"A volte le persone diventano più forti nel punto in cui sono state spezzate"
*dal capitolo 11*
"Non puoi fare finta di niente, prima o poi devi ammettere che provi qualcosa per me" dice facendo spallucce
"Non ammetterò mai qualcosa c...
"Grazie mille per avermi accompagnato fin qui" dico scendendo dall'auto
"Di nulla. Mi raccomando divertiti e se c'è qualcosa che non va chiamami subito" mi rassicura mio fratello
"Certo, buon viaggio di ritorno. Fammi sapere" dico quasi con le lacrime agli occhi
"Mi mancherai" dice appena posa le valigie sull'asfalto
"Mi mancherai anche tu" ripeto scoppiando a piangere
"Ehi, stai tranquilla. Io ci sono sempre, staremo in contatto ogni giorno" dice
"Ok, ok...è stato un attimo" dico ridendo asciugandomi il viso sfacciatamente
"Ti voglio bene Soffio" dice
"Anche io Ezra" dico abbracciandolo
E vedo mio fratello che sale in macchina e si allontana da me.
Sento già la sua mancanza.
Spero solo che questa "vacanza" mi faccia bene, non solo per i crediti universitari ma anche per me stessa. Ho bisogno di riposo dato che ultimamente non mi sono presa molti spazi per me.
Mi incammino trascinando il mio trolley con dentro mille cose per il soggiorno di un mese e appena arrivo davanti alla porta della casa rimango stupita.
Mi avevano detto che era grande, ma non pensavo fosse così grande e così bella.
La casa è bianca e occupa un grande spazio di terreno. I vetri sono tutti trasparenti e intravedo già la cucina enorme e il salotto con almeno otto divani. E fuori un giardino enorme con una piscina abbastanza grande oltre a quella ad idromassaggio.
"Wow qui non si scherza" sussurro dallo stupore
Decido di entrare senza perdere tempo, perciò apro la porta d'ingresso e mi ritrovo nel salotto. Poso tutta la mia roba a terra e giro per casa cercando di capire dove si trovano le stanze e i bagni.
"Le stanze! Potremo sceglierne una io e la mia coinquilina e condividerla" dico ridendo
"Wow, questa è la mia" dico appena trovo una lettera sopra la scrivania di una stanza
"Cara Sofia, ti auguriamo un buon soggiorno. Ricordati che devi occuparti di un progetto con il tuo compagno di squadra. Saluti, il preside" leggo
"È identica alla mia" dice una voce facendomi spaventare
"Oddio...?" dico dallo stupore anche se risulta essere più una domanda
"No, Oddio non è il mio nome..." dice quando mi giro verso di lui
"Mi hai spaventato. Io sono Sofia, e tu?" dico sorridendo e tendendo la mano
"Speravo di non trovare una ragazzina così all'antica" dice guardando la mia mano tesa
"Non sono all'antica. Sono educata, e non sono una ragazzina, avrò la tua età" dico
"Si si..." dice andando via
"Almeno dimmi come ti chiami e quanti anni hai" dico
Ma non ricevo risposta.
Sbuffo, perché penso che quello sia il mio compagno di progetto.
Lo odio già.
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Sofia (Ashley Benson)
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