasciando tanti spazi vuoti in un discorso lungo ed articolato.
Non rispondeva, la cosa era semplice.
Ma ben presto Haruka si rese conto che quella stretta al cuore forte e dolorosa non rifletteva il suo odio nei confronti di Nagisa, ma bensì un sentimento opposto e sconosciuto.
-Haru-chan- Disse Nagisa strofinandosi gli occhi ancora assopito dal sonno e dal sole, in una soleggiata giornata del presente-che ore sono?-
-Le tre del pomeriggio.-
-Ho dormito per un bel po', eh eh...
Oh, ma tu non dovevi tornare a casa presto?-Haruka restò in silenzio come al solito, ma per la prima volta Nagisa volle approfondire una certa questione dato che raramente restava in compagnia di Haruka senza nessuno intorno.
-Sai, Haru-chan...a volte mi sembri talmente distaccato che ho l'impressione che tu non mi voglia fra i piedi.- Il biondo sorrise abbassando la testa.
Il silenzio di Haruka questa volta fu interpretato dal biondo come una risposta affermativa, dato che non sapeva e non avrebbe mai saputo la risposta dell'amico.
-Sei...sei cattivo.- Riuscì a balbettare.
Un brivido percorse la schiena di Haruka, diramandosi poi su tutto il suo corpo come una scossa elettrica di cui le vene sono i cavi.
Non fece in tempo a voltarsi che Nagisa era già lontano, si era incamminato in silenzio verso il sole che poco a poco si stava nascondendo sotto le alte montagne visibili da ogni luogo della città.
Per la prima volta Haruka seguì l'impulso e si alzò di scatto velocizzando il passo per raggiungere il biondo-Nagisa,- Urlò il suo nome più forte che poteva-mi dispiace.-
Nagisa non si voltò, ma la mano di Haruka bloccandogli il braccio gli impedì di muoversi oltre.
-Nagi...sa- Non riuscì a dire più niente, quando vide delle lacrime rigare il volto del biondo.
Era solo colpa sua: nonostante non desiderasse farlo soffrire in alcun modo, lo aveva ferito.
E le lacrime cadevano come frammenti di vetro graffiando la sua candida pelle.
Forse erano gli stessi frammenti della vetrina del negozio di dolciumi che tanto desiderava, ma insieme al vetro anche la sua unica speranza di piacere ad Haruka si era infranta.
-Mi...dispiace...- Singhiozzò Nagisa cercando di trattenere le lacrime.
-Nagi-Mi ero ripromesso-Lo interruppe Nagisa-di sorriderti sempre perché un po'...un po' ti conosco e Makoto mi ha più volte confidato che...che tu non sei cattivo, ma...ma non riesco a capire se mi vuoi accanto a te oppure se per te sono solo un fastidio...mi dispiace...-
A quelle parole la mano di Haruka si mosse da sola, quasi trascinata da una forza a lui sconosciuta.
Le sue dita alzarono delicatamente il mento del biondo e in un breve lasso di tempo le sue labbra si posarono su quelle dell'amico e rimasero così per un istante eterno.
Nagisa non resistette dal porre le braccia intorno al collo di Haruka e stringerlo a sé assaporando il suo sapore salmastro, come l'acqua di un oceano infinito.
Le mani di Haruka trattenevano delicatamente i fianchi di Nagisa, il quale viso si tinse del rosso profumato di una rosa.
Il sole li abbracciava riscaldando i loro corpi, ma solo il bacio del biondo riusciva a incendiare il corpo di Haruka trascinandolo in un vortice di passione.
In quel bacio ormai infinito niente e nessuno poteva intromettersi.
Nemmeno il vento che accarezzò i capelli intrisi dal sole di Nagisa, solleticando la guancia di Haruka, ed aggiungendosi alla risatina provocata dall'aggiunta non poco casta della lingua di Nagisa che venne accettata più che volentieri dall'amico.
Ma il momento s'interruppe,
seppur controvoglia, e gli occhi color cielo di Haruka si tinsero del magenta di Nagisa e viceversa, creando un gioco di colori lucenti e vivaci.Chissà se solo il colore del vento poteva scrivere nel cielo azzurro cosa era nato fra i due amici.
Probabilmente solo il cielo poteva sorreggere un sentimento così grande e travolgente, ma l'ausilio del mare era di una importanza vitale per proteggere quell'amore, con le sue alte onde, dalle nuvole che rischiavano di oscurarlo.
E la loro eterna estate d'amore iniziò da un dolce bacio salmastro.
SPAZIO AUTRICE
Grazie a voi questa fanfiction ora è un libro a se stante nelle mie storie
( I veri e propri ringraziamenti sono nel prossimo capitolo 😚 ).
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La Gabbia dei Sogni
CasualeNon si tratta di un mio racconto, ma solo di piccoli frammenti della mia vita posti alla luce del sole abbagliante. E detta così sembra una gran cosa, ma in realtà sono solo vaneggiamenti di una fangirl fujoshi che scrive tutto ciò che gli viene in...